Ne conoscete qualcuna sul "topogigio sgonfio" di Beppe? Intanto, sentite questa, sul suo " avversario":
Un giorno Berlusconi si reca dal parroco della propria comunità e gli dice: - Buon giorno signor parroco, mi vorrei confessare! - Certo figliolo, qual è il tuo nome? - Silvio Berlusconi, padre - Ah! Il Presidente del Consiglio. Ascolta figliolo, mi pare proprio che il tuo caso richiede una competenza superiore. Credo sia meglio che tu ti rechi dal Vescovo. Cosi Berlusconi sei presenta dal Vescovo chiedendogli se lo poteva confessare. - Certo figliolo, come ti chiami? - Silvio Berlusconi. - Il Presidente del Consiglio? No mio caro, non ti posso confessare perchè il tuo è un caso difficile, è meglio che tu vada in Vaticano. Berlusconi va dal Papa: - Sua Santità, voglio confessarmi! - Caro figliolo mio, come ti chiami? - Silvio Berlusconi. - Ahi, ahi, ahi, figliolo, il tuo caso è molto difficile anche per me. Guarda, qui, sul lato del Vaticano, c'è una piccola cappella. Al suo interno troverai una croce, il Signore ti potrà ascoltare. Berlusconi giunto nella cappella, si rivolge alla croce: - Signore, vengo a confessarmi. - Certo figliolo mio, come ti chiami? - Silvio Berlusconi. - Ma chi il Presidente del Consiglio? Il presidente del Milan? Il presidente di Mediaset? L'amico di Craxi? L'amico di Previti? L'amico di Dell'Utri? Tu sei quello condannato a 28 mesi di carcere per finanziamento illecito ai partiti e mai andato in galera perchè il reato andò in prescrizione? Sei quello con il fratello che se la cava grazie al patteggiamento? Tu sei quello che viene in chiesa ma è divorziato? Sei l'operaio, o quello con dei processi in corso di conclusione; associazione a delinquere, corruzione, falso in bilancio? - Ehm... sono sempre io, Signore. - Figlio mio, non hai bisogno di confessare, tu devi solamente ringraziare. - Ringraziare? E a chi? - I Romani per avermi inchiodato qui, altrimenti scendevo e ti facevo un culo cosi ! ! !
NOTA: TUTTI GLI ITALIANI CHE RICEVERANNO QUESTA COMUNICAZIONE HANNO L'OBBLIGO CIVILE E MORALE DI INVIARLA AD ALMENO 1000 AMICI : NON SIA MAI CHE QUALCUNO LO VOTI DI NUOVO.
Topo Gigio è diabolico. Ha copiato gli slogan e il programma di governo dello psiconano. Che all’inizio se ne è risentito pubblicamente, ma poi ha capito. Topo Gigio li ha solo alleggeriti, ma di poco. Un “ma anche” qua. Un ripartiamo là. Un conflitto di interessi sbianchettato dappertutto. L’entusiasmo di Testa d’Asfalto per il suo seguace (perché se uno ti copia il programma vuol dire che lo approva, e quindi è dalla tua parte) è giunto fino a una dichiarazione di inciucio eterno. Topo Gigio lo tiene sulle spine e intanto lavora. Giorno dopo giorno forma una squadra di governo con gli uomini dello psiconano. E’ come una campagna acquisti di Moggi, arriva sempre prima lui: il Roditor Cortese. Veronesi, detto Cancronesi, diventerà il prossimo ministro della Salute. Ichino, giuslavorista in prima linea a favore dei precari (lui ne vorrebbe sempre di più) sarà ministro del Lavoro. La Bonino, che ha vigilato sul flusso incontrollato dei Rom in Italia e sui fondi europei alle mafie, continuerà la sua attività di ministro per la Comunità Europea. Per il ministero dell’Industria è stato arruolato Matteo Colaninno, presidente dei giovani industriali. Il padre Roberto, amico di D’Alema, è uno dei capitani coraggiosi con le pezze al culo che iniziò la distruzione di Telecom comprata a debito. Ed è stato anche (“ma anche”) condannato per il crac Italcase a 4 anni e un mese e all’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni. Corre voce che Topo Gigio voglia completare la squadra con il figlio di Mastella alla Giustizia, Geronzi all’Economia (su segnalazione di D’Alema e Bersani), il figlio di Romiti al nuovo ministero di Val di Susa-Ponte-di-Messsina-nuovi-inceneritori con ampie deleghe alla manganellatura. Si dice anche (“ma anche”) che Topo Gigio abbia scelto il portavoce, uno che fa concorrenza a Fede, Mentana e Feltri messi insieme. E’ il formidabile Riotta. Non si interrompe un sogno, non si spegne un’emozione.
