12 febbraio 2014

CONFLITTO DI INTERESSI

Uno spaventapasseri in mezzo ad un campo che non fa più paura a nessuno”,
Gentile Direttore La ringrazio per l’ospitalità, che mi consente di fare alcune brevi considerazioni, negli ultimi tempi ho registrato nella nostra città, in ogni sede, tra gli addetti ai lavori e non, una assenza di dibattito sulla proposta di nuova legge elettorale, nello specifico l’Italicum , la quale notoriamente, pur presentando diversi aspetti controversi, dal premio di maggioranza, e/o premio alla miglior minoranza, dalle liste bloccate, e/o controllo degli eletti, su un punto in particolare mi pare estremamente lacunosa, non si menziona il conflitto di interessi, ma neppure si fa cenno alle norme sull’incandidabilità ed ineleggibilità e sulle modalità di accesso ai media durante le campagne elettorali.
Ormai si potrebbe dire il Conflitto di interessi è come uno “spaventapasseri in mezzo ad un campo che non fa più paura a nessuno”, il Paese si spegne, Silvio Berlusconi festeggia venti anni di politica , le sue aziende guadagnano miliardi di euro, il Partito democratico ancora discute e si divide per una legge, quella sul conflitto d’interessi, che in venti anni non ha mai visto la luce.
Mentre per alcuni, nel PD “E’ ora di affrontare le regole per il conflitto d’interessi”, altri sempre nel PD manifestano dubbi sull’opportunità di aprire il fronte del conflitto d’interessi in una fase in cui il Partito democratico prova a portare avanti insieme con Berlusconi le riforme.
Nei paesi “normali” gli ordinamenti giuridici democratici sono solitamente garantisti e contrari allo sfruttamento della propria posizione per interessi personali a discapito di altre parti in causa, in particolare nel caso di incarichi con rilevanza pubblica, dispongono perciò di specifiche leggi che non permettono o tentano di scongiurare il verificarsi di tali conflitti, ma poco importa l’Italia non è un paese normale, secondo il giornalista Sergio Rizzo, Silvio Berlusconi "è solo l’ultimo erede di un sistema consolidato", diffuso a tutti i livelli nella società italiana.
Siamo in altri termini il paese degli eterni conflitti, di chi rincorre il mito dell’eterna giovinezza, ma è avanti con l’età, di chi invece si rinnova autoconservando, di chi siede in Parlamento ma fa decisamente a pugni con l’italiano, di chi rappresenta il 10% della popolazione italiana e detiene il 50 % della ricchezza nazionale , di chi in nome dello STATO, nel 1992-93 avrebbe portato avanti una negoziazione con la mafia per giungere ad un accordo, cioè la fine della stagione stragista in cambio di un'attenuazione delle misure detentive previste dall'articolo 41 bis, di chi in modo abilmente demagogico, siede nelle istituzioni con il solo scopo di dimostrare la loro inutilità, alimentando strumentalmente, così il sentimento legittimo e giusto, in molti casi, di avversione alla POLITICA da parte dei cittadini in modo da poter affermare “sono tutti uguali, sono tutti dormienti”.
In questo paese , stando così le cose, difficilmente si potrà fermare il vento con le mani probabilmente Berlusconi passerà lo scettro a Marina la quale vincerà le prossime elezioni con buona pace di quei democratici che sostengono che tanto il conflitto di interessi in Italia non importa a nessuno e non influisce sui risultati elettorali.

PINO CAPALBO


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