8 ottobre 2013

FATTISMO

In città si respira un'aria giustizialista, una specie di corso fascista che dimostra la tendenza a centro-destra dell'elettorato locale. Forse, si tratta di una conferma, visto che, soltanto nella forma, Acri è stata una città di sinistra, quando il Pci aveva potere contrattuale nella sfera locale.
Si respirano polveri sottili di fascismo, tossiche per lo sviluppo di un tessuto culturale valente per un miglioramento sociale di questo luogo. Quando si parla di fascismo non bisogna vedere solo un porco come Mussolini affacciato dal balcone su piazza Venezia a Roma, l'italia uno del tempo, già tette culi potere e sopraffazione, ma bisogna pensare, anche, al clima di nulla, all'evaporazione sociale e culturale ed all'arretratezza con cui si persevera in direzione futura.
Il fascismo è insito nella nostra condizione retrograda, dove anche le mere forme di contestazione hanno un taglio reazionario che nella sostanza non hanno nulla a che fare con un obiettivo collettivo. Bisogna chiedersi, ed imbattersi anche nella retorica, perché una cittadina come la nostra non ha nulla. Cosa c'è per i ragazzi al di fuori della scuola e nella scuola stessa, cosa c'è per persone più adulte per esempio la sera?  Le iniziative private sono a parte. Cosa ha stimolato e promosso il modo di amministrare negli ultimi venti anni?  Ecco allora il fascismo, il compromesso parentale e clientelare, che tagliano fuori la vita e vitalità di una cittadina, ecco il fascismo che coltiva il sottosviluppo funzionale di una volontaria, ma indotta, sottomissione della popolazione. La sottocultura dello status, la massificazione dell'alcolismo, di cui un pò tutti siamo vittime, plasmata su un'appartenenza od esclusione, perdere il taglio culturale della convivialità in favore del controllo sociale favorito dallo stordimento. E per tornare su un aspetto, già molte volte descritto, ecco che il fascismo si applica nella rappresentazione, completamente teatrale e di cartellone, del popolo partecipe alle elezioni con stuoli di rappresentanti. Ma dove sono finiti adesso? La finta partecipazione, la democrazia da teatro di posa sono fascismo. Questa è una città rasa al suolo, e questo è fascismo, la politica del dire nulla è fascismo, la politica dei tutti amici è fascismo, la politica dei soli numeri è fascismo, la politica delle passerelle è fascismo, l'omertà è fascismo, la popolazione massificata è fascistizzata. Il resto sono chiacchiere senza polline di chi, poi, dietro le quinte, aderisce e compie questo fascismo.

ANGELO SPOSATO

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