Quando andremo a votarlo... non dimentichiamone nessuna: Berlusconi è generoso, onesto, leale, educato, imparziale, sincero, moderato, impegnato, intelligente, ben considerato all'estero, sofisticato, galante, d'animo nobile, simpatico, socievole, bello, alto, biondo...
P.S. Se qualcuno non lo sapesse, chiedeterlo al PDL di Acri. Regalano i suoi poster più un curriculum vitae...)
Le elezioni politiche sono incostituzionali, il loro risultato è nullo. Sono stupefatto che il Presidente della Repubblica non abbia PRIMA dato corso al referendum chiesto dai cittadini e DOPO alle elezioni. Lo psiconano minacciava la marcia su Roma se le Camere non venivano sciolte? I leghisti imbracciavano i fucili? Napolitano gli mandava l'esercito e la faceva finita. Lo paghiamo perchè prenda decisioni, non per fare la statua al Pincio. La Costituzione è semplice, scritta bene. Si può discutere, ma la sua interpretazione è chiara. Il primo articolo dice: "La sovranità appartiene al popolo". Invece deputati e senatori sono eletti dai segretari di partito. Il Parlamento è deciso per quasi l''80% da due persone: Topo Gigio e lo psiconano. E' il loro Parlamento, veltrusconiano, non italiano. Ma vi rendete conto della colossale presa per il culo di queste elezioni? E' in corso il grande mercato delle liste elettorali. Un mercato in cui c'è di tutto. Veline e puttane, condannati e prescritti. Ogni giorno una nuova candidatura della società incivile. Con la copertura di qualche precario o sopravvissuto alle stragi sul lavoro. Dopo che la legge 30 non è stata cambiata, dopo che l'indulto ha mandato assolti i colpevoli delle morti bianche. Stessi partiti, stesse facce di cuoio. L'Italia è come Bisanzio prima della caduta. Tutti interpretano, tutti si parano il culo.Tutti hanno ragione, tutti hanno torto... Quando incontrate un politico leggete a voce alta la Costituzione e chiedetegli di rispettarla. Un Parlamento incostituzionale non ha alcuna legittimità. I suoi componenti vadano a giocare alla pallacorda ad Arcore o al Festival del cinema 'de Roma.
Riporto il ricorso al Tar di tre avvocati contro la legge elettorale.
"Elezioni del 13/14 aprile: ricorso al Tar. La legge elettorale è incostituzionale e viola la Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Oggi tre cittadini elettori, gli avvocati Aldo Bozzi, del foro di Milano, Giuseppe Bozzi, del foro di Roma e Giuseppe Porqueddu, del foro di Brescia hanno proposto ricorso al Tar del Lazio, impugnando i decreti del Presidente della Repubblica con i quali sono stati convocati i comizi per l'elezione della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica, nella parte in cui danno attuazione alle norme della legge Calderoli che appaiono in più stridente contrasto con i diritti fondamentali dei cittadini e le prerogative costituzionali del Presidente della Repubblica. I ricorrenti, sulla scia dei rilievi mossi dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 15 del 2008 (ammissiva del referendum elettorale), chiedono che il Tar sollevi la questione di costituzionalità della legge Calderoli con riferimento a tre punti critici: 1) Le liste bloccate che privano l'elettore della possibilità di scegliere le persone che dovrebbero rappresentarlo in Parlamento 2) L'attribuzione di un premio di maggioranza non subordinato al raggiungimento di alcuna soglia minima 3) L'indicazione sulla scheda elettorale del candidato premier L'impossibilità per gli elettori di scegliere i candidati cambia la natura del Parlamento perché trasforma tutti gli eletti, anziché in rappresentanti del popolo in rappresentanti dei partiti o dei capi politici che li hanno selezionati, comprimendo il principio costituzionale della rappresentativita e della libertà dei parlamentari, che devono esercitare le loro funzioni senza vincolo di mandato. Essa inoltre viola la Convenzione Europea dei diritti dell'uomo (articolo 3 del Protocollo I). L'attribuzione di un premio di maggioranza, svincolato da ogni soglia minima, altera profondamente la composizione della rappresentanza. Entrambi i sistemi, sia il premio di maggioranza, sia le liste bloccate sono stati adoperati dal fascismo, con la legge Acerbo del 1924 e con la successiva legge del 1928, per espropriare il corpo elettorale della possibilità di compiere delle scelte libere e mortificare il Parlamento. L'indicazione sulla scheda del capo della coalizione candidato alla carico di premier pregiudica le funzioni e la libertà del Capo dello Stato a cui la Costituzione attribuisce il compito di nominare il Presidente del Consiglio dei Ministri".
