Ad Acri, noi del Comitato di base ACQUA NO PROFIT e del blog Acri A Gonfievele, dopo un incontro aperto con la cittadinanza, riconfermiamo la mobilitazione nel nostro territorio contro la privatizzazione dell’acqua, aderendo alla campagna di raccolta firme a favore del referendum, in quanto riteniamo che la privatizzazione dell’acqua sia un crimine contro l’umanità. Sabato 8 e domenica 9 maggio 2010 in Piazza Annunziata ad Acri, dalle ore 17:30, verrà allestito il banchetto per la raccolta firme a favore della campagna referendaria contro la privatizzazione dell’acqua.
Tale adesione si colloca all’interno di un processo culturale diretto alla tutela dei beni comuni. Il Comitato aderisce al Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua ed ha in programma, nel nostro vasto territorio, tutta una serie di iniziative di sensibilizzazione per motivare l’auto-organizzazione della cittadinanza acrese al fine di difendere i propri diritti
COMITATO DI BASE ACQUA NO PROFIT
BLOG “ACRI A GONFIEVELE”
I QUESITI REFERENDARI
Estensori:
Gaetano Azzariti (Ordinario di Diritto Costituzionale Università di Roma “La Sapienza”)
Gianni Ferrara (Emerito di Diritto Costituzionale Università di Roma “La Sapienza”)
Alberto Lucarelli (Ordinario di Diritto Pubblico Università di Napoli Federico II)
Ugo Mattei (Ordinario di Diritto Civile Università di Torino)
Luca Nivarra (Ordinario Diritto Civile Università di Palermo)
Stefano Rodotà (Emerito di Diritto Cicile Università di Roma “La Sapienza”)
Tale adesione si colloca all’interno di un processo culturale diretto alla tutela dei beni comuni. Il Comitato aderisce al Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua ed ha in programma, nel nostro vasto territorio, tutta una serie di iniziative di sensibilizzazione per motivare l’auto-organizzazione della cittadinanza acrese al fine di difendere i propri diritti
COMITATO DI BASE ACQUA NO PROFIT
BLOG “ACRI A GONFIEVELE”
I QUESITI REFERENDARI
Estensori:
Gaetano Azzariti (Ordinario di Diritto Costituzionale Università di Roma “La Sapienza”)
Gianni Ferrara (Emerito di Diritto Costituzionale Università di Roma “La Sapienza”)
Alberto Lucarelli (Ordinario di Diritto Pubblico Università di Napoli Federico II)
Ugo Mattei (Ordinario di Diritto Civile Università di Torino)
Luca Nivarra (Ordinario Diritto Civile Università di Palermo)
Stefano Rodotà (Emerito di Diritto Cicile Università di Roma “La Sapienza”)
Primo quesito:
«Volete voi che sia abrogato l’art. 23 bis (Servizi pubblici locali di rilevanza economica) del decreto legge 25 giugno 2008 n. 112 “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria” convertito, con modificazioni, in legge 6 agosto 2008, n. 133, come modificato dall’art. 30, comma 26 della legge 23 luglio 2009, n. 99 recante “Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia” e dall’art. 15 del decreto-legge 25 settembre 2009, n. 135, recante “Disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi comunitari e per l’esecuzione di sentenze della corte di giustizia della Comunità europee” convertito, con modificazioni, in legge 20 novembre 2009, n. 166?»
Secondo quesito:
«Volete voi che sia abrogato l’art. 150 (Scelta della forma di gestione e procedure di affidamento) del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 “Norme in materia ambientale”, come modificato dall’art. 2, comma 13 del decreto legislativo n. 4 del 16 gennaio 2008
Terzo quesito:
«Volete voi che sia abrogato il comma 1, dell’art. 154 (Tariffa del servizio idrico integrato) del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 “Norme in materia ambientale”, limitatamente alla seguente parte: “dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito”?»
