18 marzo 2010

20 MARZO

Manifestazione nazionale Acqua e beni comuni www.acquabenecomune.org
Info Stampa: Andreina Albano +39 3483419402 - Monica Di Sisto + 39 3358426752
Segreteria: Paolo Carsetti +39 3336876990
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L’acqua è di tutti. Deve essere pubblica
Difendiamo i beni comuni
Roma, sabato 20 marzo, ore 14
Manifestazione nazionale
Piazza della Repubblica



Sono donne e uomini appartenenti a comitati territoriali e associazioni, forze culturali e religiose, sindacali e politiche, che hanno contrastato i processi di privatizzazione della gestione dell’acqua portati avanti in questi anni dalle politiche governative e in tutti i territori.
Hanno raccolto più di 400.000 firme a sostegno di una proposta di legge di iniziativa popolare per la tutela, il governo e la gestione pubblica dell’acqua.
Mentre quel testo giace nei cassetti delle commissioni parlamentari, il Governo ha impresso un’ulteriore pesante accelerazione, approvando, nonostante l’indignazione generale, provvedimenti che consegnano il servizio idrico ai privati e alle multinazionali.
E’ per questo che il 20 marzo oltre 100 realtà organizzate e migliaia di cittadine e cittadini lanceranno da Roma con una manifestazione nazionale il percorso che li porterà a raccogliere le firme necessarie per realizzare il Referendum per la ripubblicizzazione dell’acqua (l’elenco sul sito www.acquabenecomune.org).

E’ urgente intervenire subito. Le privatizzazioni in corso, infatti, hanno portato ad un aumento delle tariffe del 61,4% tra il 1997 e il 2006, a fronte di un’inflazione cumulata che nello stesso periodo è cresciuta di poco più di un terzo (25%). Ma è tra il 2002 e il 2008 che hanno subito il balzo più forte: +30,5% a fronte di un’inflazione cumulata nello stesso periodo del 16,2%. Questo prelievo forzato dalle nostre tasche non ha portato, come pure qualcuno afferma, a un aumento degli investimenti nella rete e nel servizio: tra il 1990 e il 2000, infatti, sono crollati di oltre il 70%, da circa 2 miliardi di euro a 600 milioni.

Come per le battaglie sull’acqua, negli ultimi anni e in moltissimi territori, sono in corso grandi mobilitazioni popolari in difesa dei beni comuni, contrastando, nel segno della democrazia partecipata, la politica delle “grandi opere” devastatrici dei territori, una gestione dei rifiuti che è diventata un business, un modello energetico dissipatorio e autoritario, basato su impianti nocivi ed ora anche sul nucleare.

Scenderemo in piazza a Roma per chiedere
*il riconoscimento dell’acqua come bene comune e diritto umano universale, la ripubblicizzazione del servizio idrico, la sua gestione pubblica e partecipativa, l’approvazione della legge d’iniziativa popolare;
*la tutela del territorio e dei beni comuni, della biodiversità e del clima, contro la politica delle “grandi opere”, il mercato dei rifiuti, gli impianti energetici nocivi e il ritorno all’energia nucleare;
* un nuovo modello di produzione, consumo e vita, e politiche occupazionali per la soddisfazione dei diritti sociali e ambientali delle popolazioni.
Info su: www.acquabenecomune.org
Per adesioni: adesioni@acquabenecomune.org