P.S. Il meetup degli Amici di Beppe Grillo dell'Isola d'Ischia sta cercando candidati per integrare la lista che verrà presentata alle elezioni amministrative. Chi fosse disponibile può contattare Andrea D'Ambra (andreadambra@gmail.com).
La destinazione del viaggio è cambiata:si va tutti a casa di Homer Simpson. Ci vado anch'io e non vedo l'ora di incontrare Moe e Barney! Il biglietto è un tantino proibitivo ma ne vale la pena!
CHE CUCCAGNA IL TELE-PD - IL MISCONOSCIUTO CANALE “LIBERA”, FA CAPO A D’ANTONI, INCASSA 2,5 MILIONI ALL’ANNO DI FINANZIAMENTI PUBBLICI – PIÙ DI 4 MILIONI I FINANZIAMENTI EROGATI PER “NESSUNO TV”, RICONDUCIBILE A ZANDA E TONINI…
Paolo Bracalini per “Il Giornale”
Nemmeno l’Auditel sa bene quanti (pochi) spettatori abbiano la ventura di sintonizzarsi su Nessuno tv e su Libera, due emittenti satellitari che definire di nicchia è poco. Gli ascolti da zero virgola vengono inclusi nel calderone «Altre satellitari», che in tutto (cioè sommando oltre un centinaio di canali) fa circa il 2% di share. Figuriamoci quei due da soli. Eppure di aiuti ne hanno, e così tanti da fare infuriare la federazione delle tv locali che, in confronto, sono rimaste praticamente a bocca asciutta. Circa 4,2 milioni di euro a Nessuno tv e 2,4 milioni a Libera, se confermati i consuntivi del passato, come saldi di fine stagione. Succede infatti che la Camera abbia approvato la conversione di un articolo del Milleproroghe che, zitto zitto, assegna i fondi pubblici per l’editoria alle due reti, organo rispettivamente del movimento politico «Ulisse» e del partito «Democrazia europea». Mai sentiti? Non sarebbe strano. Si tratta di partiti-fantasma creati ad hoc per usufruire dei rimborsi previsti dalla legge per le testate organo di partito. E chi c’è dietro? Il Pd in forze. Per l’esattezza, il movimento «Ulisse» (fondatore di Nessuno tv) è rappresentato in Parlamento dal senatore Giorgio Tonini, responsabile economia del Pd, e dal senatore Luigi Zanda, sempre del Pd. Mentre l’emittente Libera, come risulta dall’allegato della commissione tecnica di Palazzo Chigi, è l’organo ufficiale del movimento «Democrazia europea», rappresentato dall’onorevole Sergio D’Antoni, esponente del Pd nonché attuale viceministro allo Sviluppo economico. Ora tocca al Senato pronunciarsi sulla proroga della norma. La discussione a Palazzo Madama dovrebbe cominciare oggi e concludersi entro venerdì, scadenza del termine di legge per l’approvazione. Ma pare fuori luogo a molti che, mentre si introducono in Finanziaria tetti per ridurre le sovvenzioni all’editoria, la ventata di frugalità non tocchi minimamente i contributi alle due tv organo del Pd, che prendono da sole il 45% dei fondi per le televisioni. Su Libera, tra l’altro, c’è una stranezza. La legge prevede contributi per le «testate di cooperative speciali già organi di movimento politico con due parlamentari». Ma nel documento di Palazzo Chigi, come rappresentante della tv satellitare, risulta solo Sergio D’Antoni. Ne mancherebbe un secondo, ad essere pignoli. Ma non basta. La Federazione delle tv locali (Frt) nota che Libera è presente nel bouquet di Sky solo da 6 mesi. Eppure ha già ricevuto i contributi pubblici per il 2006 (nella Finanziaria 2007). Ma chi l’ha mai vista prima? «Fino a circa sei mesi fa non risultava aver mai trasmesso il proprio segnale dal satellite», spiegano dalla Frt. Le 465 tv locali italiane, che hanno ricevuto complessivamente l’anno scorso 8,5 milioni di euro (cioè poco più di quelle due da sole), sono sul piede di guerra. «La cosa deve essere incautamente sfuggita al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Ricardo Franco Levi, che si era invece più volte dichiarato, anche solennemente, più che propenso a sopprimere tali finanziamenti annuali, restituendoli giustamente ai contribuenti, all’oscuro di tale assurdità», tuonano i vertici della Frt. Nel 2007 Nessuno tv ha beneficiato di 4.177.005 euro come rimborso dei costi sostenuti. E Libera ne ha presi altri 2.418.433 a copertura dei costi del 2006. Ma se i costi nel frattempo fossero aumentati, anche i rimborsi aumenterebbero di conseguenza. Niente di più facile.
