14 febbraio 2008

CCR


Acri. Il CCR (comitato contrade riunite) ha in questi giorni ringraziato, nella splendida sala delle colonne del Palazzo San Severino-Falcone, il Sindaco Elio Coschignano per la grande attenzione(come da programma elettorale) che l’amministrazione ha dato alle zone periferiche del territorio acrese. Al Sindaco sono state consegnate due pregiatissime targhe in oro: una raffigurante una brocca d’acqua vuota; l’altra, capolavoro d’artigianato locale a raggi lunari, raffigurante un cielo stellato. Interrompendo l’erogazione dell’acqua alle abitazioni, anche nei periodi invernali, gli abitanti delle contrade hanno riscoperto con grande gioia le loro origini contadine e la tradizione di prendere l’acqua al fiume per lavarsi.
Cosi come per l’acqua spegnendo l’illuminazione pubblica, soprattutto nel periodo natalizio, i poco puliti campagnoli hanno finalmente riscoperto le stelle e la luna piena.
Le iniziali difficoltà e comprensibili nervosismi hanno lasciato il posto ad animi più sereni e felici.
In un mondo che va sempre più verso il progresso selvaggio ed il consumismo sfrenato questa amministrazione ha dato a tutti dimostrazione di come sia importante fare un grande passo indietro, ritornare ad una vita semplice, fare a meno degli eccessi e del superfluo.
Nel ringraziare per i premi ricevuti il Sindaco si è dichiarato dispiaciuto e rammaricato per non aver potuto provare la stessa esperienza visto che la sua zona è stata raggiunta da questi mostruosi servizi, ma promette che non laverà più la sua sciarpetta rossa per poter portare sempre con se la stessa aria respirata a fianco dei suoi concittadini delle contrade.

UN VISITATORE

2 commenti:

Anonimo ha detto...

O con l'aria? Giacché, quasi quasi ci siamo. La stanno portando dappertutto in Italia, compresa la Calabria e la Sicilia.
In Campania c'è già e la si utilizza gratis. Basta aprire una finestra.
E' di qualità eccellente e puo', quindi, servire per fare la cucina.
Altro che Gas.
Pazienza, allora.

Anonimo ha detto...

UN ASSESSORE ALLA SANITA' arriva di corsa al Pronto Soccorso:
- Mi sugnu vrusceatu, dottò. Steava stirannu (è scapolo), ‘u tedefonu s’è misu a soneari e mi sugnu misu ‘u fierru supa 'a ricchia!
- Ma, ma lei ha due orecchie bruciate!
- Dotto', he’ vodutu chiameari d’ambudanza!