20 aprile 2010

La bicicletta e il dopolavoro ferroviario. Sulla sparizione dei partiti e l’apparizione del Prefetto.



Io c’ero. Non avrei potuto fare altrimenti. Malgrado riserve e dubbi, se una cosa ti sfiora pure di striscio, sei costretto a schiodare il culo ed andare. Ed eravamo in tanti all’incontro organizzato con il Prefetto, venerdì 16 maggio a mezzodì, presso la sala consiliare municipale di Bisignano. Promotore dell’iniziativa il comitato spontaneo (e libero) nato in seguito agli eventi disastrosi che hanno interessato una larga area a nordest del nostro territorio (Fria e dintorni). Palpabile il disagio percepibile tra i banchi dei consiglieri di maggioranza ed opposizione, evidentemente increduli sul risultato dell’iniziativa, ma qui si tratta di sensazioni e le sensazioni non sono fatti. Andiamo ai fatti allora.
Spiccavano, ovviamente, le assenze tra i banchi di maggioranza e di opposizione. E spiccava in sala l’assenza dei nuovi partiti (costituitisi nel nostro comune nei mesi scorsi) e che vorrebbero candidarsi alla guida dell’amministrazione. Dov’era il “fuoco di paglia” della Destra che è sì riuscita ad organizzare una festa del tricolore ma rimanda a un prossimamente sine die persino l’apertura di un sito web? Dov’erano i Trematerra-boys dell’Udiccì? Forse a festeggiare la rielezione di padre & figlio in qualche bettola, visto che in paese l’Udiccì non aleggia nemmeno in spirito. Dov’era Alleanza per l’Italia che si è guadagnata una fantomatica medaglia di bronzo nelle scorse elezioni regionali, ma che non gli è servita comunque ad un cazzo? Della sinistra comunista, ambientalista etc... che dire? I fantasmi non esistono è cosa notoria e la resurrezione in vita è avvenuta una volta e poi basta.
L’elenco delle assenze è lungo ed evidentemente non si trattava di un incontro su invito. Il giorno feriale e l’orario hanno fatto il resto. Le assenze tuttavia rimangono, e rafforzano nell’idea che alcuni partiti siano solo un cavallo di Troia a disposizione di questo o quell’altro personaggio rimasto fuori dal, o per un, giro. La distanza abissale dei partiti e degli uomini di partito dai problemi di Bisignano e dei bisignanesi è ormai totale, e questa non è solo una sensazione. Assenze, peraltro, registratesi anche sul canto della “libera stampa ed indipendente” (si fa per dire), e delle televisioni alla RTT, con qualche sparuta eccezione (1?, 2? ). Si registrava altresì l’assenza della società civile bisignanese (e delle cosiddette associazioni) a testimoniare, se fosse ancora necessario, che i problemi riguardano sempre e comunque gli altri ed è meglio incontrarsi (si fa per dire) su Faceboock (vedi: COMPRA ANCHE TU UN TRATTORE PER CAMMINARE SULLE STRADE DI BISIGNANO!!! , Bisignano (Città): CAPUT...e basta!!! ...“Riflettiamo”!) Eppure girando per le vie del paese la fragilità del territorio si tocca con mano e riguarda il centro come la periferia, ma la sensibilità verso certi temi si acquisisce e si propaga solo quando ci toccano direttamente e rovinosamente. Il concetto di “PUBBLICO” nelle nostre lande non esiste mentre a cancellare il concetto di “opera pubblica” hanno proceduto scientemente e sistematicamente le amministrazioni succedutesi nei decenni a cominciare da quelle guidate dal “compagno” ( si fa per dire) Carmelo Lo Giudice. Il nostro territorio è stato massacrato con ogni mezzo a disposizione, ignorandone scientemente e sistematicamente l’assetto idro/geo-morfologico e questo è un fatto. E bellamente si continua. Si è tuonato contro il maltempo degli ultimi mesi, ma il maltempo rientra nell’avvicendamento naturale delle stagioni. Le belle poesiole sul mondo contadino lasciamole al tempo che fu, la cultura contadina è estinta, surclassata e soppiantata da una famelica e sciatta imprenditoria agricola, e non solo, ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti, in termini di sfascio del territorio e pure di salute pubblica, eppure l’ambiente nell’agone politico bisignanese è una pezza da usare per pulirsi il culo.
Stranamente (ma non tanto), per gran parte dei bisignanesi, il dissesto idrogeologico sembra riguardare solo le pendici della collina del Santuario Della Riforma. I riflettori della “libera stampa ed indipendente” sono stati accesi pressoché solo su questo palcoscenico o quasi. I consiglieri eletti nelle zone in cui è nato il comitato (e in certi casi nati, cresciuti e pasciuti in queste nostre contrade) non hanno mosso un dito e voltato sdegnosamente lo sguardo da un’altra parte, forse solo riconoscenti a chi li ha voluti in lista. Alcuni assessori, invece, sembrano concepire il loro assessorato come un momento di ricreazione da dopolavoro ferroviario. A completare il quadro, nell’immediatezza degli eventi calamitosi, le delibere di giunta dei primi mesi del 2010, che confermano come ci siano stati figli e figliastri (vedi elenco delibere giunta) e questo è bene che si dica e si sappia. A giudicare dallo stesso sito internet del comune di Bisignano nessun consiglio comunale si è tenuto nell’anno corrente (addì 19 aprile 2010); evidentemente né la maggioranza né l’opposizione hanno ritenuto che la gravità della/e situazione/i fosse tale da richiedere un confronto politico pubblico. “Solidarietà & partecipazione” un corno, Esimio Sindaco! E meno male che si è proceduto ai sopralluoghi d’uopo (effettuati dagli ing. Salvatore Siviglia della Regione Calabria e Giovanni Gullà del CNR) che certamente ci confortano, anche per via della riapertura delle strade interrotte già da troppo tempo, ma che non possono essere che un inizio. L’inizio.