Fuori tutti. Avete distrutto il Paese. Le vostre facce sui muri sono per noi. I nostri vaffanculo sono per voi. Nessuno di voi merita il voto degli italiani. Cari dipendenti i vostri obiettivi sono noti, sono tre. La poltrona, l’impunità, gli affari. I galantuomini ci sono anche tra voi e sono i primi che se ne devono andare. Sono pochi e quindi si notano di più. Fanno quasi tenerezza e molta rabbia. Sono i pali della politica. Un po’ ingenui, un po’ fresconi. Fuori tutti. In quindici anni avete riportato il Paese al dopoguerra. La Finocchiaro e Bianco si dicono stupiti che io supporti la lista civica regionale di Sonia Alfano in Sicilia. Anime belle, voi mi offendete. Tra voi e lo psiconano non c’è differenza. Siete il partito dello status quo che ha lasciato fare al centrodestra ogni porcata senza mai muovere un dito. Il partito di Bassolino, la cozza di Napoli. Di Topo Gigio che ha paura della sua ombra e anche di quella di D’Alema e parla di tutto. Ma non del conflitto di interessi, di Rete 4 sul satellite, della corruzione di giudici per l’acquisto della Mondadori. Siete quelli di Bettini, il portavoce del PD, che ha affermato che Antonio Di Pietro “non è adatto per il ruolo di ministro della Giustizia”. Forse lo vuole nominare ministro per i rapporti con il Parlamento o sottosegretario alla Difesa. Ovunque non disturbi i manovratori. Siete quelli dell’indulto, dell’Unipol e della Forleo a cui avete messo la mordacchia. Di Violante che ha garantito le televisioni allo psiconano e lo ha dichiarato pure in Parlamento. Fuori tutti. Casini, Azzurro Caltagirone, che abbraccia Moggi ed evita la galera a Cuffaro candidandolo in Parlamento. Casini ripreso sempre con il crocifisso dietro le spalle. Se Cristo potesse, scenderebbe dalla Croce per prenderlo a calci. Fuori tutti. Fatevi dimenticare. L’oblio potrebbe salvarvi. Mastella non lo vuole più nessuno. Il suo lavoro sporco lo ha fatto. Ora fa solo perdere voti. Il Pastella dichiarò, sudato, che Beppe Grillo non gli avrebbe fatto fare la fine di Moro e neppure quella di Craxi. Forse è meglio che si guardi dai suoi mandanti e non da un comico. Le vostre facce sui muri sono una provocazione, una istigazione alla rabbia popolare. Le elezioni sono incostituzionali, non possiamo scegliere il candidato. Possiamo solo votare il Partito Unico dei Gemelli Siamesi. Un tedesco che non avesse votato durante il nazismo. Un sovietico che non avesse votato durante lo stalinismo. Un italiano che non avesse votato durante il fascismo. Come li chiamereste? Democratici, persone libere? Siatelo anche voi. Non votate per le elezioni politiche. Esercitate il vostro diritto di non essere presi per il culo.
P.S.Io non appoggio nessuna lista politica nazionale. Nessuno è autorizzato a usare il mio nome per le liste politiche. Ho dato disposizioni ai miei legali per agire al più presto nei confronti di presunte liste Grillo nazionali.
9 commenti:
Abbiamo già preparato le targhe finte per il pulman cosi da evitare di prendere qualche altra multa.
E portamu puri suppressata ,sazizza e vinu!
