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Abbiamo letto un articolo che ha insalivato i contenuti esili delle attività della Fondazione Padula, per dare luccichio come la vaselina ai muscoli steroidei di culturisti bombati.
L’iperbole giornalistica è partita dal convegno di Roma su Vincenzo Talarico, organizzato dalla già citata fondazione, presso la Sala del Campidoglio, affittata a prezzo scontato, celebrando il presunto successo di una scarna e provinciale spedizione culturale in cerca di riconoscimenti istituzionali, mancati del tutto. Infatti, nella locandina pubblicitaria apparivano i nomi di esponenti politici regionali e nazionali che alla fine sono risultati assenti.
L’elogio al presidente della Fondazione Padula, perché di questo tratta sostanzialmente l’articolo, mette una maschera sul vero volto, denutrito, delle attività culturali ad Acri poiché la cultura non è una sfilata di grandi nomi del cinema, ma quello che ne rimane dopo il loro passaggio e la continuità di una diffusione letteraria, artistica e cinematografica, specie in una realtà, come quella acrese, ingobbita dalla denutrizione culturale. L’articolo non ha reso giustizia a quella parte di acresi che si aspetta da un ente, come la Fondazione Padula finanziata perlopiù da denaro pubblico (Regione, Provincia, Comune), eventi che non abbiano come riflesso solo l’auto- celebrazione o la magnificazione per conto terzi.
LA REDAZIONE
L’iperbole giornalistica è partita dal convegno di Roma su Vincenzo Talarico, organizzato dalla già citata fondazione, presso la Sala del Campidoglio, affittata a prezzo scontato, celebrando il presunto successo di una scarna e provinciale spedizione culturale in cerca di riconoscimenti istituzionali, mancati del tutto. Infatti, nella locandina pubblicitaria apparivano i nomi di esponenti politici regionali e nazionali che alla fine sono risultati assenti.
L’elogio al presidente della Fondazione Padula, perché di questo tratta sostanzialmente l’articolo, mette una maschera sul vero volto, denutrito, delle attività culturali ad Acri poiché la cultura non è una sfilata di grandi nomi del cinema, ma quello che ne rimane dopo il loro passaggio e la continuità di una diffusione letteraria, artistica e cinematografica, specie in una realtà, come quella acrese, ingobbita dalla denutrizione culturale. L’articolo non ha reso giustizia a quella parte di acresi che si aspetta da un ente, come la Fondazione Padula finanziata perlopiù da denaro pubblico (Regione, Provincia, Comune), eventi che non abbiano come riflesso solo l’auto- celebrazione o la magnificazione per conto terzi.
LA REDAZIONE
1 commento:
Giusto un'osservazione su BLOG: secondo me è molto meglio, e più bello, avere TUTTI gli articoli in prima pagina, da poter "srotolare" facendoli scendere... Il che non impedisce la scelta operabile tramite le indicazioni dei temi trattati, delle categorie indicate sulla destra dell'HOME.
Stamattina, trovando TUTTI gli articoli (!) e facendoli scorrere mi sono detto che sarebbe preferibile. D'altronde, non cambia nulla di essenziale: i primi restano ai primi posti...
Non so cosa ne pensate e se ho ben riflettuto a tutte le implicazioni.
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