24 maggio 2008

Venezia. Vietato mendicare



Quanto sia illuminato e tollerante il sindaco-filosofo di Venezia, Massimo Cacciari, lo dimostra l'ultima ordinanza della sua amministrazione di centrosinistra che proibisce l'elemosina e reprime i mendicanti. L'ordinanza vieta tale attività nelle zone di maggiore circolazione turistica ed il fatto che della questione si sia occupato l'assessore al turismo e al decoro, Augusto Salvadori, la dice lunga sulla "filosofia" che ha ispirato il provvedimento. Tale misura da un lato ha dovuto aggirare il fatto che chiedere l'elemosina non è un reato, dall'altro che estesa a tutto il centro storico avrebbe negato il diritto di libera circolazione.Contro i trasgressori è stata prevista una paradossale multa da 25 a 500 euro (!) e la confisca dei soldi raccolti, la cui destinazione una volta nelle mani dei poliziotti urbani rimane imprecisata.Da parte sua, l'assessore alla pianificazione strategica (!?), Laura Fincato, ha definito la delibera comunale come uno strumento di "solidarietà e sicurezza"; mentre il direttore della Caritas (?) veneziana, monsignor Dino Pistolato, ha sostenuto che un mendicante, fingendosi invalido, può raccogliere sino a 700 euro al giorno (!!) e da mesi stava sollecitando provvedimenti repressivi contro un presunto racket dell'elemosina.Ancora una volta, la visibilità di un fenomeno sociale ritenuto sgradevole diventa un'emergenza, tanto più in una città vetrina come Venezia. I mendicanti, di varia età, che si possono incontrare nelle calli e nei campi o sui ponti veneziani sono al massimo una settantina, in gran parte giunti in Italia dai Balcani durante le ultime guerre; provengono in particolar modo da Bosnia, Serbia e Kossovo e sono quasi tutti di etnia Rom.Fino a pochi mesi fa erano accampati in una tremenda baraccopoli a Marghera, tra la linea ferroviaria e il canal Salso, in condizioni di sopravvivenza tragiche, tra topi e rifiuti. Al momento dello sgombero, nel novembre scorso, l'intera città poté conoscere tale realtà da favela brasiliana, eppure oggi si continua a credere che i mendicanti a Venezia si arricchiscono alle spalle dei turisti.Qualcuno l'ha pure detto senza perifrasi: è un problema d'immagine, mentre la Lega Nord vorrebbe misure ancora più drastiche.L'estetica del profitto e del consumismo ha la sua morale; come ben dimostra un recente articolo scritto da Vera Montanari, direttrice del settimanale femminile di moda e gossip Grazia, dopo il rogo (di probabile origine dolosa) in cui nella scorsa estate erano morti quattro bambini rom a Livorno. Titolo dell'articolo: "Ma perché dobbiamo aiutare anche chi infrange le leggi?"; risposta: "Non diamo più un solo centesimo di elemosina a una mamma o a un bimbo rom quando ce lo chiedono... sarà un gesto di rispetto e di aiuto vero".Troppo buona.


RedVE

12 commenti:

david santos ha detto...

Ciao Redazione, come và? Spero tutto bene per te. Buon lavoro. Un abbraccio e un buon fine settimana

J.xck ha detto...
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ninnillo ha detto...
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ninnillo ha detto...
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newday ha detto...

Cari amici voglio racontarvi la mia triste vacanza a Venezia in un giorno di umido sole, bagnato dalla vergogna della mia tirchiaggine.
Ero in via luchino visconti , ricordo ancora le brune coscie di una turista
venezuelana , lei era insieme ad un ricchissimo settantenne milanese, ed io cercavo di fargli capire che forse per un oretta era meglio che le sue gambe restassero con un povero ventisettenne cosentino.
Ma forse sto scadendo, anche se quella aveva delle spalle... si va be.. scusate..
Comunque, ero col mio conoscente
francesco , un ragazzo splendido, con un amore per il prossimo che io invidiavo, in quanto appena mi chinavo per strizzare i miei puzzolenti anfibi in simil plastica ,i suoi pantaloni erano abbassati come un tabaccaio dopo un ''6'' da 200 milioni di euro.
Insomma, avevo finito le sigarette , ed i miei polmoni gridavano vendetta verso il mio vuoto portafogli, ''Buffone'', ''Buffone'' mi dicevano, senza rispetto, questi mi consideravano come un despota, che non dava pane ai morti di fame. Sapevo che i miei polmoni avevano bisogno di mangiare, ma l'unica cosa che nella mia tasca si poteva trovare era tabbacco, rimasugli di erba e 0,05 Euro. Comunque indomito, mi feci coraggio e chiesi al mio simil amico francesco 2 euro per comprare un pacco da 10 di cesterfield rosse, lui inorridito da quel gesto senza dignità prese spinto da un moto d'orgoglio 2 euro e 20 centesimi, ed io, come un acrese ad un matrimonio, afferrai quei pezzi di metallo, me li misi in tasca ed esclamai '' cazzo!!! Ma ci arrivi alla fini e du misu''. E qui inizia il mio dramma. mentre il mio semi simil conoscente dava inizio alla sua gloria benefattrice, per me si aprivano le porte del carcere, infatti in quel momento avevo tutti i requisiti per partecipare al triste concorso dell'accattonaggio.
Fui preso e portato in questura, ma almeno mi portarono al palazzo in gondola ( cazzo, avevo risparmiato 100 euro, in gondola non c'ero mai stato). Ma la cosa strana è che mi fecero remare per trenta ore consecutive, coppiette di sposi si alternavano ogni venticinque minuti. Aiutatemi!! ancora oggi remo in una gondola, prostituta di mille coppie, vorrei scappare, ma caciara mi obbliga a restare schiavo del bisness barcarolo, caciara mi minaccia col potere della sua sfilosofia....

J.xck ha detto...
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J.xck ha detto...
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ninnillo ha detto...
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J.xck ha detto...
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ninnillo ha detto...
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J.xck ha detto...
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J.xck ha detto...
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