Una storia fantastica da divulgare
Contea di Ulùla, nello Stato estero della ’ndrangheta. Eletto Brachicefalo. I "deboli" non si inchinano
martedì 23 giugno 2009.
Questa sotto è una storia inventata, al cui cospetto anche il famoso libro che contiene il verso «arma virumque cano» appare rigorosa cronaca di eventi.
Il testo che segue, dedicato con stima all’amico e collega Paride "Il ciromista", può girare dappertutto. Divulghiamolo liberamente, sapendo che nessuno potrà mai querelarci, non essendoci riferimenti a luoghi e personaggi reali. In particolare, pubblicandolo sui blog impegnati, offriremo al lettore, qualunque sia la sua provenienza, degli spunti per la lotta alle mafie e al malaffare, che si possono vincere con la parola e la creatività. Vi chiediamo solo di far girare il più possibile questo scritto, convinti che ciò sia particolarmente utile. Anzitutto ad allargare la coscienza sulle priorità politiche.
Persino i peggiori cedono. L’eletto è di regola riverito, pure da chi, con ostinata opposizione, non l’ha portato e votato.
A volte, l’opportunismo è perfino naturale; c’entra Darwin. Conviene il mea culpa, bisogna dare l’impressione di pentirsi, come folgorati dal nuovo capo, la cui legge è impietosamente nei numeri.
E’ d’uopo fingere. Occorre recitare, imparare a strisciare come serpi, giacché inginocchiarsi è insufficiente e può svelare i veri intenti. Per un problema di postura, di colonna vertebrale, di scarso controllo dei muscoli facciali.
E’ assurdo avversare i cavalli di razza; è un gioco al massacro, illogico, inutile, rovinoso. E’ stupido farlo, se è verosimile che vincano. Ma è da pazzi seguitare, se questi, scelti dal popolo, prima entità metafisica, sono giunti al potere in tripudio. Salvo che, per ulteriore perversione, non si voglia attenderne l’investitura ufficiale, prima di cambiare i connotati.
Noi siamo più che peggiori, siamo "pessimi", "osceni", citando per Bene; irriverenti. Va detto, non abbiamo né capo né, soprattutto, coda. Per cui non possiamo abbassare questa appendice animale, pur volendo. La vita ci ha ridotti a cani da guardia, con le orecchie appuntite, rabbiosi, uno spoilerino all’osso sacro, forse minuscola antenna satellitare.
Dunque, consapevoli dei nostri limiti anatomici e cerebrali, diremmo pure biochimici, proseguiamo alla stregua di kamikaze; evitando la sottomissione di rito - ai margini per altri anni, in cui governerà Brachicefalo. Egli è l’eletto, l’Illuminato della Contea di Ulùla, luogo del possibile e dell’improbabile, nello Stato estero della ’ndrangheta. A scanso di equivoci, scriviamo Stato con la maiuscola per non significare "condizione".
Brachicefalo, personaggio di mera fantasia creato da penne di elettronico qualunquismo, ha passato il turno, battuto l’avversario a furor di popolo. Sicché sono iniziate le danze, come sempre: tir e uomini fumanti nelle strade di Mànnara, in cui la gente brama scure e Boia come fossero cibo. Tanto rumore e sudiciume, volantini, cartelli, striscioni e cartacce sparsi in terra. Passerà qualcuno a raccattarli, magari non pagato, e finiranno in una nuova, mirabolante discarica; un’idea di Brachicefalo, dominatore incontrastato, al di sopra della Cupola.
C’erano tutti alla festa della notte, la prima d’una lunga serie, sicuro l’esito dell’adunata. Tirapiedi e lustrascarpe, attacchini e piattole, fellatori e "lingue allenate a battere il tamburo". C’erano gli efebi e i gradassi, gli usurai e i crapuloni, i ruffiani e i prenditori, gli scribacchini e i pasticcieri, i venduti e gli ominicchi. C’era il meglio d’una minoranza rupestre, amante di obbrobbrio e sodomia. Sì, perché in tutta la nazione, da "Addah" a "Rio Tada", la filo-sofia è stata identica: schifare i cittadini per eleggere gli schifosi.
Così, per l’ultimo voto, nello Stivato dell’indecenza periodica s’è giusto pronunciata la minoranza; stando "alta sui naufragi", cioè in dissenso, la maggioranza degli aventi diritto.
Nelle altre contee dell’Itanta, è avvenuto uguale: i baroni sono andati a palazzo coi voti della minoranza, più considerata della maggioranza astenuta; evidentemente intollerante, stanca di promuovere il meno peggio.
