Dopo anni di sopore e voti al dio del sonno, un formicaio di novità ed il conseguente brulichio sulle trame della nostra città sembra acquistare tatto sulla pelle di molti giovani acresi. Sperando che questo brulicare diventi terremoto, la nostra antica classe dirigente e soprattutto il loro pensiero rugginoso, simile ad un relitto scorticato dal tempo, sembra essere arrivata al punto di non ritorno, quindi a non potersi più rigenerare solo con un cambio di acconciatura verbale. Analizzando, anche solo di sorvolo, gli ultimi vent’anni di Acri, a mio parere, sono soltanto cresciute le piante spuntate dopo la semina di fallimento effettuata dai nostri “panzuti” politici ed amministratori. Un esempio è la fine dell’indotto economico proveniente dai tanti emigranti, che in un modo o nell’altro hanno continuato ad investire denaro nella città di origine pur non vivendoci o con la speranza di tornare, insomma, l’esaurimento di questo importante indotto di liquidi, a causa della palese ed annosa recessione economica non solo nazionale, ha provocato il dissolvimento e la degenerazione della società acrese, riportandola indietro agli anni sessanta ed a quei flussi di emigrazione, somiglianti agli odierni nostri pullmann in partenza da Piazza Purgatorio. A sostegno di ciò, vi è la dimostrazione che l’edilizia, almeno quella privata, sia in grande crisi e rappresenta come questo tipo di attività sia l’effetto di una causa di benessere e non il contrario, come, invece, si è sempre sostenuto ad Acri.
Tornando ai giorni di questo futuro “sgarruppato”, alle prossime elezioni comunali, vediamo cosa potrebbe accadere, sempre sulla pelle di un’Acri moribonda.
Il sindaco di oggi è ben noto per i suoi colpi di teatro, ed il fatto di non aver studiato drammaturgia si è visto, è ben noto anche per il suo modo di amministrarci alquanto “metafisico” ed il resto dell’armata “rozza” del 2005 ha in diverse maniere le sue responsabilità, partendo da chi per professione doveva saper contare, a chi per sprofessione doveva, invece, illuminarci come gli enciclopedisti francesi, ed ancora a chi doveva cogliere dalla contemporaneità urbanistica, di Barcellona o Berlino, novità per la nostra defilatissima cittadina schiaffeggiata da decenni armati di cemento, la quale in questi assensori, e non è un errore, aveva visto la nouvelle vague.
Il 2010, che un tempo avrebbe evocato pistole laser e macchine volanti, a noi ci riserva probabilmente, ma è una mia idea, la candidatura a sindaco di ex senatori, ex candidati alla provincia, ex sindaci che ritornano sul luogo del “relitto”, come signore sessantenni che dovrebbero far arrapare ragazzi di vent’anni ballando la lap-dance. Questo dovrebbe essere il passato futuribile di Acri e degli acresi, ai quali verranno offerti banchetti di fusilli al sugo di capra da questa classe dirigente. Ed essa ostenterà la cravatta e le cosce d’agnello per coprire quel limite di cultura e sapere che sopprimerà, ancora di più, con una tavolata a casa delle persone giuste. Lo sapete come si viaggia indietro nel tempo? Fermandolo!
ANGELO SPOSATO
Tornando ai giorni di questo futuro “sgarruppato”, alle prossime elezioni comunali, vediamo cosa potrebbe accadere, sempre sulla pelle di un’Acri moribonda.
Il sindaco di oggi è ben noto per i suoi colpi di teatro, ed il fatto di non aver studiato drammaturgia si è visto, è ben noto anche per il suo modo di amministrarci alquanto “metafisico” ed il resto dell’armata “rozza” del 2005 ha in diverse maniere le sue responsabilità, partendo da chi per professione doveva saper contare, a chi per sprofessione doveva, invece, illuminarci come gli enciclopedisti francesi, ed ancora a chi doveva cogliere dalla contemporaneità urbanistica, di Barcellona o Berlino, novità per la nostra defilatissima cittadina schiaffeggiata da decenni armati di cemento, la quale in questi assensori, e non è un errore, aveva visto la nouvelle vague.
Il 2010, che un tempo avrebbe evocato pistole laser e macchine volanti, a noi ci riserva probabilmente, ma è una mia idea, la candidatura a sindaco di ex senatori, ex candidati alla provincia, ex sindaci che ritornano sul luogo del “relitto”, come signore sessantenni che dovrebbero far arrapare ragazzi di vent’anni ballando la lap-dance. Questo dovrebbe essere il passato futuribile di Acri e degli acresi, ai quali verranno offerti banchetti di fusilli al sugo di capra da questa classe dirigente. Ed essa ostenterà la cravatta e le cosce d’agnello per coprire quel limite di cultura e sapere che sopprimerà, ancora di più, con una tavolata a casa delle persone giuste. Lo sapete come si viaggia indietro nel tempo? Fermandolo!
ANGELO SPOSATO
8 commenti:
Non vedo l'ora di sentire il boato del terremoto!
j.xck questa relazione con la Bellucci non ti fa bene.
Sei distratto!
Il film dovebbe essere "Malena" o qualcosa di simile.
Senza dubbio è una bellissima donna ma come attrice fa cac... Non a caso hanno iniziato da poco a farla parlare nei film che gira.
Anna Magnani si rivolta nella tomba se la vede.
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