I ventisette rappresentanti dei paesi membri dell'Unione europea hanno bloccato la direttiva che dovrebbe regolamentare i rimpatri forzati degli immigrati extracomunitari. Una buona notizia?Nient'affatto. Le ragioni del congelamento del provvedimento sono allucinanti: la direttiva è stata ritenuta troppo poco severa e quindi il testo va rivisto. Eppure, la bozza della direttiva è di per sé agghiacciante: detenzione di 6 mesi, ampliabili a 18, imposta agli immigrati solo da un provvedimento amministrativo, espulsioni anche per i minori non accompagnati e 5 anni di interdizione dal territorio comunitario una volta espulsi. In particolare, Italia, Francia, Germania, Austria, Repubblica Ceca, Ungheria, Malta, Lituania, Grecia e Polonia hanno chiaramente espresso le proprie riserve nei confronti di una direttiva ritenuta troppo morbida. Roma, Parigi, Praga e Budapest chiedono che il tempo lasciato all'immigrato per optare per il ritorno volontario, fissato dalla direttiva in un lasso di appena 7-30 giorni, sia ulteriormente ridotto. Il presidente francese Sarkozy ha addirittura chiesto che sia specificato che per espellere i bambini che vanno a scuola non si debba aspettare la fine dell'anno scolastico, come invece la direttiva lascerebbe intendere.Netto il veto di Germania, Austria e Grecia sulla proposta di fornire assistenza legale gratuita agli immigrati clandestini. Infine, Polonia, Malta, Repubblica Ceca e ancora Austria vogliono mano libera nelle deportazioni tanto che pretendono meno controlli durante le espulsioni forzate e considerano troppo invasivo l'obbligo a monitorare le operazioni da parte di un giudice. Solo Spagna, Lussemburgo, Svezia e Olanda hanno appoggiato il testo presentato agli ambasciatori dalla Presidenza di turno slovena millantando - nel caso degli spagnoli - un moderatismo che, a giudicare dall'indiscutibile durezza del testo in discussione, praticamente non esiste.Il momentaneo blocco della direttiva comporterà che il testo passi al vaglio degli esperti nazionali in materia di giustizia e interni con un allungamento dei tempi che però non è gradito ai burocrati della Fortezza Europa: infatti, senza l'approvazione della direttiva non potranno essere sbloccati i fondi comunitari per le espulsioni congiunte e questo significa che fino a quando non sarà approvato il testo, i rimpatri saranno effettuati a spese dei singoli stati membri.Evidentemente l'aria si fa sempre più pesante per i dannati della Terra. La tendenza è quella di rendere la vita sempre più impossibile agli immigrati che cercano di entrare in Europa per fuggire dalla miseria e dalla mancanza di futuro. In questo giro di vite, i potenti non si fermano neanche di fronte ai bambini e al loro fondamentale diritto all'istruzione e a un'infanzia serena. L'innalzamento del conflitto che si profila costituisce una nuova sfida nello scontro tra libertà di circolazione e repressione, tra solidarietà internazionalista e criminalità del potere. L'auspicio è che gli immigrati e i movimenti antirazzisti di tutta Europa riescano a far fronte a questa nuova, terribile offensiva scatenata dagli stati e dai governi.
TAZ laboratorio di comunicazione libertaria
8 commenti:
Sulle dimissioni ne discutono proprio oggi alla Skavunia.
I nostri illustri panzoni, muniti di perizoma leopardato e sandali piumati, si sono riuniti sulla spiaggia per la sagra del pesce lesso.
Una festa caraibica che non vi dico...rum e cocaina a gogo!
Stasera la comunicazione ufficiale.
Sulla questione rimpatri ed immigrati non sono per niente d'accordo con te.
Sono sicura che quello che dirò non vi piacerà per niente, ma penso che bisogna farla finita con questo buonismo comunista a tutti i costi(aggiungerei comunista ipocrita,e questo me lo dovete concedere visto che i lager "centri di accoglienza" vengono fuori dalla Turco-Napolitano che mi risulta non siano seguaci di Bossi).
Sono convinta che le soluzioni migliori per loro e per noi siano politiche super restrittive.
Se è vero che sostengono la nostra economia, possiamo considerare positivo lo sfruttamento di esseri umani più deboli di noi per migliorare le nostre(non le loro)condizioni di vita?
Neanche il dio PIL se lo può permettere. E finchè questi uomini entreranno illegalmente nei nostri paesi,cittadini e governi, avranno sempre la possibilità di schiavizzarli.E si sentiranno in dovere di ritenersi superiori e di dettare quindi le regole per rendere accettabile all'opinione pubblica lo sfruttamento e regole per mantenere le giuste distanze far noi e loro.
Tanto vale ricominciare con il colonalismo, almeno facciamo in modo di lasciare un pò di ricchezza nelle loro terre, non separiamo le mamme dai bambini per farle finire sui marciapiedi, non allontaniamo i bambini dalla loro identità e cultura.
Ne riparleremo, perchè adesso devo proprio andare.
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