E allora via all’agricoltura, ché crescano piselli e fave, con fanciulle a battere decreti e relazioni per semenza. Spazio ai giovani, che si occuperanno di sbucciare lupini in cambio di fiorini e fioretti.
S’apra lo zoo, con l’Ippopotamo nella melma, immune dal procombere, pio e smargiasso cogli operai; la Iena che, pingue, sghignazza spelacchiata; il Criceto che si rigira mentre i baffi lo precedono; l’Orso ludico incollato al videopoker; il Maremmano che, piegato, traduce il gregge; la Pantera che si distende; il Cinghialino che si sollazza, il Macaco che perpetua lo ieri.
Nelle more e nei lamponi, la ’ndrangheta si rafforza, i "casalesti" permangono costruttori in Contea e un Garofano aderisce alla Salta, la società dei balzi.
Brachicefalo, vecchio regista inamovibile e garante dell’altrui lavoro, si gode lo spettacolo; tronfio e camaleontico. Sarà il baluardo, stavolta, della legalità. Lui che la Contea l’ha affossata con elargizioni, oppressioni, afflizioni, speculazioni, abusi e trame perfetti.
"Ma noi no", non lo riveriamo. Pur "deboli", non lo faremo. A costo di crepare.
Emiliano Morrone
Francesco Saverio Alessio
http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=4227
15 commenti:
Interessante questo articolo, da diversi punti di vista.
Bene, giusto una considerazione: là dove l'autore accenna a Darwin. Non per dire che faccia veramente confusione.
Ma...
La frase è questa:
"A volte, l’opportunismo è perfino naturale; c’entra Darwin."
Ma, siccome si è spesso confuso, e con quali conseguenze, vorremmo giusto precisare che Darwin non ha niente a che spartire con certe ideologie, e con la politica...
Come invece è successo posteriormente, col "darwinismo sociale"; ed altre utilizzazioni (queste si opportuniste - oppure relativamente ingenue),del suo pensiero.
Darwin si basava soprattutto sul "caso", sull'aleatorio.
Non c'è il determinismo alla base delle sue idee sulla evoluzione. Evoluzione da non confondere con progresso: l'uomo ad esempio, è una specie fra le altre; ed altrettanto transitoria.
Il "sociale" ed il "politico" non c'entrano insomma.
Darwin dice... (in "Sull'origine delle specie...", 1859) che a un dato momento, degli individui della stessa specie, che hanno certe caratteristiche dovute a mutamenti genetici ALEATORI, sopravvivono a certi avvenimenti naturali. Poi, se tutto continua ad andar "bene" (= se continuano a sopravvivere, e indipendentemente dal loro volere, e ad ogni istante) queste caratteristiche si manterranno e saranno "predominanti"...
Fino ad un altro momento, ad un altro avvenimento (meteoriti che cadono... ad esempio): dato che nella specie sono intanto avvenuti altri mutamenti genetici, sempre aleatori.
E via di seguito: da sempre...
Niente di "opportunistico" nel senso che gli si dà... pensando ai politici... e ad altri campioni: voltagabbana fra l'altro, e simili.
Ricordiamo, per inciso, che la "adattabilità" secondo Darwin non è quella di Lamarck (il collo delle giraffe che si allunga, etc.).
Insomma, il "povero" Darwin, si è ritrovato contro non solo la chiesa ed altre religioni (evidentemente), ma la sua teoria risulta assolutamente indigesta anche a tante ideologie, sia di sinistra che di destra: da là, fra l'altro, le manipolazioni più o meno aberranti.
L'Aleatorio, potremmo dire, non piace a chi vuole che tutto sia determinato, o voluto (!) in questo o quel modo...
In breve, la "selezione" dipendente dalla mutazione genetica "migliore" (aleatoria ripetiamolo) per Darwin non puo' conoscersi a priori.
Per conseguenza...
Detto questo (ne avevamo già parlato brevemente), non possiamo dirci sostenitori di questa sua teoria: nel senso che il "dibattito" è tutt'altro che chiuso.
E noi, la sola cosa certa che sappiamo, e che non siamo degli specialisti, in materia...
E se il senso di quella frase non si riferisse ad un significato strettamente scientifico?
Se il tanto decantato intelletto umano fosse come le strisce delle zebre?
Per me ci sta....licenza poetica?
Poi ben venga che si chiacchieri di Darwin.
Licenza poetica. Certo, ancorché c'è licenza e "licenza".
Sopra pero', iniziavo dicendo: "Non per dire che faccia veramente confusione" (gli autori e non l'autore: una svista)
Cara Libertà, il fatto è che bisogna anche mettersi, diciamo cosi, al "posto" di Darwin o di altri.