APPROFONDIMENTI

Bollette sempre più salate, si investe le metà del previsto e la rete non migliora
L’ultimo rapporto della Commissione Nazionale di Vigilanza sulle Risorse Idriche (luglio 2009) ci racconta un'Italia ancora molto diversificata per la gestione dell'acqua: due terzi degli italiani sono passati al Servizio idrico integrato (con gestori privati, società miste o affidamenti ad aziende a completo capitale pubblico), mentre un terzo della popolazione continua a vivere nel vecchio regime Cipe spendendo molto meno. Il cambiamento portato dalle nuove formule di gestione calcolato dal 2002 ha fatto lievitare il prezzo dell'acqua per le famiglie del 63%. E cosa hanno avuto in cambio i cittadini? Spiega la Co.N.Vi.R.I. (Commissione nazionale per la vigilanza sulle risorse idriche) : "la situazione delle perdite delle reti appare generalmente fuori controllo". In media il 34% dell'acqua potabile si perde nei tubi. Un italiano su 3 subisce un approvvigionamento discontinuo ed insufficiente. Ogni cittadino del Sud ha a disposizione solo tre quarti dell’acqua che può usare chi abita al Nord e i problemi riguardano oltre un quarto delle famiglie meridionali contro un quindicesimo di quelle del Centro-Nord. Con punte di disservizio paradossali, come testimoniano molte delle vertenze in corso sui territori. Eppure i costi in questi anni sono lievitati per favorire investimenti che ammontano, sulla carta, a 29 miliardi di euro nell'arco di 20 anni per ristrutturare reti, fare fognature e depuratori. Con valori diversissimi tra i territori (dai 136 euro all'anno per abitante di Crotone all'euro di Bergamo o Cuneo). Ma solo il 56% delle opere e degli interventi previsti al 2008 sono stati realizzati, con punte del 85% per il Centro Italia (il 75% al Nord e solo il 24% al Sud e nelle Isole). E anche qui gli scostamenti sono enormi: dal 180% delle realizzazioni dell'ambito di Verona, o il 130% di La Spezia, al 10% per gli ambiti facenti capo a Chieti, Viterbo e Caltanissetta. Una geografia delle diseguaglianze e della differente capacità di gestire un bene comune per la collettività. In questi anni sotto attacco è sempre stata la gestione pubblica dell'acqua, ma i numeri smentiscono per il settore idrico la tesi del "privato fa meglio". Altrimenti perché negli Usa l'85% della gestione sarebbe ancora in mano al pubblico? Altrimenti perchè la municipalità di Parigi a partire dal 1 gennaio 2010 ha deciso di non rinnovare il contratto di gestione del servizio idrico con Suez e Veolia, le due maggiori multinazionali dell'acqua al mondo, scegliendo di tornare ad una effettiva gestione pubblica?


L'insostenibile primato dell'acqua in bottiglia
L’Italia, oltre ai disservizi, vanta un altro primato europeo sull’acqua: quello del consumo d’acqua in bottiglia. Il Rapporto Beverfood 2008-2009 conferma che siamo il primo Paese dell’Unione per consumi di acque imbottigliate e il terzo al Mondo dopo Emirati Arabi e Messico, con circa 12 miliardi di litri imbottigliati all'anno da fonti naturali, per un fatturato del settore di oltre 2 miliardi di euro. Un business considerevole (secondo una stima dell'università di Brescia 157 euro d'incasso ogni mille litri estratti) per un prodotto "povero" dove metà del prezzo sul mercato lo fa il contenitore e il resto la pubblicità e il trasporto. Perché l'acqua costa molto poco agli imbottigliatori. Ma quanto costa alla comunità? Almeno 200 milioni di euro l’anno solo per lo smaltimento della plastica, senza contare le irrisorie entrate per la captazione delle fonti. Eppure si vende (anche se in tempi di crisi molto meno) grazie al marketing aggressivo delle multinazionali dell’acqua, ma anche ai disservizi subiti; fatto sta che un italiano su tre non si fida di bere l’acqua di rubinetto e in regioni come Calabria, Sardegna e Sicilia a non fidarsi sono rispettivamente il 46, il 59 ed il 68.5% dei cittadini.
La fotografia complessiva è allarmante: al Nord si investe di più, le tariffe sono mediamente più basse, così come la dispersione, ma tre regioni sono in deroga per parametri microbiologici e chimici eccessivamente alti come la presenza di Arsenico. Al Sud invece non si investe, la rete è un colabrodo, e anche se i parametri di potabilità sono migliori che al Nord, le continue interruzioni del servizio non favoriscono il consumo dell’acqua di rubinetto.

