L’estate raccoglie il suo ombrellone e ci lascia di nuovo al nostro giornale del mattino e ad un autunno, speriamo, tropicale. Molte sono state le polemiche sugli appuntamenti estivi nella nostra città, molti gli errori e tanta la disorganizzazione dovuta a ritardi, incompetenza e scarsità di fondi, dati i notevoli problemi di cassa del comune. L’evento più inutile, e più dispendioso, è stato “Amphiteacri”, la rassegna di musica e spettacolo che dovrebbe fare da attrattiva per la nostra città. Già nel suo cartellone si pubblicizzavano eventi non appartenenti a questa manifestazione, per sopperire alla mancanza di serate. I tre appuntamenti musicali, sorvoliamo sulla maleducazione per non aver informato il pubblico della cancellazione di alcuni spettacoli di cabaret, avevano tutti connotati televisivi. Così Ranieri è venuto a propinarci dopo quattro anni il suo, pur di mestiere, solito spettacolo continuamente ripetuto in televisione, ormai per Acri sta diventando un appuntamento a cadenza quadriennale come i mondiali di calcio. Grignani, che ancora non ha deciso se imitare Vasco Rossi o Jim Morrison, anch’egli si esibisce ad Acri ad intervalli di qualche anno, comunque le ragazzine gioiscono si fanno fotografare con lui e, purtroppo, non solo loro!!! L’anno scorso il comune di Rende aveva fatto esibire Daniele Silvestri in piazza, quindi gratuitamente per il pubblico, invece noi ad Acri siamo più ricchi e paghiamo! Questo per quanto riguarda il fiore all’occhiello della nostra città!!!???...(fine prima parte).
LA REDAZIONE
45 commenti:
Come per incompetenza e scarsità di fondi in comune? Impossibile perche c e stata negli ultimi anni programmazione seria delle spese generali ed anche realistica rispetto alle possibilità e per il teatro si diceva che era possibile sicuramente fare molto.Quindi non si spiegherebbe l attuale scarsità di fondi che voi scrivete
Continuazione di primo anonimo
Poi mi pare che ultimamente ci fosse quella formula non ricordo parola della partecipazione democratica della gente almeno a conoscenza entrate uscite. Quindi non si spiega
Ancora anonimo
dunque continuo a pensare come mai se c era programmazione buona anche nel tempo e persino democratica partecipazione della gente,ora , come in effetti e vero, c e una troppo grande scarsità di fondi per tutte le spese da sostenersi
Un matto (dietro ogni scemo c’è un villaggio). Non al denaro non all’amore né al cielo. Fabrizio De André. 1971.
“/…/…e la luce del giorno si divide la piazza / tra un villaggio che ride e te, lo scemo, che passa, / e neppure la notte ti lascia da solo: / gli altri sognan se stessi e tu sogni di loro.”
Dialogo I (Monologo) di Giorgio Gaber. Dialogo tra un impegnato e un non so. 1972
Voce fuori campo — Chi sei?
Giorgio Gaber — Mah, non so.
Voce fuori campo — Chi sei?
Giorgio Gaber — Sono un non so.
Voce fuori campo — L’ironia è un’arma della borghesia. Chi sei?
Giorgio Gaber — Sono… sono uno che scrive.
Voce fuori campo — Ah, sei un poeta!
Giorgio Gaber — Beh, chiamami come ti pare.
Voce fuori campo — Un poeta rivoluzionario?
Giorgio Gaber — Sì, rivoluzionario.
Voce fuori campo — E di cosa parli?
Giorgio Gaber — Parlo dell’uomo, dei suoi rapporti, dell’amore, parlo di un albero…
Voce fuori campo — Ah, di un albero, ero lì che ti aspettavo! Ma non lo sai che parlare di un albero in tempo di rivoluzione è come tradire la rivoluzione?
Giorgio Gaber — C’è la rivoluzione?
Voce fuori campo — Non fare lo spiritoso! Parlavo dell’impegno, dell’impegno ideologico.
Giorgio Gaber — Questa l’ho già sentita.
Voce fuori campo — L’hai già sentita ma non l’hai imparata.
Giorgio Gaber — Non è che non l’ho imparata, è che a me non interessa il cervello che va, va, chissà dove… deve passare di qui, dentro. È l’istinto che mi interessa, lo stomaco!
Voce fuori campo — Ah, lo stomaco, ero lì che ti aspettavo!
Giorgio Gaber — Eh ma tu mi aspetti sempre da tutte le parti!
Voce fuori campo — Per forza, fai ancora il discorso sui sentimenti, sui dolori… lo so dove vuoi arrivare. Ma credi veramente di servire a qualcosa?
Giorgio Gaber — Mah, non so. Servo a qualcosa? Dite, ditelo voi, servo a qualcosa?… non dicono.
