15 settembre 2008

L'ASSESSORE RISPONDE


Egregi sig. Ritacco e Sposato

L’anno che sta passando porta via con se una serie di ricorrenze importanti. In questi giorni di crisi, in questi tempi di divisioni, di sfiducia, di bassezze, ricordare e festeggiare l'anniversario della nostra Costituzione non è, o non dovrebbe essere, a mio avviso, solo una consuetudine, da agenda politica. Perchè questo testo è di noi cittadini, parla della nostra storia.Credo che la nostra Costituzione, pur con i suoi sviluppi che rispecchiano i cambiamenti della società, sia ancora attuale e credo che vada conosciuta e difesa. E' una grande Costituzione, rappresenta un grande momento storico e di spessore politico; ci ricorda l'unità e la lotta di liberazione dal nazi-fascismo, ci ricorda che il popolo è sovrano, che il lavoro è non solo un diritto, ma un fondamento sociale, che la legge è uguale per tutti, che uomo e donna (e tutti) hanno pari dignità giuridica e sociale, che la Repubblica italiana accoglie e tutela lo straniero al quale sia impedito nel suo paese l'esercizio delle libertà democratiche, che l'Italia ripudia la guerra; sancisce la libertà di espressione, di culto, di riunione, di sciopero, riconosce e tutela i diritti inviolabili dell'uomo, i diritti alla salute e all'istruzione. Non credo vada rilegata alla sfera del passato e della memoria. E molti attualmente avrebbero bisogno di fare un bel ripasso.
Ben vengano gli anniversari, se questi non si risolvono in vuote rievocazioni, ma offrono l’opportunità per fare – o rifare – il punto su eventi che hanno lasciato un’orma nella storia. Solo così ha senso ritornare, dopo quarant’anni, sul ‘68, soprattutto per i più giovani che, in genere, ne hanno un’idea molto vaga, eco confusa di acritiche esaltazioni e rabbiose denigrazioni.
Nostalgici, pentiti e avversari di sempre, ognuno a modo loro, continuano ad offrire di quell’anno, per molti versi eccezionale, un quadro deformato. L’ aspetto più vitale del '68 e' stata la fortissima spinta di modernizzazione della società italiana sia dal punto di vista culturale che sociale, politico, religioso e dei rapporti interpersonali. Risultati positivi che hanno avuto effetti su tutte le istituzioni e che sono vivi e validi ancora oggi. Fra questi lo statuto dei diritti dei lavoratori, la legge sull'obiezione di coscienza, il nuovo diritto di famiglia, il referendum del '74 sul divorzio che non avrebbe avuto quell'esito senza il '68, la riforma psichiatrica, la legge sull'aborto".
L’8 settembre annunciò la nascita della Resistenza, nel duplice segno che la caratterizzò fino all'insurrezione vittoriosa e alla Liberazione del 25 aprile del '45».
L’organizzazione di un evento che oltre alle scuole coinvolga l’intera popolazione è già in cantiere e certamente nei prossimi mesi (visto che le scuole hanno appena riaperto) sarà cura dell’amministrazione comunale promuovere tale evento.
(Sì, ammetto di essere particolarmente ispirato e influenzato dalla mia appartenenza politica, ma questi pensieri mi appartengono da sempre).


Bruno Pascuzzo

17 commenti:

ln ha detto...

Accolgo il nostro Assessore con un caldo benvenuto.
Se non sbaglio, è il primo dei nostri Eletti che ci fa gradita visita.
Contrariamente alle supposizioni maligne della nostra redazione, il "nostro" ci ha ricordato l'importanza della legge fondamentale di ogni stato, citando i principi fondamentali che rappresentano la base, il fondamento su cui poggiano le altre norme del nostro ordinamento giuridico.
Bene la teoria c'è. Ma la pratica?
L'Assemblea Costituente ha voluto con quei principi creare una società basata sulla democrazia, sulla partecipazione dei cittadini alla vita politica ripudiando il modello di stato autoritario. Ha voluto garantire il diritto alla libertà, all'eguaglianza, al lavoro come mezzo per affermare la propria personalità!
Di contro, non le sembra che nessuno di questi principi fondamentali sia,nello Stato odierno, messo in pratica?
Quei quattro fogli rilegati sono lì per essere celebrati con trombe e proclami o per essere applicati?
La sovranità appartiene al popolo, ma il popolo non è mai stato sovrano.
Men che meno quello calabrese.
I "molti" non dovrebbero fare solo un bel ripasso ma condividerne il senso.
Mi auguro che la futura celebrazione non sia un requiem, fatto di sola forma, ma un necessario invito alla sostanza.
Buon lavoro.

Anonimo ha detto...

...e dopo non essere stata per gran parte nè applicata nè rispettata, c'è in cantiere che venga totalmente smantellata.

Anonimo ha detto...

Abbiamo un assessore alla cultura?
Non me ne ero accorto!

me ha detto...
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J.xck ha detto...
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anonima ha detto...
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J.xck ha detto...
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anonima ha detto...
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Salvatore ha detto...
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Salvatore ha detto...
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J.xck ha detto...
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me ha detto...
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ln ha detto...

Arata Isozaki,giapponese, uno dei più innovativi architetti contemporanei disse in una intervista: "L'approccio europeo, per lo più basato
sulle teorie di Vitruvio, considera estranei
alla natura gli oggetti creati dall'uomo, quindi anche l'architettura, ma allo stesso tempo tenta di facilitarne l'inserimento nella natura stessa. Il modo orientale di
pensare è molto diverso. Il nostro
riferimento è il filosofo cinese Lao Tzu, che scrisse regole di costruzione e teorie di stile di vita delle persone.Principalmente
la sua filosofia si basa sul
concetto che tutto quanto è
natura,anche l'architettura.
Pertanto, come prima cosa,noi
dobbiamo guardare alla natura
nella sua totalità per capirla,
perciò l'uomo è parte della
natura stessa e non può agire
contro di essa. Quindi,se
l'uomo crea un edificio questo
dev'essere la sua estensione
all'interno della natura che
lo circonda, e non un semplice
inserimento. L'architettura è
come se fosse la pelle del
corpo umano e dev'essere leggera
e flessibile per adattarsi nei
migliori dei modi al resto del
corpo.
Il concetto europeo di pelle è
invece più pesante,più forte,
quasi l'architettura fosse una
corazza per l'uomo e non parte
integra del proprio corpo.
La visione orientale è molto
più fragile,mutevole, flessibile,
il modo di vivere e di fare architettura non sono così estranei
tra loro,ma crescono insieme...
come una cosa sola."
In breve,noi lavoriamo per adeguare la natura alle nostre esigenze,loro adeguano le esigenze dell'uomo alla natura.
Bella differenza!!!
Carissimo Salvatore,se tu hai una casa in costruzione,la finisci oppure la lasci a metà e ne inizi un'altra?
Probabilmente noi non siamo in grada di amministrare bene un comune, ma criticandoli cerchiamo di far capire che anche il loro modo di fare è sbagliato.

Salvatore ha detto...
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ln ha detto...

No Salvatore,da noi non è passato.
Ma se fosse venuto l'avremmo sicuramente messo alla forca.
A noi piacciono quelli come Attila!