Che si tratti di scienza (qui) o di altre cose di cui si puo' chiacchierare, come dici.
Non si tratta, nemmeno, di decantare l'intelletto.
Ci mancherebbe, visto e considerato quanto puo' produrre...
Trattandosi di Darwin, e visto cosa e quante gliene sono state attribuite, in ambito scientifico, religioso, politico, filosofico, e cinematografico, e poetico (!)...
Intendiamoci bene: non si tratta, qui, di andare contro lo spirito poetico!
Fermo restando che lo stesso puo' andare in tutti i sensi...
In breve (l'art. non c'entra), il sentimento poetico, in sé, non possiede nessuna "garanzia paradisiaca", diciamola cosi (quella che spesso si pretende da altre attività... - ed anche da parte degli stessi poeti!)
La Poesia è, mi sembra, l'espressione, tutto sommato assai personale, di qualcuno... dall'animo poetico. Anche quando "esprime un epoca".
I poeti, una "stessa cosa" l'hanno, inoltre, espressa (da millenni) in modi diversissimi.
Pure contrapposti. Che si tratti di gioia, di dolore, di pace, di guerra... di bellezza, di morale, libertà, di valori umani...
Per dire che "beatificare" la poesia in quanto tale mi pare... un altro modo per "di-sumanizzarla" in fondo
(sacralizzare = separare).
Ed il "bello", in tutta questa storia è: senza farlo veramente apposta; o, addirittura, con le migliori intenzioni poetiche del mondo (!).
Su queste cose si dovrebbe e potrebbe approfondire.
In certi periodi va forte una "corrente poetica" (artistica, musicale, etc.) che sembra diventata La Sensibilità "unica": a cui ognuno deve o dovrebbe far referenza se non sempre riverenza, per... e per...
Pensiamo al romanticismo. Oppure ad altri movimenti (artistici ma non solo), del secolo scorso.
Attenzione, alcuni dei quali, "di destra" (!)
O religiosi (c'è una poesia religiosa insieme a tutte le altre altre numerose forme e contenuti). Sensibilità mischiata come sappiamo anche alla ideologia: più o meno; ed alla scienza, etc., con tutte le interconnessioni fra queste.
"Sensibilità di un'epoca", presa come se fosse, quasi o ancor più, evangelica...
La stessa sensibilità che viene, in seguito, più o meno affossata.
Magari con un semplice "Amen" (non religioso beninteso), ad un certo punto.
E via dicendo.
Ritorniamo a Darwin: sappiamo bene che lo si è utilizzato e lo si utilizza a torto ed a traverso.
In fondo, è soprattutto per questo che ho scritto il commento.
Visto che l'articolo, come dicevo, mi piace.
Strano. Parlo di problemi fantastici e mi fate la disquisizione su Darwin. Io mi sono sempre attenuto al buon motto di Wittgenstein, quello che raccomanderebbe di tacere su ciò di cui non si può parlare.
Ma quante Ulùla ci sono in Calabria?
Mi permetta, signor Profilo.
Strano che lei ci offenda, poiché è il caso, ed in questo modo.
Molto strano, dato che il suo scritto ci piace come si diceva sopra.
Vediamo un po'.
Perché mai, lei (ho visto il suo buon profilo), parlando in questo modo, vuole farmi tacere???
In base alla "scienza" di Wittgenstein, o alla sua?
Se si tratta del filosofo del linguaggio: da come lei lo ha compreso (non allo stesso modo di un Deleuze credo - fra gli altri), perché non se la applica questa "verità"?
Logicamente: non se la applica perché... perché lei sa!
(lei dev'essere un grande ammiratore di Socrate, non ci piove)
Veniamo ai "problemi fantastici": alla storia inventata.
Quale altra voce (oltre a quella filosofico-linguistica beninteso), le ha suggerito che questa fantasia (sulla nostra bella realtà) ci sia in alcun modo dispiaciuta proprio nel momento in cui avveniva il contrario?
E, sempre per continuare a tacerci molto molto wittgensteinamente (almeno per come lei lo ha compreso):
possibile che nei miei commenti qui sopra, su Darwin, lei ci abbia visto, più che altro, un attentato alla fantasia?
Strano...
Per dirle, ripetendomi: continui con questa "fantasia": non ci dispiace affatto. Lontano da là!
Ma, veda se puo' fare a meno di tali facili citazioni; lei, caro signore, non è un pappagallo. E possono andare in senso contrario anche quando lei CREDE di essersi "sempre attenuto"(lei si è SEMPRE attenuto?)
Non la prenda male, nessuno è perfetto. Presi e compresi come siamo, fra tante realtà che lei ben conosce... e tante buone fantasie.