Ne conoscete qualcuna sul "topogigio sgonfio" di Beppe? Intanto, sentite questa, sul suo " avversario":
Un giorno Berlusconi si reca dal parroco della propria comunità e gli dice:
- Buon giorno signor parroco, mi vorrei confessare!
- Certo figliolo, qual è il tuo nome?
- Silvio Berlusconi, padre
- Ah! Il Presidente del Consiglio. Ascolta figliolo, mi pare proprio che il tuo caso richiede una competenza superiore. Credo sia meglio che tu ti rechi dal Vescovo.
Cosi Berlusconi sei presenta dal Vescovo chiedendogli se lo poteva confessare.
- Certo figliolo, come ti chiami? - Silvio Berlusconi.
- Il Presidente del Consiglio? No mio caro, non ti posso confessare perchè il tuo è un caso difficile, è meglio che tu vada in Vaticano.
Berlusconi va dal Papa:
- Sua Santità, voglio confessarmi!
- Caro figliolo mio, come ti chiami?
- Silvio Berlusconi.
- Ahi, ahi, ahi, figliolo, il tuo caso è molto difficile anche per me. Guarda, qui, sul lato del Vaticano, c'è una piccola cappella. Al suo interno troverai una croce, il Signore ti potrà ascoltare.
Berlusconi giunto nella cappella, si rivolge alla croce:
- Signore, vengo a confessarmi.
- Certo figliolo mio, come ti chiami?
- Silvio Berlusconi.
- Ma chi il Presidente del Consiglio? Il presidente del Milan? Il presidente di Mediaset? L'amico di Craxi? L'amico di Previti? L'amico di Dell'Utri? Tu sei quello condannato a 28 mesi di carcere per finanziamento illecito ai partiti e mai andato in galera perchè il reato andò in prescrizione? Sei quello con il fratello che se la cava grazie al patteggiamento? Tu sei quello che viene in chiesa ma è divorziato? Sei l'operaio, o quello con dei processi in corso di conclusione; associazione a delinquere, corruzione, falso in bilancio?
- Ehm... sono sempre io, Signore.
- Figlio mio, non hai bisogno di confessare, tu devi solamente ringraziare.
- Ringraziare? E a chi?
- I Romani per avermi inchiodato qui, altrimenti scendevo e ti facevo un culo cosi ! ! !
NOTA: TUTTI GLI ITALIANI CHE RICEVERANNO QUESTA COMUNICAZIONE HANNO L'OBBLIGO CIVILE E MORALE DI INVIARLA AD ALMENO 1000 AMICI : NON SIA MAI CHE QUALCUNO LO VOTI DI NUOVO.
Topo Gigio è diabolico. Ha copiato gli slogan e il programma di governo dello psiconano. Che all’inizio se ne è risentito pubblicamente, ma poi ha capito. Topo Gigio li ha solo alleggeriti, ma di poco. Un “ma anche” qua. Un ripartiamo là. Un conflitto di interessi sbianchettato dappertutto. L’entusiasmo di Testa d’Asfalto per il suo seguace (perché se uno ti copia il programma vuol dire che lo approva, e quindi è dalla tua parte) è giunto fino a una dichiarazione di inciucio eterno. Topo Gigio lo tiene sulle spine e intanto lavora.
Giorno dopo giorno forma una squadra di governo con gli uomini dello psiconano. E’ come una campagna acquisti di Moggi, arriva sempre prima lui: il Roditor Cortese.
Veronesi, detto Cancronesi, diventerà il prossimo ministro della Salute. Ichino, giuslavorista in prima linea a favore dei precari (lui ne vorrebbe sempre di più) sarà ministro del Lavoro. La Bonino, che ha vigilato sul flusso incontrollato dei Rom in Italia e sui fondi europei alle mafie, continuerà la sua attività di ministro per la Comunità Europea. Per il ministero dell’Industria è stato arruolato Matteo Colaninno, presidente dei giovani industriali. Il padre Roberto, amico di D’Alema, è uno dei capitani coraggiosi con le pezze al culo che iniziò la distruzione di Telecom comprata a debito. Ed è stato anche (“ma anche”) condannato per il crac Italcase a 4 anni e un mese e all’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni.
Corre voce che Topo Gigio voglia completare la squadra con il figlio di Mastella alla Giustizia, Geronzi all’Economia (su segnalazione di D’Alema e Bersani), il figlio di Romiti al nuovo ministero di Val di Susa-Ponte-di-Messsina-nuovi-inceneritori con ampie deleghe alla manganellatura.