Da Nord a Sud, da destra a sinistra, gli Enti locali per l'acqua pubblica
137 Comuni con capoluoghi come Trento, Torino, Pisa, Ferrara, Napoli, Taranto, Cosenza, Province come Fermo e Viterbo. Sono gli Enti locali che hanno approvato Delibere, Ordini del Giorno in favore dell'acqua pubblica. 21 Consigli comunali, tra i quali Venezia, sono andati ben oltre fino a modificare il proprio statuto per garantire la gestione pubblica dell'acqua e dichiarare il servizio idrico come privo di rilevanza economica, dunque non cedibile al mercato.
Nella stessa direzione va il disegno di legge recentemente approvato dalla Giunta regionale pugliese che definisce i termini della ripubblicizzazione dell'Acquedotto Pugliese, il più grande acquedotto d'Europa.
Questo è il processo attraverso il quale gli Enti Locali si riappropriano di una loro competenza costituzionale: la gestione di un servizio pubblico essenziale come quello idrico. In questo modo saranno i Comuni e le Province a decidere del destino dell'acqua.
Acqua pubblica, bene comune, diritto umano universale e la definizione del servizio idrico quale servizio pubblico locale privo di rilevanza economica sono i fondamenti di una buona azione di governo locale a difesa dei beni comuni.
E' la mappa di un'Italia che non si rassegna a svendere il bene comune per eccellenza e sta cercando, insieme ai propri cittadini, di cambiare rotta. Oltre 100 di loro il 6 marzo prossimo costituiranno il Coordinamento Nazionale “Enti Locali per l’Acqua Bene Comune e la Gestione Pubblica del Servizio Idrico”, per strutturare permanentemente una rete di autorità locali che non si arrendono alle speculazioni sull' "oro blu". Come governi di prossimità hanno sentito il dovere di coordinarsi per evitare la sottrazione di un bene primario dei Cittadini e la conseguente mercificazione dell'acqua.
Altra dimostrazione della volontà degli Enti Locali di non farsi espropriare di una propria competenza rispetto alla gestione del servizio idrico sta nel fatto che le regioni Puglia, Liguria, Piemonte, Marche, Valle d’Aosta, Toscana e la Provincia Autonoma di Trento hanno impugnato di fronte alla Corte Costituzionale l’art. 15 del decreto 135/09 (Decreto Ronchi), che se applicato nella sua interezza condurrà alla totale e definitiva privatizzazione dell'acqua potabile in Italia.

La mappa dell’Italia che lotta per l’acqua bene comune e per una sua gestione pubblica e partecipata
In ben 20 Regioni nel corso degli ultimi anni si sono costituiti, attivati e mobilitati centinaia di comitati di cittadine e cittadini per l’acqua pubblica. Hanno portato avanti piccole e grandi battaglie, più o meno note. Vi offriamo alcuni esempi e vi rimandiamo al sito www.acquabenecomune.org per una mappa e un elenco dettagliato.
- Ad Aprilia, dopo 5 anni di lotta alla privatizzazione, i cittadini hanno vinto in Consiglio di Stato: http://www.acquabenecomune.org/aprilia/
- A Frosinone anche la Guardia di Finanza denuncia bollette gonfiate e problemi di trasparenza: http://www.acquabenecomune.org/spip.php?article4835
- Da Nola parte un nuovo sciopero delle bollette: http://www.acquabenecomune.org/spip.php?article5488
- A Zingonia (Bg), rubinetti staccati, va in scena il ricatto ai più deboli: http://www.acquabenecomune.org/spip.php?article7128
- Ad Agrigento l’acqua privata c’è un giorno no, e l’altro nemmeno: http://www.acquabenecomune.org/spip.php?article6306
- Ad Arezzo la premiata ditta delle bollette più alte d’Italia: http://www.acquabenecomunetoscana.it/IMG/pdf/Comunicato_Stampa_Comitato_Acqua_Pubblica_Arezzo_05-02-2010.pdf

Roma, 26 febbraio 2010

10 commenti:

il chiuR.Lo. ha detto...

Diaframma - Manca l’acqua
http://www.youtube.com/watch?v=gyXbsRa8ggw

La Pulce d'Acqua Angelo Branduardi
http://www.youtube.com/watch?v=iazAEBeEVQ8

Lucio Battisti - Acqua azzurra acqua chiara
http://www.youtube.com/watch?v=cqeuE6hW6UM

La Canzone dell'acqua - Eugenio Finardi
http://www.youtube.com/watch?v=-NaCyZ36Eno

J.xck ha detto...

- ACRI NEWS. Ad Acri l’eclissi totale della ragione sarà visibile il prossimo 30 marzo a partire dalle prime luci dell’alba......

Massimo ha detto...