Voce fuori campo — Non servi a niente! Sei un poeta borghese. Ti rinchiudi in te, non riesci a tirare fuori un’idea, modificarla, cambiarla.
Giorgio Gaber — Un’idea, modificarla, cambiarla, elaborarla… ci vuole mica tanto! È cambiarsi davvero, è cambiarsi di dentro che è un’altra cosa!
Ho incasinato le cose. Il commento di cui sopra era destinato ad altra sezione. ...Ma come si fa ad eliminare un commento inappropriato?
Mi scuso.
Dunque aspetto sapere da qualche lettore competente come mai da tante buone e democratiche impostazioni ora c e questa scarsita di fondi
Ad anonimo che scrive del dialogo fuori campo e Gaber
A quale sezione avresti voluto e dovuto destinare per non incasinare? A quella della autosatira ?
Ad anonima
Si è anche una questione di cuore ma qui pare che si faccia appena appena ordinario
Da lettore non competente suppongo che la scarsità di fondi sia dovuta al disordine politico nel quale ci troviamo e soprattutto ad una incapacità gestionale .
Un comune,come una regione o uno stato,va amministrato come un' azienda. Non ci possono essere solo spese e niente entrate.
E le spese,affinchè la macchina funzioni,devono essere razionalizzate al massimo.
Se i dirigenti,poi,litigano di continuo non avranno mai energie e tempo per elaborare valide strategie.
La regione calabria vive più o meno la stessa situazione di disordine ed incertezza nella quale si trova la nostra amministrazione.
Fra assessori arrestati e consiglieri inquisiti gli interessi per la politica collettiva restano sul fondo.
I finanziamenti arrivano,quelli che non finiscono nelle tasche di qualcuno,vengono rispediti al mittente per mancata presentazione di progetto di spesa o investimento.
Acri si trova più o meno nella stessa situazione.
Il mantenimento della poltrona viene prima dell'impegno amministrativo.
I cambi di bandiera e di postazione in consiglio aggravano le cose perchè rendono instabile l'eqiulibrio che tiene insieme le forze politiche e permette una buona condotta amministativa.
Fra liti,separazioni,gestacci ed insulti il tempo e l'armonia per risolvere insieme i problemi di gestione di un comune come il nostro vanno a farsi benedire.
Mettici anche l'assenza totale di potere contrattuale con le istituzioni supriori e la frittata è fatta.
Se il palazzetto non è finito perchè dobbiamo trovare fondi per un teatro?
A Cosenza i teatri stentano a mantenersi,ad Acri avrà sorte migliore?
E se i nostri amministatori quest'estate non avessero dedicato tutto quel tempo a scrivere manifesti e repliche,sarebbero riusciti ad organizzare un estate acrese decente?
Penso proprio di si.
P.S.Ricambio i saluti e smettetela di litigare!
A libertà negata
ma cosa hai scritto nel post post scriptum che non capisco?
Chi sta litigando ?
AD anonima
scusa, cosa vuoi dire? perché mi pare interessante. Vuoi dire che nel borgo essendo arretrati culturalmente siamo legati a visioni ed argomenti di almeno venti anni fa, msgari ancora pieni di ideologia; che irretiamo il cuore , romantici in declamazione e cinici in realtà, perche non abbiamo cultura della soggettività e delle emozioni, del pensiero degli altri ? quindi rifuggiamo il dialogo autentico ? Mah dimmi tu perché rischio non aver capito e non fare dialogo
Ad anonima
stiamo facendo confusione perché io che ho scritto del borgo arretrato ecc non hO scritto altro e sono pensieri miei perché; ignorante come sono; ricordo solo cHE Pintor si associa a uN NOME CON G . fORSE Giame. Io collegavo tuo scritto a quello della mancanza di fondi che dicevo e qualcuna mi ha detto che è anche mancanza di cuore.Poi ho letto te che scrivevi di scarse letture
Il giudizio sulle letture del popolo non va nè volto nè capovolto.Il popolo nelle mie considerazioni non viene toccato
Pintor... Pintor... Pintor...
Igor Pintor! ...Fa rima!
Azzo!
Mi manca l'ispirazione.
Sega la lega. Lega la sega. Sega la lega...
Ma chì madanova steati faciannu?
Avevo preso in giro J.xck per la storia del cestino ma a quanto pare non è l'unico ad avere problemi!!!
Perchè questa mania del perfezionismo? Se c'è un errore pazienza,tanto noi non siamo "eletti" ed al massimo ci prendiamo in giro fra noi.
Già il blog lo disertano in molti,se continuiamo cosi riaprono i manicomi solo per noi!Ecco perchè i nostri intellettuali si rifiutano di farsi sentire!
Comunque, cercavo il bilancio del nostro bel comune per farvi un esempio sulla razionalizzazione delle spese ma non sono riuscita a trovarlo.
Su indicazione di un amico sono andata sul sito del comune ma non l'ho trovato.