Sono sempre più convinto che non tutti i bisignanesi siano consci della situazione di degrado del territorio, attenti come noi tutti siamo al nostro particolare o tornaconto personale, e censori attenti dei misfatti sulu avant’a porta di casa nostra. Le tragiche immagini di Maierato, probabilmente hanno suscitato più partecipazione emotiva che le tragedie dietro l’angolo di casa nostra. Mi domando e Le domando cosa voglia dire per Lei, Esimio Sindaco, “Solidarietà & partecipazione”? Mi augurerei non solo gli spiccioli e la vanteria di una colomba o di uova pasquali da consegnare brevi manu in prossimità della Santa Pasqua! Penso peraltro che per molti la solidarietà sia più facile manifestarla con un essemmesse da 2/ 5 € e la partecipazione con un televoto su quale concorrente far uscire dall’“Isola di famosi” o dalla casa del “Grande Fratello”! Quantomeno di partecipazione (in termini di discussione) se ne osserva sempre meno in giro, anche sulla rete, in verità. Che fine hanno i giovani del PD ed i “gggiovani” tout court! In questo nostro triste paese (città un corno!) le novità e l’interesse ormai sono ridotte solo all’apertura di qualche centro commerciale e basta. ...Ma non divaghiamo.
Dall’incontro con il Prefetto sono emerse le rituali rassicurazioni e l’impegno verso un coordinamento tra l’amministrazione, l’opposizione, e il comitato spontaneo ed eventuali figure tecniche; il mio augurio è che non esca fuori un organismo pletorico e che si possa operare al meglio e celermente. La schiettezza partenopea del prefetto mi ha assicurato, ma la sua analisi forbita meno. Egli ha rimandato il tutto, naturaliter, a una dimensione politica della/e questione/i. Il Comitato a-partitico, ma non a-politico (in quanto si tratta di questioni che riguardano la polis, quindi la nostra comunità), dovrà avere la forza di non sposare acriticamente soluzioni presentate dall’amministrazione, cosa peraltro che finora non ha fatto. Alcuni interrogativi, comunque, s’impongono da sé. Gli enti sovra-comunali (provincia e regione) sapranno assicurare una soluzione seria e duratura ai problemi del nostro territorio? Le maggioranze di governo di segno diverso dell’ente Provincia e Regione non rischieranno di essere d’ostacolo? Si tratta di intervenire pesantemente per un risanamento idrogeologico probabilmente esteso a tutta una regione o quantomeno a tutta la provincia. Avrà la destra di governo la volontà di impegnarsi in una simile direzione o le fibrillazioni all’interno del Pdl concentreranno le energie altrove? Si tratta probabilmente, altresì, di ricorrere a dei finanziamenti europei: avrà l’amministrazione comunale (o provinciale o regionale) la volontà, la capacità, e soprattutto la celerità di non lasciarsi sfuggire le occasioni date? Mi auguro altresì che il tutto non si traduca, al solito, in un’opportunità da sfruttare con la complicità di pochi intimi (politici, professionisti, ditta appaltatrici, ed eventualmente figli di puttana, lestofanti e fortunati estratti a sorte) ma l’occasione da cui partire per una lunga stagione di buona amministrazione. Abbiamo già assistito, nel passato più o meno recente, a varie malefatte nel campo delle opere pubbliche (sotto gli occhi di tutti) e nessuno vuole che lo scempio seguiti. Vorrei fare un esempio a tal proposito, la fognatura realizzata in contrada di Fria (con un’amministrazione ahimè! di sinistra), approntata senza alcuno straccio progettuale ( e non solo un progetto), in tutta fretta e scontentando tutti o quasi. Qualsiasi intervento sulle frane non può essere preso sotto gamba. Ci vuole perizia ed esperienza. Non si tratta tanto di risollevare l’economia bisignanese ma primariamente di risanare il territorio. Approfittarne sarebbe criminale.
No, non l’ho buttata in politica. Ed il lungo preambolo iniziale non è né pretestuoso né frutto di un pregiudizio a priori sui partiti sopracitati che, se esistono, farebbero bene a chiedersi cosa vuole la gente. Riuscirà “la stampa libera ed indipendente” ad affrancarsi da un stato di soggezione verso il potere di Tizio o Caio e da uno stato di subalternità culturale? La politica dei partiti riuscirà ad uscire dalle sacrestie municipali e dalle case private di pochi intimi. La trasparenza è una necessità. Cosa c’entra questo con il dissesto idrogeologico e le strade da rifare e riammodernare? C’entra eccome! Ci vuole l’occhio vigile di ogni singolo cittadino e la condivisione vera e vissuta della cosa pubblica, e per fare questo, amministrati e amministratori dovranno essere una cosa sola, ma è l’amministrazione in carica la bicicletta che dovrà saper pedalare e ancora pedalare.