RISULTATO SONDAGGIO:

I candid. - ZAC!

II - ZAC!!

III - ZAC!!!

IV - ZAC!!!!

V.a - "zac" .....

ACRI NEWS. Questi i risultati del sondaggio condotto dal nostro invitato speciale Filiberto Gustoso su un anonimo campione rappresentativo del desiderio di mille spettatori (...). In vista delle prossime esecuzioni a sindaco, alla domanda: secondo lei, signor M. de R., dei cinque candidati a sindaco della sua povera città, da chi bisognerebbe cominciare...

Massimo ha detto...

ACRI NEWS. Ultime notizie.
Leggi...

Ad una settimana dalle elezioni a sindaco nella Comune di Acri è stato finalmente assegnato l’appalto per la costruzione del grande patibolo municipale in Piazza della Santissima Nunziata (...). La ditta francese M. de R. SPA, solidamente impiantata nel settore delle esecuzioni pubbliche grazie ad una esperienza di oltre due secoli, ha assicurato che tutto sarà pronto per l’apertura dei seggi...
(F.G.)

il chiuR.Lo. ha detto...

Dal blog "l’Url di emilio grimaldi”:
L’imbroglio della SoRiCal
http://emiliogrimaldi.blogspot.com/2010/03/limbroglio-della-sorical.html

Massimiliano ha detto...

ACRI NEWS. Ultime notizie. L’intervista.
Leggi tutto...

Il nostro inviato speciale, Filiberto Gustoso, sul luogo medesimo dove sta per essere allestito il Palco a forma di ghigliottina comunale high-tech della M.de R. SPA, società francese leader dell’Esecutivo in campo mondiale, ha intervistato per noi Il Cittadino Qualsiasi della Comune di Acri:

- FILIBERTO Gustoso: Immagino che per lei, Cittadino qualsiasi di questa giovane Comune deve essere stato un momento di forte emotività politica, una decisione particolarmente sofferta la condanna inflitta ai cinque candidati a sindaco ed a qualche centinaio di candidati alla carica di consigliere comunale...

- CITTADINO Qualsiasi: Tutt’altro, tutt’altro. Questa decisione collettiva, partecipata, presa all’unanimità praticamente, fatta salva l’astensione delle mamme dei condannati, cosa comprensibile d’altronde, è stata per tutti noi uno degli istanti più belli della nostra vita.

- FILIBERTO: Mi fa piacere, veramente. Ma, mi scusi se insisto, tagliare la testa a tutti questi vostri concittadini non dev’essere stata una scelta facile. Acconciare le persone non è, in sé, una bella cosa no?

- CITTADINO: Bella o no, in sé, come le ripeto la decisione che è stata presa l’altro ieri è stato un momento di meravigliosa libertà. L’ideale ha raggiunto, molto felicemente, la realtà. Sa, lei mi parla di testa, ma i suoi lettori hanno il diritto di sapere di che tipo di teste di (...) si tratta. Mi creda, di questi politici possiamo dire, soprattutto, per quanto concerne le testa per lo meno, che non ne hanno mai avute in un certo senso. Se non fosse che quando la utilizzano combinano guai.

- c'è un seguito...

Massimiliano ha detto...

il seguito...

...
- FILIBERTO: Capisco. Bene, ci sarà grande affluenza di pubblico si dice. Si parla di centinaia di migliaia di persone che accorreranno da tutta la Calabria e dalle regioni a questa confinanti, come la Puglia ed il Lazio; come pure del rientro di migliaia di emigranti che mancavano da decine di anni. In certi casi da una vita. Durante le due giornate festive sembrerebbe che per far fronte a questa invasione i Cittadini liberi abbiano deciso di chiudere al traffico tutte le strade attorno. Chi viene dovrà lasciare macchine pullman e biciclette e motorini sulle colline e montagne circostanti. Vorrei chiederle: cosa ne pensano i commercianti?

- CITTADINO: I commercianti, se ancora possiamo definirli tali, sono dalla nostra parte, che è la loro. Da quando è stata decretata, all’unanimità sempre, loro compresi, la soppressione immediata della proprietà privata sull’intero territorio della Comune, questo genere di grattacapi capitalisti sono stati definitivamente risolti.