Il nostro Angelo ne sà qualcosa?
E sul sito ho trovato anche il bando di concorso per il premio Arena. Ora,è vero che io ho la mania dei complotti,ma ho avuto l'impressione che fosse un po troppo nascosto.
A parte il sito del comune, ne hanno dato notizia in altri "posti"?
A proposito delle vostre disquisizioni sul popolo vi lascio con questa frase del Verga(tanto per far vedere che so qualcosa anch'io)nella novella Nedda:"...E' vero!E'vero!-risposero le altre con quel sentimento istintivo di giustizia che c'è nelle masse,anche quando questa giustizia danneggia gli individui..."
Pilati …uhm! Pirati della Magnesia Bisurata Aromatic! …Mangiato male? Bruciori? Acidità di stomaco? L’estate v’ha tradito? In alto i cuori! Non tutto è perduto.
Dopo le comparse sui mari :..ehm …dei palchi del sud, …dopo le comparse dei palchi del sud del Baldi senz’a-lotta, dopo le feste a Pino Nano, Corbelli, Anna La Rosa e Vigorelli, dopo i fasti di Fabri Fibra e dei figli & figliocci di Maria non possiamo ancor dirci soddisfatti. Urgono provvedimenti straordinari. All’erta ordunque pirati! Reitano non s’è visto? E’forse trapassato? La Cinguetti non cinguetta? Ranieri si ricicla? Il Liga se l’è data. Niente paura! Ci abbiam l’asso. Per questo siam pirati. Apicella. Mariano Apicella. All’arrembaggio tigri della Magnesia! Urge comitato d’accoglienza se no il Berlusca si dispera.
Se vuoi remare con noi salta a bordo "finchè la barca va"...
Direttamente da Arcore prepariamoci all'accoglienza della Orietta per la fine di settembre!
Assolto-Aldo Palazzeschi
Allor che i miei buoni fratelli
m'avevan due volte sepolto,
disse una voce:
(io non so come e dove)
"Assolto. Mancanza assoluta di prove".
Si apersero tutte le porte,
si apersero tutti i cancelli.
"Assolto!"
Io sono "l'assolto"
miei cari signori,
e ora che sono fuori
guardatemi bene in viso:
ho ucciso?
"Assolto!"
È la mia professione,
che intendo bene di sfruttare
dal suo lato migliore.
"Assolto!"
Appena uscito
mi accorsi subito
qual era il miglior partito.
Fuggire?
Nascondersi agli occhi della gente?
Macchè!
Sottrarsi alla sconcezza
del dubbio ch'io rivesto?
Macché!
Rivestirlo dignitosamente
o con disinvoltura?
Macché!
Niente, niente!
Esibirsi, senza misura,
generosamente.
Gli è perciò ch'io frequento le strade,
il passeggio, i teatri, il caffé,
come ogn'altr'uom non assolto:
certe volte mi diverto poco...
certe altre molto...
né piú né meno di lui o di te.
Si sa che color che incontrandomi
intrecciavan col mio bei sorrisi,
vedeste ora che visi...
che visi mi fanno!
E che voci sorprendo dai crocchi!
Vedeste che occhi!
- Un innocente si scolpa.
- E un farabutto lo stesso.
- Ha taciuto, ecco tutto.
- Ha taciuto come un innocente.
- Ha taciuto come un farabutto!
- E gli errori?
- Questi sono gli errori,
i delinquenti sono tutti fuori!
Entro per tempo in teatro,
prendo possesso della mia poltrona
con molto sussiego.
Mi volgo, mi chino, mi spiego;
mi lascio ammirar giro giro
con aria da Dio.
E se certi visi si spostano
resta inflessibile il mio.
Per i primi venti minuti
lo spettacolo lo do io.
"Bella che stai puntandomi
attraverso la lente
dell'occhialino,
dimmi, mio bel musino,
mi desideri innocente,
o mi desideri assassino?"
Un signore là indietro,
dai posti distinti,
macina lesto fra i denti:
"sul trono, sul trono i briganti!"
E un altro:
"guardate che ghigna stasera,
facciaccia da galera!"
Quando s'alza il sipario
divento anch'io
un umile spettatore,
come lui,
negli antratti ritorno un poco attore,
eppoi ancora spettatore
come te, come tutti gli altri.
E se dopo all'uscita qualcuno mi aspetta,
io esco pian pianino
senza nessuna fretta.
Poi vado al caffè.
Finché c'è gente sveglia nella città
resto a sua disposizione,
nessuno dev'essere defraudato
nella legittima curiosità,
sono un galantuomo
nella mia professione.
E non crediate ch'io sia tardivo
ad escir fuori al mattino, macché!
bisogna pensare che il mattiniero
ha gli stessi diritti
del nottambulo cittadino.
"Assolto!"
Può sembrar poco...
e può sembrar di molto.
Guardatemi bene in viso:
ho ucciso?
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