«Volete voi che sia abrogato l’art. 23 bis (Servizi pubblici locali di rilevanza economica) del decreto legge 25 giugno 2008 n. 112 “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria” convertito, con modificazioni, in legge 6 agosto 2008, n. 133, come modificato dall’art. 30, comma 26 della legge 23 luglio 2009, n. 99 recante “Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia” e dall’art. 15 del decreto-legge 25 settembre 2009, n. 135, recante “Disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi comunitari e per l’esecuzione di sentenze della corte di giustizia della Comunità europee” convertito, con modificazioni, in legge 20 novembre 2009, n. 166?»
Secondo quesito:
«Volete voi che sia abrogato l’art. 150 (Scelta della forma di gestione e procedure di affidamento) del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 “Norme in materia ambientale”, come modificato dall’art. 2, comma 13 del decreto legislativo n. 4 del 16 gennaio 2008
Terzo quesito:
«Volete voi che sia abrogato il comma 1, dell’art. 154 (Tariffa del servizio idrico integrato) del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 “Norme in materia ambientale”, limitatamente alla seguente parte: “dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito”?»
BREVE GUIDA AI QUESITI REFERENDARI
PRIMO QUESITO: fermare la privatizzazione dell’acqua
Si propone l’abrogazione dell’art. 23 bis (dodici commi) della Legge n. 133/2008 , relativo alla privatizzazione dei servizi pubblici di rilevanza economica.
È l’ultima normativa approvata dal Governo Berlusconi. Stabilisce come modalità ordinarie di gestione del servizio idrico l’affidamento a soggetti privati attraverso gara o l’affidamento a società a capitale misto pubblico-privato, all’interno delle quali il privato sia stato scelto attraverso gara e detenga almeno il 40%.
Con questa norma, si vogliono mettere definitivamente sul mercato le gestioni dei 64 ATO (su 92) che o non hanno ancora proceduto ad affidamento, o hanno affidato la gestione del servizio idrico a società a totale capitale pubblico. Queste ultime infatti cesseranno improrogabilmente entro il dicembre 2011, o potranno continuare alla sola condizione di trasformarsi in società miste, con capitale privato al 40%. La norma inoltre disciplina le società miste collocate in Borsa, le quali, per poter mantenere l’affidamento del servizio, dovranno diminuire la quota di capitale pubblico al 40% entro giugno 2013 e al 30% entro il dicembre 2015.
Abrogare questa norma significa contrastare l’accelerazione sulle privatizzazioni imposta dal Governo e la definitiva consegna al mercato dei servizi idrici in questo Paese.
Si propone l’abrogazione dell’art. 23 bis (dodici commi) della Legge n. 133/2008 , relativo alla privatizzazione dei servizi pubblici di rilevanza economica.
È l’ultima normativa approvata dal Governo Berlusconi. Stabilisce come modalità ordinarie di gestione del servizio idrico l’affidamento a soggetti privati attraverso gara o l’affidamento a società a capitale misto pubblico-privato, all’interno delle quali il privato sia stato scelto attraverso gara e detenga almeno il 40%.
Con questa norma, si vogliono mettere definitivamente sul mercato le gestioni dei 64 ATO (su 92) che o non hanno ancora proceduto ad affidamento, o hanno affidato la gestione del servizio idrico a società a totale capitale pubblico. Queste ultime infatti cesseranno improrogabilmente entro il dicembre 2011, o potranno continuare alla sola condizione di trasformarsi in società miste, con capitale privato al 40%. La norma inoltre disciplina le società miste collocate in Borsa, le quali, per poter mantenere l’affidamento del servizio, dovranno diminuire la quota di capitale pubblico al 40% entro giugno 2013 e al 30% entro il dicembre 2015.
Abrogare questa norma significa contrastare l’accelerazione sulle privatizzazioni imposta dal Governo e la definitiva consegna al mercato dei servizi idrici in questo Paese.
SECONDO QUESITO : aprire la strada della ripubblicizzazione
Si propone l’abrogazione dell’art. 150 (quattro commi) del D. Lgs. n. 152/2006 (c.d. Codice dell’Ambiente), relativo ala scelta della forma di gestione e procedure di affidamento, segnatamente al servizio idrico integrato.