- FILIBERTO: Eccellente. E cosa ne pensa, lei, personalmente, di quanto sta avvenendo nei comuni limitrofi? Sembrerebbe che a Luzzi ed a Bisignano il popolo prendendo esempio dagli Acresi stia per decretare pure là le loro Comuni.

- CITTADINO: Parlo a nome mio che è, come lei sai, il nome di tutti, poiché uno qui da noi adesso è diventato tutti, e quindi voi è noi, ed io tu. Ehm, ebbene, questo non può che essere un ulteriore incoraggiamento per noi, in un momento ideale ed allo stesso tempo reale, certo, ma comunque ancora abbastanza delicato. La Comune come lei sa ha appena un mese di vita. Trenta giorni. Con questi due comuni, uno pieno di belle donne molto ben vestite, e l'altro pure, ma anche di rizzudicchi e di chitarre, il nostro formava già nell’antichità quella che veniva chiamata la famosa Stazione Acri-Luzzi-Bisignano. Non appena sarà possibile, verrà dunque decisa, dai nostri tre popoli riuniti, una unica grande Comune unita che potrebbe chiamarsi La Comune Destra Crati. Aperta, beninteso, a chiunque vorrà raggiungerci su questo territorio, compresi i Cosentini, anche se con loro sarà dura. Forse li dovremo sottomettere, come già si faceva tra Bruzi. Si scendeva là e gli si dava una strigliata perché se la giocavano troppo “capitale”. Le tracce di quelle batoste lei le avrà forse già rivelate anche nel dialetto che utilizzano, pieno di A al posto di EA. Mettono A dappertutto perché quando le prendevano facevano ah! O ahi! Dipende. Ma non vorrei farle perdere tempo...

- FILIBERTO: Non si preoccupi, trovo molto interessanti anche tutte queste informazioni fonetiche. La ringrazio Cittadino libero qualsiasi, sperando di poterle fare altre domande nei prossimi giorni.

- CITTADINO: Sarò a sua disposizione naturalmente, signor Gustoso, ma sappia che chiunque, in questa nostra Comune, potrà darle le mie risposte.

(F.G.)

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Ô popoli delle 7 Montagnole, stiamo seguendo, beninteso, quanto si dice nei diversi articoli sulla privatizzazione dell'acqua, e con molta attenzione.
Ma, per dirvi la verità, un nostro eventuale apporto non sarebbe di prima mano rispetto a voi.
Avevamo raccolto un po' di materiale su quanto accaduto in qui. Ma, nulla che non sia già conosciuto.
Ci siamo quindi permessi, fra una notizia e l'altra sull'argomento, di inserirne qualcuna "delle nostre".
Questa, andrebbe forse un po' sviluppata...
Ehm, va da sé che non si vuol tagliare la testa di (...) a nessuno.O no?

Buonanotte.

errata corrige ha detto...

errata corrige:
nella seconda replica di FILIBERTO c'è un refuso purtroppo: bisogna leggere "accorciare" là dove c'è "acconciare". Naturalmente...

p.s. ha detto...

D'altronde, si è mai vista una Comune dove ci sarebbero dei candidati a sindaco... propri ai nostri comuni? (prime news) Quindi, impossibilità totale... dal momento in cui tutto è più che assurdo.
No, tutt'al più, e un modo un po' "eccessivo" (nell'assurdo), per dire che quattro dei candidati non ci "piacciono".
Ecco perché c'era un "zac"... sopra - Significava, nelle nostre intenzioni almeno, una assoluzione. I tre puntini sono i suoi passi...

Bene, senno' abbiamo partecipato alle primarie primavera del post di oggi con le foto.

Simpatico il barbuto delle nevi!
Bella e charmante, Monica.
Le nostre si chiediamo chi è questo gran bel giovane con la bottiglia di vino.

Buona primavera allora.

un'ultima precisazione ha detto...

Nella prima domanda dell'inviato speciale Filiberto Gustoso c'è, invece, una svista. E' evidente, da quanto detto nel p.s. qui sopra, che i "condannati all'assurdo" non possono essere cinque ma quattro!
A questo punto si sarà compreso chi l'ha fatta sia assurdamente che realmente franca...
Per i consiglieri, a ben rifletterci, forse dovremmo salvarne perlomeno i due terzi. Il 100% sarebbe veramente esagerato...