Si dice anche (“ma anche”) che Topo Gigio abbia scelto il portavoce, uno che fa concorrenza a Fede, Mentana e Feltri messi insieme. E’ il formidabile Riotta.
Non si interrompe un sogno, non si spegne un’emozione.
Quando andremo a votarlo... non dimentichiamone nessuna:
Berlusconi è generoso, onesto, leale, educato, imparziale, sincero, moderato, impegnato, intelligente, ben considerato all'estero, sofisticato, galante, d'animo nobile, simpatico, socievole, bello, alto, biondo...
P.S. Se qualcuno non lo sapesse, chiedeterlo al PDL di Acri. Regalano i suoi poster più un curriculum vitae...)
Le elezioni politiche sono incostituzionali, il loro risultato è nullo. Sono stupefatto che il Presidente della Repubblica non abbia PRIMA dato corso al referendum chiesto dai cittadini e DOPO alle elezioni.
Lo psiconano minacciava la marcia su Roma se le Camere non venivano sciolte? I leghisti imbracciavano i fucili? Napolitano gli mandava l'esercito e la faceva finita. Lo paghiamo perchè prenda decisioni, non per fare la statua al Pincio.
La Costituzione è semplice, scritta bene. Si può discutere, ma la sua interpretazione è chiara. Il primo articolo dice: "La sovranità appartiene al popolo". Invece deputati e senatori sono eletti dai segretari di partito. Il Parlamento è deciso per quasi l''80% da due persone: Topo Gigio e lo psiconano. E' il loro Parlamento, veltrusconiano, non italiano. Ma vi rendete conto della colossale presa per il culo di queste elezioni? E' in corso il grande mercato delle liste elettorali. Un mercato in cui c'è di tutto. Veline e puttane, condannati e prescritti. Ogni giorno una nuova candidatura della società incivile. Con la copertura di qualche precario o sopravvissuto alle stragi sul lavoro. Dopo che la legge 30 non è stata cambiata, dopo che l'indulto ha mandato assolti i colpevoli delle morti bianche. Stessi partiti, stesse facce di cuoio. L'Italia è come Bisanzio prima della caduta. Tutti interpretano, tutti si parano il culo.Tutti hanno ragione, tutti hanno torto... Quando incontrate un politico leggete a voce alta la Costituzione e chiedetegli di rispettarla. Un Parlamento incostituzionale non ha alcuna legittimità. I suoi componenti vadano a giocare alla pallacorda ad Arcore o al Festival del cinema 'de Roma.
Riporto il ricorso al Tar di tre avvocati contro la legge elettorale.
"Elezioni del 13/14 aprile: ricorso al Tar. La legge elettorale è incostituzionale e viola la Convenzione europea dei diritti dell'uomo.
Oggi tre cittadini elettori, gli avvocati Aldo Bozzi, del foro di Milano, Giuseppe Bozzi, del foro di Roma e Giuseppe Porqueddu, del foro di Brescia hanno proposto ricorso al Tar del Lazio, impugnando i decreti del Presidente della Repubblica con i quali sono stati convocati i comizi per l'elezione della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica, nella parte in cui danno attuazione alle norme della legge Calderoli che appaiono in più stridente contrasto con i diritti fondamentali dei cittadini e le prerogative costituzionali del Presidente della Repubblica.
I ricorrenti, sulla scia dei rilievi mossi dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 15 del 2008 (ammissiva del referendum elettorale), chiedono che il Tar sollevi la questione di costituzionalità della legge Calderoli con riferimento a tre punti critici:
1) Le liste bloccate che privano l'elettore della possibilità di scegliere le persone che dovrebbero rappresentarlo in Parlamento
2) L'attribuzione di un premio di maggioranza non subordinato al raggiungimento di alcuna soglia minima
3) L'indicazione sulla scheda elettorale del candidato premier
L'impossibilità per gli elettori di scegliere i candidati cambia la natura del Parlamento perché trasforma tutti gli eletti, anziché in rappresentanti del popolo in rappresentanti dei partiti o dei capi politici che li hanno selezionati, comprimendo il principio costituzionale della rappresentativita e della libertà dei parlamentari, che devono esercitare le loro funzioni senza vincolo di mandato. Essa inoltre viola la Convenzione Europea dei diritti dell'uomo (articolo 3 del Protocollo I).
