14 ottobre 2009

La vita scorre altrove



erotide esseidE onivreniM ocsecnarF oruaM airbaiaC aL Pancia. Tutta una questione di pancia. Di corsa ci s’ingozza. Davanti lo schermo che la fa da padrone. Come per i polli in batteria luce a giorno e becchime. Cibi surgelati da scaldare in quattro e quattr’otto. Fanculo la dieta mediterranea del cazzo! Le vie della bocca esigono velocità, quantità, risparmio di tempo. Di corsa. All’in piedi. Con voracità. Tutto tempo in più. …Ma per fare cosa? Non certo per leggere.
Le librerie, in pieno ottobre, ancora piene di genitori apprensivi con la lista della spesa. Un’orda che si fa largo ingorda alla ricerca della cultura prêt-à-porter. Soddisfatti dei loro poveri figli idioti. Come se la scuola al giorno d’oggi servisse davvero, sia pure ad imboccare cucchiaini di cultura nipiol. La merendina kinder, il libro di religione, il telefonino Nokia e un quintale di inutili raccomandazioni. Ma fateli leggere cazzo! Dategli tosto un libro in pasto, che li scuota, che li faccia crescere, che li sconvolga, che li svegli dal torpore da una vita di patatine & ketcup, facebook e altri trastulli. Liberateli da tutte le stronzate per bravi ragazzini viziati!
erotide aisetfeN oisselA oirevaS ocsecnarF enorroM onailimE etneraps àteicos aL Ho inziato a leggere con Salgari. Non mi son mai fermato. Le storie. Il raccontarle. Viverle in qualche modo. Ma anche altro. La differenza tra uno scrittore e non: è nel riuscire a catturare l’attenzione. La storia si dipana e tu ne rimani avvinghiato. L’ultima pagina è una ferita che si rimargina a fatica. Il primo libro importante che ho letto è stato Il deserto dei tartari. Un orgasmo lento e sorprendente col tutto il suo carico di spossatezza appresso. Lo consigliavo a tutti. Ne ero rimasto soggiogato. Mi chiamo ancora Giovanni Drogo di tanto in tanto.
erotide iduaniE otibaR oznecniV attam arreT … Ma. Ma perché si scrive? Perché (ci) si racconta? Forse l’illusione di vincere la paura ancestrale della morte. Lasciare un’orma. Forse per disegnarsi un mondo a propria immagine e somiglianza. Forse per lanciare un ponte verso gli altri nell’illusione di riuscire a capire non solo se stessi, ammesso che in tutta una vita si riesca a capire se stessi. Semplicemente non ne puoi fare a meno, ecco. Il diario meglio lasciarlo alle scolarette.
Agli inizi della mia carriera di lettore disordinato sfuggivo dalle interminabili descrizioni di paesaggi, tenzoni, caratteri… I dialoghi mi portavano per mano. Oggi non più. Quando non succede niente succede tutto. La parola si fa vita, si arrende alle parole, alle evocazioni, alle immagini.
Quando penso al Nobel, mi viene in mente Einstein, Fermi, Sabin, Canetti. Qualcosa di deflagrante. Pura dinamite ad aprirsi un varco.
erotide inaipmoB yorllE semaJ irucso ihgoul ieim I Sto leggendo l’ultimo di Scurati. Ho appena finito di leggere Indignazione di Roth. Ho già letto La Calabria brucia. L’ultimo Roth (Everyman, Patrimonio) lo preferisco a quello di Pastorale Americana o Ho sposato un comunista. Forse per l’ineluttabilità del destino umano che vi si fa carne, sangue, cerume, smegma, piscio, sperma, merda.
Sono sempre più diviso tra letteratura americana ed europea. La linearità (semplicità?) del racconto da una parte e la stratificazione della Storia (della cultura, dell’arte…) dall’altra. La Storia con la S maiuscola. Gadda non poteva essere che italiano. Joyce non avrebbe mai potuto essere americano. Nemmeno per sogno Musil. Sebald e Pamhuk sono impregnati d’Europa. I racconti di Carver o di Selby Jr. gridano America. Don De Lillo, John Cheever, Jim Thompson sono l’America. Al di là delle semplificazioni geografiche (bisognerebbe guardare non solo i natali in verità), storiche, di genere, rimangono, i libri e ciò che essi raccontano. Come (si) raccontano. La differenza la fa il come per l’appunto. La differenza tra uno scribacchino e uno scrittore coi controfiocchi.