Insomma, lei è veramente sicuro di non aver letto i miei commenti con troppa rigidezza, con troppo "realismo"?
Buona continuazione, con la Contea di Ulùla... E con altre mille buone cose.
Le prometto che eventuali, prossimi commenti, si limiteranno al "Fantastico".
Senza uscire dalle righe.
Ci sembra di ben capire la sua principale esigenza, che condividiamo: parlare della nostra allegra... situazione.
Coi migliori saluti.
Penelope.
Penelope! Mauro non se lo merita questo "pappagallo",
anche se sotto forma del non essere.
Viste le sue idee su tante cose... Eccetera.
Ti ha un po' "strattonata", certo, ma da là a farne tutto un Tractatus!
Anche se capisco che volevi giusto dire cosa pensavi di Darwin (e nemmeno difenderlo dal nostro molto simpatico e fine ordinario, evidentemente) dato che, e che...
Saluti a te, mia carissima dama, ai poeti, ai filosofi, ai marinai, alla fantasia unita alla libertà.
J.
Siamo in piena interpretazione. Pertanto, voglio chiarire. Io non ho offeso nessuno. Intendevo dire che non posso parlare di Darwin in termini accademici. Né ho voluto alludere alle sue teorie. Mi sono riferito, invece, all'evoluzionismo calabro, sempre, però, in termini di fantasia.
D'altra parte, cari amici, converrete sul fatto che Ulùla non esiste.
Un saluto affettuoso, vostro Profilo
Per non restare nell'interpretazione e, allo stesso tempo, per non sbilanciarmi nell'ermeneutica (Gianni mi metterebbe uno zero in condotta, come minimo), se il nostro caro amico - non accademico dunque - mi permette, direi, piuttosto, che siamo in piena esegesi.
Certo, per quanto concerne l'Oggetto, la Contea, il Fatto che adesso non esista più, mi fa precipitare, addirittura, nella non esistenza.
Giacché, parliamoci chiaro, o le Contee esistono, o non esistono: secondo il Primo principio (costituzionale) della Prima Contea. Quella dell'Assurdo com'è noto.
In queste condizioni che apparentemente non c'entrano, è chiaro che se il nostro Ordinario ci toglie la sua, ci trasforma in Senza tetto. Non ci piove?
(Pensiamo al Terzo, o al Quarto escluso, per ben capirci.)
Cio' detto, oltre le sue, ci sono migliaia di altre Contee. Il nostro amico lo sa bene.
Ad esempio?
Bene, velocemente: c'è quella, famosissima, del Sottosopra. Doppiamente Giumarmellata, sia con la Senzanetestanecoda, sia, soprattutto di primo mattino, con quella del Mettinepiùomeno.
Quest'ultima è veramente simpatica. Forse la più simpatica ancorché dipende dalle interpretazioni dato che l'oggetto è mutevole: fragole, mirtilli, more, pesche, albicocche...
Gli abitanti vivono, gustosamente sembrerebbe, secondo il "Principio della Prima colazione". Celebre calcolo che suppone la approfondita conoscenza di questa equazione assolutamente basilare: A + B = B. Posto che A sia qualcosa, beninteso.
Mi piacerebbe accennare ad un buon migliaio di altre belle Contee, calabresi o altre in giro per il mondo: con Brachicefali, con Tricefali, Biocefali, Unicefali, etc. - ma, per mancanza di tempo,
in altra occasione.
L'evoluzionismo (quel bordel!): sul blog si era accennato, brevissimamente, a Darwin, un paio di mezze volte.
Ora, senza voler fare la genealogia della Morale della favola nella Contea, etc., cioè dell'interesse "improvviso" portato a Charles da noialtri (poveri calabri persi per troppo tempo, ahinoi, nel paleolitico), da noialtri che non siamo mai stati positivisti, né "scientisti", etc., diciamo che la cosa era venuta fuori per caso, leggendo varie cosette a proposito del suo famoso viaggio, sul Beagle.
Ad esempio, quanto disse delle condizioni degli aborigeni, nella Contea Australe. Su come venivano trattati.
Certo, poi... come si dice a proposito delle famiglie?
Si dice: "Uno ha i nipoti che ha." (wow)
Un'ultima: l'evoluzionismo nostrano comincio' all'improvviso, nel Quaternario; per arrivare, via via, piano piano, alle Primarie. Dopo essere passato con grandissime difficoltà, come sappiamo, dal Terziario alle Secondarie.
Con un buon saluto a Mauro, ed ai terribili... Popoli delle Sette Contee, Magiche and Blues...