L'attribuzione di un premio di maggioranza, svincolato da ogni soglia minima, altera profondamente la composizione della rappresentanza. Entrambi i sistemi, sia il premio di maggioranza, sia le liste bloccate sono stati adoperati dal fascismo, con la legge Acerbo del 1924 e con la successiva legge del 1928, per espropriare il corpo elettorale della possibilità di compiere delle scelte libere e mortificare il Parlamento.
L'indicazione sulla scheda del capo della coalizione candidato alla carico di premier pregiudica le funzioni e la libertà del Capo dello Stato a cui la Costituzione attribuisce il compito di nominare il Presidente del Consiglio dei Ministri".
P.S. Il meetup degli Amici di Beppe Grillo dell'Isola d'Ischia sta cercando candidati per integrare la lista che verrà presentata alle elezioni amministrative. Chi fosse disponibile può contattare Andrea D'Ambra (andreadambra@gmail.com).
La destinazione del viaggio è cambiata:si va tutti a casa di Homer Simpson.
Ci vado anch'io e non vedo l'ora di incontrare Moe e Barney!
Il biglietto è un tantino proibitivo ma ne vale la pena!
OK, andiamo tutti dai Simpson!
Leggete questa sul PD.
CHE CUCCAGNA IL TELE-PD - IL MISCONOSCIUTO CANALE “LIBERA”, FA CAPO A D’ANTONI, INCASSA 2,5 MILIONI ALL’ANNO DI FINANZIAMENTI PUBBLICI – PIÙ DI 4 MILIONI I FINANZIAMENTI EROGATI PER “NESSUNO TV”, RICONDUCIBILE A ZANDA E TONINI…
Paolo Bracalini per “Il Giornale”
Nemmeno l’Auditel sa bene quanti (pochi) spettatori abbiano la ventura di sintonizzarsi su Nessuno tv e su Libera, due emittenti satellitari che definire di nicchia è poco. Gli ascolti da zero virgola vengono inclusi nel calderone «Altre satellitari», che in tutto (cioè sommando oltre un centinaio di canali) fa circa il 2% di share. Figuriamoci quei due da soli. Eppure di aiuti ne hanno, e così tanti da fare infuriare la federazione delle tv locali che, in confronto, sono rimaste praticamente a bocca asciutta. Circa 4,2 milioni di euro a Nessuno tv e 2,4 milioni a Libera, se confermati i consuntivi del passato, come saldi di fine stagione.
Succede infatti che la Camera abbia approvato la conversione di un articolo del Milleproroghe che, zitto zitto, assegna i fondi pubblici per l’editoria alle due reti, organo rispettivamente del movimento politico «Ulisse» e del partito «Democrazia europea». Mai sentiti? Non sarebbe strano. Si tratta di partiti-fantasma creati ad hoc per usufruire dei rimborsi previsti dalla legge per le testate organo di partito.
E chi c’è dietro? Il Pd in forze. Per l’esattezza, il movimento «Ulisse» (fondatore di Nessuno tv) è rappresentato in Parlamento dal senatore Giorgio Tonini, responsabile economia del Pd, e dal senatore Luigi Zanda, sempre del Pd. Mentre l’emittente Libera, come risulta dall’allegato della commissione tecnica di Palazzo Chigi, è l’organo ufficiale del movimento «Democrazia europea», rappresentato dall’onorevole Sergio D’Antoni, esponente del Pd nonché attuale viceministro allo Sviluppo economico. Ora tocca al Senato pronunciarsi sulla proroga della norma. La discussione a Palazzo Madama dovrebbe cominciare oggi e concludersi entro venerdì, scadenza del termine di legge per l’approvazione.
Ma pare fuori luogo a molti che, mentre si introducono in Finanziaria tetti per ridurre le sovvenzioni all’editoria, la ventata di frugalità non tocchi minimamente i contributi alle due tv organo del Pd, che prendono da sole il 45% dei fondi per le televisioni. Su Libera, tra l’altro, c’è una stranezza. La legge prevede contributi per le «testate di cooperative speciali già organi di movimento politico con due parlamentari».