L’articolo definisce come uniche modalità di affidamento del servizio idrico la gara o la gestione attraverso Società per Azioni a capitale misto pubblico privato o a capitale interamente pubblico. L’abrogazione di questo articolo non consentirebbe più il ricorso né alla gara, né all’affidamento della gestione a società di capitali, favorendo il percorso verso l’obiettivo della ripubblicizzazione del servizio idrico, ovvero la sua gestione attraverso enti di diritto pubblico con la partecipazione dei cittadini e delle comunità locali. Darebbe inoltre ancor più forza a tutte le rivendicazioni per la ripubblicizzazione in corso in quei territori che già da tempo hanno visto il proprio servizio idrico affidato a privati o a società a capitale misto.
Si propone l’abrogazione dell’art. 150 (quattro commi) del D. Lgs. n. 152/2006 (c.d. Codice dell’Ambiente), relativo ala scelta della forma di gestione e procedure di affidamento, segnatamente al servizio idrico integrato.
L’articolo definisce come uniche modalità di affidamento del servizio idrico la gara o la gestione attraverso Società per Azioni a capitale misto pubblico privato o a capitale interamente pubblico. L’abrogazione di questo articolo non consentirebbe più il ricorso né alla gara, né all’affidamento della gestione a società di capitali, favorendo il percorso verso l’obiettivo della ripubblicizzazione del servizio idrico, ovvero la sua gestione attraverso enti di diritto pubblico con la partecipazione dei cittadini e delle comunità locali. Darebbe inoltre ancor più forza a tutte le rivendicazioni per la ripubblicizzazione in corso in quei territori che già da tempo hanno visto il proprio servizio idrico affidato a privati o a società a capitale misto.
TERZO QUESITO : eliminare i profitti dal bene comune acqua
Si propone l’abrogazione dell’’art. 154 del Decreto Legislativo n. 152/2006 (c.d. Codice dell’Ambiente), limitatamente a quella parte del comma 1 che dispone che la tariffa per il servizio idrico è determinata tenendo conto dell’ “adeguatezza della remunerazione del capitale investito”.
Poche parole, ma di grande rilevanza simbolica e di immediata concretezza. Perché la parte di normativa che si chiede di abrogare è quella che consente al gestore di ottenere profitti garantiti sulla tariffa, caricando sulla bolletta dei cittadini un 7% a remunerazione del capitale investito, senza alcun collegamento a qualsiasi logica di reinvestimento per il miglioramento qualitativo del servizio.
Abrogando questa parte dell’articolo sulla norma tariffaria, si eliminerebbe il “cavallo di Troia” che ha aperto la strada ai privati nella gestione dei servizi idrici, avviando l’espropriazione alle popolazioni di un bene comune e di un diritto umano universale.
Si propone l’abrogazione dell’’art. 154 del Decreto Legislativo n. 152/2006 (c.d. Codice dell’Ambiente), limitatamente a quella parte del comma 1 che dispone che la tariffa per il servizio idrico è determinata tenendo conto dell’ “adeguatezza della remunerazione del capitale investito”.
Poche parole, ma di grande rilevanza simbolica e di immediata concretezza. Perché la parte di normativa che si chiede di abrogare è quella che consente al gestore di ottenere profitti garantiti sulla tariffa, caricando sulla bolletta dei cittadini un 7% a remunerazione del capitale investito, senza alcun collegamento a qualsiasi logica di reinvestimento per il miglioramento qualitativo del servizio.
Abrogando questa parte dell’articolo sulla norma tariffaria, si eliminerebbe il “cavallo di Troia” che ha aperto la strada ai privati nella gestione dei servizi idrici, avviando l’espropriazione alle popolazioni di un bene comune e di un diritto umano universale.
10 commenti:
Perfetto. Fa molto piacere leggere e partecipare a queste cose!
Intanto, vedendo un video particolarmente istruttivo (uno fra i tanti) mi è venuto questo pensierino:
- L’Italia risulta essere, sempre di più, uno dei paesi più ideali per i sognatori. Per quelle persone che, sempre più numerose, vorrebbero poter spiccare il volo, alzarsi dal suolo per oltrepassare i nostri oramai innumerevoli Rubicone pieni di...