o/e inoizidE ozzI edualC-naeJ aeloS A che serve il Nobel allora? Di Shakespeare in giro non se ne vedono più. Sarte è morto. Pasolini pure. Cos’è e chi è oggi uno scrittore? L’editoria detta legge. I premi lettarari sono ridotti a guerra per bande. Dopo Gomorra si contano i dispersi. Lo stesso Saviano ormai è altro, ostaggio di tv e markette. Eppure, quanti sono i libri che hanno lasciato un segno in questi anni in Italia? Terra matta di Vincenzo Rabito (scritto da un analfabeta), Q di Luther Blisset, pochi altri. E la gente continua a non leggere, perché starsene con un libro in mano è da sfigati, come se giocherellare tutto il santo giorno con telefonini ed altri ammennicoli fosse da intelligentoni. Si potrebbe aggiungere altro, sviscerare, entrare in meriti e demeriti ma a che pro? Ed in Calabria? Cosa succede sul fronte letterario bruzio? Niente o quasi. Uno stato comatoso senza eguali. Certo ci sono pure delle eccezioni, ma in quanto eccezioni non danno seguito. L’ho già scritto e detto varie volte La società sparente di Morrone/ Alessio e La Calabria Brucia di Mauro Minervino sono due libri che andrebbero adottati nelle nostre scuole, per quanto raccontano di questa nostra Calabria. Non editi da editori calabresi peraltro, ad ulteriore garanzia. Da leggere senza indugi. Ma chi credete che si prenderà la briga di cercarli e magari solo sfogliarli? Il primo non si trova nemmeno più, chissà mai perche?! (Intervista a F. S. Alessio http://www.youtube.com/watch?v=KBIVSsl_S-0) Bisogna scaricarselo dalla rete. Men che meno nelle nostre scuole saranno letti. Meglio leggere Saviano. La Campania è lontana e la camorra non è la n’drangheta. Perché inimicarsi il politico ruspante/rampante di turno. Perché andare a scurfinjari nella merda di casa propria? Perché star dietro alle stupidaggini di un antropologo di Paola o due fuggiaschi di San Giovanni in Fiore?
Alla Calabria contemporanea e al suo geroglifico sociale mancano i buoni scrittori. Intendo dire gli scrittori residenti, le voci di qui. Anzi mancano gli scrittori e basta. E questo è un male. Per la verità nemmeno i giornali regionali ce la raccontano bene questa Calabria di adesso (chi fa inchieste e reportage sugli oltre quattrocento comuni e comunelli in cui viviamo dispersi?) La Calabria di oggi assomma a malapena gli abitanti di una media città europea, circa due milioni di anime, sparpagliati però su una superficie che accoglie quattro volte il territorio della Liguria, ed è il riassunto geografico e sociale di tutta la nostra eclettica penisola. Un solo e grande ed ineffabile ibrido, un non-luogo alla Augè cresciuto all’improvviso su spuntoni di storia millenaria. Una sequela di fatti, il tamburo delle cronache, ripropongono un’evidenza che oggi, ubriachi come siamo di retoriche globaliste e di chimere elettroniche, sfugge ai più: la nostra regione è una periferia del mondo, popolata di villaggi e borgate, di paesi e piccole città secondarie, che restano nel bene e nel male ancora molto irrisolte e provinciali. Però un’accelerazione brusca della storia c’è stata davvero. Certo nel senso della confusione e della mobilità. Siamo pieni di strade e ogni giorno è un rimescolarsi di tutti che vanno in giro per necessità e per diporto. I calabresi del 2000 sono un popolo di transumanti e di dannati della nevrosi dromica. Gente che si affolla su superstrade e statali, e quasi si spintona per muoversi come in autoscontro al luna park. Altro che immobilismo e atavismo contadino. I calabresi sono mobili, viaggiatori frullati e sempre in agitazione, sempre in moto, fino all’ultima ruota di utilitaria o di apecar. I suoi abitanti girano nella loro regione come sciami di vespe sull’uva. Ci si muove per mangiare, per andare a scuola, per fare all’amore, per un cinema, per comprare le scarpe. Non c’è mai un posto in cui si possa fare tutto. Non c’è mai un posto in cui la vita trovi requie e dimori nella sua interezza. È una terra slegata, slogata dalla modernità. Senza ristoro e redenzione. (pag26/27. La Calabria brucia, Mauro Francesco Minervino, Ediesse ed.)”
La pancia si diceva. La panza. Franza o Spagna purché si magna. La Calabria è un’espressione geografica, come l’Italia per Metternich, e nulla più. Chissà quanti millenni bisognerà aspettare ancora perche questa terra ci regali un premio nobel in loco calabrese doc. Nell’intanto meglio accontentarsi di loculi, veleni, miasmi, deiezioni e di scuole alla ricerca di gemellaggi da vantare (http://www.bisignanoinrete.com/?p=312 ).