Penelope
Ciao, sono io, la Giulietta.
Vorrei dire che quando sento questa strana parola: ermeneutica, ebbene, brividi di piacere intenso mi corrono subito dappertutto. Dalle dita dei piedi in su... Chissà perché, penso allo Svelamento, all'Apertura... E mi eccito, grave.
Sicuramente, devo soffrire di buona salute come mi ha detto il medico che tentava di sedurmi maldestramente palpandomi il ventre mentre avevo male ad una caviglia (non siate gelosi, non c'è riuscito malgrado i suoi sessanta cinque anni suonati ed il suo bla bla bla sulla grande efficacia dei suoi massaggi).
Ma, mi disperdo come al solito.
Intervengo perché voglio chiedere a Penelope se mi puo' dare l'indirizzo della Contea del "Sottosopra" e di quella del "Mettinepiùomeno".
E' la prima volta che ne sento parlare, alla mia giovane età.
E se devo essere sincera (e perché no, e perché no) devo riconoscere che mi piace, moltissimo, sia il sotto, che il sopra. Se, poi, c'è pure la marmellata, olalà, oh Popoli...
Una spalmata di marmellata di fragola sulle mie grosse mele... Uhm uhm, vi assicuro che non c'è nulla di meglio per attirare l'Oggetto del mio desiderio...
(J.xck preferisce le more, ma sa fare qualche buona eccezione.)
Saluti a tutti.
Vostra.... Giulietta
Giulié, pe' l'amor di Dio!
Ma è mai possibile, dico io, a ottant'anni con la mia quinta elementare, che non riesci a pensare ad altro che a...
Proprio tu, una Calabrese!
A parte che ci fai scomparire a livello sia comunale, che provinciale, che regionale, che nazionale, che internazionale, con la tua marmellata, non vedo che c'entrano le tue problematiche personali con la brillante situazione che ci racconta il nostro caro professore con la sua Contea!
Porca miseria, lo so che sei giovane e bella e brava e che le mele con questo caldo... Ma cio' non toglie che potresti cercare di capire di chi e di cosa tratta, e che diamine
Saluti a tutti.
Salvatore chi si va fa 'na spinticella 'e suonnu
Salve pirati. Ho avuto un pò di noie con il collegamento....maledette compagnie telefoniche.
La risp,ora fuori tema (non mi dia l'insufficienza!) che volevo dare alla nostra bella prof era più o meno questa.
E come siamo permalosi!!!!
Vi siete dimenticati che non sono l’Esimo Rosario. E' con lui che dovete chiacchierare di teorie. Con me solo cazzeggiare.
Alla "licenza poetica" avevo messo il punto interrogativo perché non sapevo quale fosse l'espressione adatta per dire che uno che scrive può osare anche paragoni e metafore "linguisticamente" non corrette, affidandosi al lettore ed alla sua percezione delle parole.
Io come Salvatore ho le scuole basse. Non ho studiato filosofia, qualche cosa di sociologia ma in linea di massima (sbagliando) sono nella fase del rifiuto di qualsivoglia sragionamento sui sensi e significati del vivere umano.
Sono un uomo e la mia conoscenza deve partire dall'uomo. Dal suo odore. Dal contatto fisico con esso, dalla condivisione dei gesti quotidiani. Ho la necessità di osservare che mezzi usa per affrontare situazioni, di vedere come elabora le sue esperienze, che arma sceglie per eliminare il suo nemico. Devo stare con lui quando si sbronza, quando soffre, quando dice buongiorno gustando il primo caffè della giornata, quando si incazza, quando si gode il suo essere vivo, quando ha bisogno di piangere e quando non ha bisogno di nulla e sta con te perché ci sono alchimie che sfuggono ad ogni logica o ragione.
Lo studio della teoria forse verrà dopo.
Al momento assorbo abbastanza dai miei simili.
Sulla carta le verserò dopo le mie lacrime per adesso sto sulla strada.
Habitat naturale?
Ma Darwin non aveva elaborato la sua teoria in mezzo agli animali?
Oh, io non devo più fumare... ah. l'oriente.
C'è uno da noi, uno che dice che da grande vuole fare il poeta. Sostiene che se vuoi divulgare la conoscenza con l'arte di mettere insieme le parole, devi saper creare una melodia che l'uomo sia in grado di comprendere.
Lui probabilmente non ha ancora capito se stesso ed è probabile che non si capirà mai perché la nostra natura è talmente mutevole che non la puoi inseguire con la mente.
Carissima Libertà,
mi piacciono tutte queste cose che scrivi.
Il corpo, natural mente, è importantissimo.
Vedi Giulietta.
A presto.
Penelope
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