Rosario Lombardo

5 commenti:

Rosario Lombardo ha detto...

Angelo ti ringrazio ancora una volta per la pubblicazione di questo mio scritto. Mi rendo conto che si tratta di un qualcosa di specificamente bisignanese e non so quanti acresi siano interessati a queste mie elucubrazioni ma, del resto, il dissesto idrogeologico è una piaga del nostra Calabria intera compresa purtroppo Acri. E quanto penso a questi problemi, piuttosto che all'Acqua pubblica, alla scuola pubblica , alla Sanità pubblica, o alle problematiche legate all'inquinamento e ai rifiuti mi rendo conto come la dimensione comunale sia una sciocchezza e l'orgoglio di campanile una stronzata. Il problema si chiama Calabria o forse siamo noi tutti calabresi il problema.
Quando leggo i panegirici della stampa libera ed indipendente di Acri nei riguardi del Sen. Trematerra
mi viene lo sconforto. Come mai nessuno ha il coraggio di chiedersi perché quello che non ha voluto e potuto fare anni fa, da senatore, per Acri vorrebbe e dovrebbe farlo oggi ( e dico oggi e a 70 anni) da sindaco? Evidentemente per tutti i pirati si tratta di una domanda retorica va da sè.

Saluti deferenti.
Rosario

Angelo ha detto...

Caro Rosario, è sempre un piacere la tua collaborazione, sia che tu scriva di questo o di quello. C'è, comunque, una somiglianza nei luoghi e quindi scrivere di Bisignano è un pò come farlo di Acri. Oltre all'omologazione delle persone se ne scopre un'altra appartenente ai luoghi. Sembra non ci sia via di scampo, e se al sud abbiamo "l'opera clientelare", al nord avranno quella leghista... due spietate miserie... l'Italia unita nel fottere il prossimo.

Anonimo ha detto...

Pasolini e Monicelli

“Speranza? Non ne ho e comunque la condanno con tutte le mie forze. La speranza è il vessillo, il segnale distintivo dell’ipocrisia. Tutti gli uomini politici incitano alla speranza. Dal paradiso dei democristiani, al benessere consumistico dei liberali, al sole dell’avvenire degli altri, chi non fa mozioni di speranza? E solo per prendere i battimani. Capita anche a molti colleghi scrittori che, per l’applauso, non mancano di far entrare nelle loro opere la parola speranza. Io non ci credo.”
Pier Paolo Pasolini, 1975 (cit. in: Luca Raimondi, Nient’altro che un sogno. Pasolini e la Trilogia della vita, Bastogi, 2005)

“La speranza è una trappola, è una brutta parola, non si deve usare. La speranza è una trappola inventata dai padroni. La speranza è di quelli che ti dicono che Dio… ‘State buoni, state zitti, pregate ché avrete il vostro riscatto, la vostra ricompensa nell’Aldilà, perciò adesso state buoni… Tornate a casa, sì, siete dei precari, ma tanto tra due o tre mesi vi riassumiamo, vi daremo il posto…’ Quelli vanno a casa e stanno tutti buoni. ‘Abbiate speranza’. MAI avere la speranza, la speranza è una trappola, è una cosa infame, inventata da chi comanda.”
Mario Monicelli, 25/03/2010, intervista a Raiperunanotte

Branco ’75
Unire quel che appare diviso: Salò e Amici miei, note per una visione comparata
di Wu Ming 1

http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=114

Unknown ha detto...

L'addomesticamento intellettuale sta pian piano prendendo piede, ed ha intaccato a piene mani il sito d'informazione, 2° per importanza(Acrinrete). Dopo aver eliminato il forum, il commento alla notizia è stato sostituito da un più banale "Condividi su Fbook". C'è da ricordare poi l'invasione dei Papà Boys, ma in quel caso nonè colpa loro se son così.

Peccato, o forse no, meglio così!

Saluti

ps. il sito n°1 d'informazione è quello dell'AGIPgroup ovvio!!

Anonimo ha detto...

Ferroni 2010, critica a penna armata
di Luigi Mascheroni

Finalmente qualcuno mette da parte il buonismo e scrive quello che pensa di premi, festival, bestselleristi. L’italianista non risparmia nessuno e manda al macero la società letteraria, nella quale però sguazza.

http://www.ilgiornale.it/cultura/ferroni_2010_critica_penna_armata/22-04-2010/articolo-id=439613-page=0-comments=1