il chiuR.Lo.

37 commenti:

la prof ha detto...

Esimio Rosario,
cosa aggiungere
alla "nostra"
perenne Sazizzoide,
coi suoi sempiterni
avvocati...
et prof...
et dottori...
di amata sorte
et altri monaci
und preti
ed altri controllori...
y politici
y li pecuri titodati
con l'etichetta
DOC ?

Un po' di Lirica?

VOI CHE SAPETE:

http://www.youtube.com/watch?v=LFTUz8kW7u4

Anonima ha detto...

la sazizza

Anonima ha detto...

P.S.

il prisutto

Anonima ha detto...

li giomitri

Anonima ha detto...

p.s.

li vescuvi

Anonima ha detto...

li paparelli

Giulietta ha detto...

vergini?

la prof ha detto...

le vergini, ladre....

http://www.youtube.com/watch?v=OpBh-SC11XA

Anonima ha detto...

li sordi e li muti

cumma Maria ha detto...

li maccarruni

compa sarbaturu ha detto...

l'Acidduzzu

http://www.youtube.com/watch?v=uoJhzq-lzmI

Anonima ha detto...

li pisci salati

anonimO ha detto...

li mennudi e nuci

Anonima ha detto...

li gallarelli e pinu

anonimO ha detto...

na murra e pecuri

Anonima ha detto...

na spica e reanu

anonimO ha detto...

li vruoccudi e reapi

Anonima ha detto...

lu zuccaru e medu

anonimO ha detto...

nu grupagliu e

anonimO ha detto...

nu grupagliu e muru

Anonima ha detto...

na vudeata e vientu

anonimO ha detto...

fricheata e cheapa

Anonima ha detto...

ti vo pijari nu nzurtu

anonimO ha detto...

dimincieana chjna

Giulietta ha detto...

(d u mincieana, culla u)

CARMEN

http://www.youtube.com/watch?v=djsuP0uta7s

anonimO ha detto...

Ob-La-Di, Ob-La-Di!

http://www.youtube.com/watch?v=0WmGZ0BlqfI

sarbaturu ha detto...

Cucurucucu

http://www.youtube.com/watch?v=RNcUe24K7r0

(per cumma Maria)

cumma Maria ha detto...

non ho l'età

http://www.youtube.com/watch?v=PtbW7zYmYfM

(pe cumpa Sarbaturu)

sarbaturu ha detto...

la donna è mobile

http://www.youtube.com/watch?v=xJ4DQU61nU0

sarbaturu ha detto...

Storia d'amore

http://www.youtube.com/watch?v=53tZeNVX1Gk

Anonima ha detto...

la bambola

http://www.youtube.com/watch?v=6J3CCHTic9w

anonimO ha detto...

lasciati baciare

http://www.youtube.com/watch?v=ed0xstHKExc

Anonima ha detto...

dimmi quando

http://www.youtube.com/watch?v=GeV0ewzoQ00

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie

Anonimo ha detto...

imparato molto

Anonimo ha detto...

imparato molto

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good