Alea... il dado è tratto...
http://www.youtube.com/watch?v=PbR5aB_NrcQ
“Sorvoliamo” sull’attenzione alle nostre cose, fra cui si vive. Ripetendo pero' che destra e sinistra... durante decenni, e decenni, e decenni, e decenni, se ne sono fregati....
Da noi, nel nostro comune, e in altri più o meno vicini...
Allora, capirete l’irresistibile tendenza a mettere queste ed altre simili cose su un Piano che sia a loro consono, cioè il più terra-terra possibile dal punto di vista tragicomico....
- Le nostre case sono piene di cose naturali
fabbricate coi derivati del petrolio.
Ah i nostri comodi e cari sacchi e sacchetti
e bicchieri e bottiglie e piatti e posate di plastica...
E pensare che c'è gente, a tal punto malintenzionata,
che vorrebbe privarcene! Ma cosa vogliono alla fine,
che nei boschi e sulle spiagge ci gettiamo
i nostri servizi in argento e porcellana?
J.
e già che ci risiamo, devo raccontarvi certe cosette "personali". Accadute cosi come le leggete qui sotto (i giovani sapranno apprezzarle):
mia nonna S., nata alla fine dei diciannovesimo... coltivava un bell'orto, tra Cadamu e Muccunu esattamente, pieno di tante buone cose... Ci scendeva e risaliva a piedi, quasi ogni giorno durante certi mesi...
Bene, da questa vita passata all'aperto, in campagna (col nonno avevano anche un piccolo bosco di castagni, sopra la Caccia), ne trasse una conoscenza immediata, non si puo' più intima, delle stagioni e di tutto cio' che vi è connesso: questione natura, etc., ma non solo.
Verso gli inizi degli anni settanta comincio' a dire che le stagioni stavano cambiando; E che nell'aria... c'era come un qualcosa di avvelenato.. E là, parlava anche dei concimi...
Ricordo bene queste ed altre cose che ci diceva.
Lei che era quasi analfabeta come moltissimi anziani all'epoca, aveva compreso cose che nemmeno i "dottori comunali" avevano (ed hanno?) in molti casi solamente intravisto...
Lei, che, con educazione... la prima volta che si ritrovo' inaspettatamente davanti al televisore, rispose "Buonasera" alla presentatrice...
Siam dunque giunti nel mezzo.
A questo punto dovresti lasciare l'oblio, proseguire nel tuo itinerario di riconquista e liberazione, invocare Apollo affinche faccia del tuo "valor siffatto vaso come dimandi a dar l'amato alloro".
E che il tuo cammino sia psichedelico il più possibile...se no col cavolo che vedi la luce.
Auguri Angelo
Salve francesini.
Se volete partecipare venite a darci una mano.
Se partite stasera per domani alle sei(tra imbarco,sbarco,viaggio da lamezia,saluti a parenti vari e classico pranzo faraonico-o lezamiano se preferite) siete qui.
Il vino è pronto.
Libertà, è il compleanno di Angelo?
("nel mezzo")
Bon, se è cosi, auguri poetici dalla nostra banda.
Coraggio con la vecchiaia...
Si è il suo compleanno per altri dieci min
E domani fa il fidanzamento al comune
pure i fidanzamenti si fanno al comune adesso? ohi ohi eravamo rimasti agli sposalizi con processione e tutti quanti (più i confetti)
grazie per l'invito ma chérie, sarebbe cascato a picco in un altro momento notturno ma là... non è possible; ci saremo con l'animo, per difendere l'acqua, e per il di vino
ciao bella
- Non è mai troppo tardi ha esclamato sottovoce il mio simpatico vicino di casa che festeggiava l’ottantina stappando l'ennesima bottiglia di champagne. Mentre guardava con la coda dell'occhio, e con un misterioso sorrisetto, verso la moglie.
J.
Ma c'é ne sono panini "A BBIGNAAAA!" ???
:)
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