Ma nel documento di Palazzo Chigi, come rappresentante della tv satellitare, risulta solo Sergio D’Antoni. Ne mancherebbe un secondo, ad essere pignoli. Ma non basta. La Federazione delle tv locali (Frt) nota che Libera è presente nel bouquet di Sky solo da 6 mesi. Eppure ha già ricevuto i contributi pubblici per il 2006 (nella Finanziaria 2007). Ma chi l’ha mai vista prima? «Fino a circa sei mesi fa non risultava aver mai trasmesso il proprio segnale dal satellite», spiegano dalla Frt.
Le 465 tv locali italiane, che hanno ricevuto complessivamente l’anno scorso 8,5 milioni di euro (cioè poco più di quelle due da sole), sono sul piede di guerra. «La cosa deve essere incautamente sfuggita al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Ricardo Franco Levi, che si era invece più volte dichiarato, anche solennemente, più che propenso a sopprimere tali finanziamenti annuali, restituendoli giustamente ai contribuenti, all’oscuro di tale assurdità», tuonano i vertici della Frt. Nel 2007 Nessuno tv ha beneficiato di 4.177.005 euro come rimborso dei costi sostenuti. E Libera ne ha presi altri 2.418.433 a copertura dei costi del 2006. Ma se i costi nel frattempo fossero aumentati, anche i rimborsi aumenterebbero di conseguenza. Niente di più facile.
Dagospia 26 Febbraio 2008
Fuori tutti. Avete distrutto il Paese. Le vostre facce sui muri sono per noi. I nostri vaffanculo sono per voi. Nessuno di voi merita il voto degli italiani. Cari dipendenti i vostri obiettivi sono noti, sono tre. La poltrona, l’impunità, gli affari. I galantuomini ci sono anche tra voi e sono i primi che se ne devono andare. Sono pochi e quindi si notano di più. Fanno quasi tenerezza e molta rabbia. Sono i pali della politica. Un po’ ingenui, un po’ fresconi.
Fuori tutti. In quindici anni avete riportato il Paese al dopoguerra. La Finocchiaro e Bianco si dicono stupiti che io supporti la lista civica regionale di Sonia Alfano in Sicilia. Anime belle, voi mi offendete. Tra voi e lo psiconano non c’è differenza. Siete il partito dello status quo che ha lasciato fare al centrodestra ogni porcata senza mai muovere un dito. Il partito di Bassolino, la cozza di Napoli. Di Topo Gigio che ha paura della sua ombra e anche di quella di D’Alema e parla di tutto. Ma non del conflitto di interessi, di Rete 4 sul satellite, della corruzione di giudici per l’acquisto della Mondadori. Siete quelli di Bettini, il portavoce del PD, che ha affermato che Antonio Di Pietro “non è adatto per il ruolo di ministro della Giustizia”. Forse lo vuole nominare ministro per i rapporti con il Parlamento o sottosegretario alla Difesa. Ovunque non disturbi i manovratori. Siete quelli dell’indulto, dell’Unipol e della Forleo a cui avete messo la mordacchia. Di Violante che ha garantito le televisioni allo psiconano e lo ha dichiarato pure in Parlamento.
Fuori tutti. Casini, Azzurro Caltagirone, che abbraccia Moggi ed evita la galera a Cuffaro candidandolo in Parlamento. Casini ripreso sempre con il crocifisso dietro le spalle. Se Cristo potesse, scenderebbe dalla Croce per prenderlo a calci.
Fuori tutti. Fatevi dimenticare. L’oblio potrebbe salvarvi. Mastella non lo vuole più nessuno. Il suo lavoro sporco lo ha fatto. Ora fa solo perdere voti. Il Pastella dichiarò, sudato, che Beppe Grillo non gli avrebbe fatto fare la fine di Moro e neppure quella di Craxi. Forse è meglio che si guardi dai suoi mandanti e non da un comico. Le vostre facce sui muri sono una provocazione, una istigazione alla rabbia popolare. Le elezioni sono incostituzionali, non possiamo scegliere il candidato. Possiamo solo votare il Partito Unico dei Gemelli Siamesi.
Un tedesco che non avesse votato durante il nazismo. Un sovietico che non avesse votato durante lo stalinismo. Un italiano che non avesse votato durante il fascismo. Come li chiamereste? Democratici, persone libere? Siatelo anche voi. Non votate per le elezioni politiche. Esercitate il vostro diritto di non essere presi per il culo.
P.S.Io non appoggio nessuna lista politica nazionale. Nessuno è autorizzato a usare il mio nome per le liste politiche. Ho dato disposizioni ai miei legali per agire al più presto nei confronti di presunte liste Grillo nazionali.
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