19 febbraio 2008

CAPRICCETTO ROSSO



La decisione dell'amministrazione comunale di vendere il bosco di Pietramorella, nei pressi di San Giacomo, sta suscitando proteste nella cittadinanza. Come prima impressione non sembra giusta la vendita, a causa di un'errata gestione delle risorse economiche comunali, di una proprietà collettiva (quindi di tutti i cittadini) che potrebbe avere una destinazione d'uso appropriata. Praticamente, un bene della comunità, cioè questo bosco, è destinato a coprire, lucrando su di esso, le responsabilità di chi negli anni ha sperperato i liquidi delle casse municipali. Un altro profilo della vicenda porta a riflettere sul problema che alcune parti del bosco, da decenni, siano state coltivate ed edificate da cittadini della zona, i quali, ormai, se non ufficialmente, per uno ius acquisito con gli anni, ne sono proprietari effettivi. Il comune, a questo punto, propone l'acquisto di questi terreni a chi li "occupa", ma pare sbagliato, perchè sarà difficile calcolare una cifra conveniente per le tasche di quei cittadini e per quelle del comune. Inoltre, è ingiusto voler battere cassa in una situazione dove le pretese economiche municipali dovevano farsi valere in passato e non oggi in un quadro tollerato e ben definito. Se non altro, si dovrebbe cercare di regolarizzare e registrare la proprietà di questi terreni a favore dei cittadini che li detengono da anni, senza far loro sborsare denaro per l'acquisto, ma solo per le necessità burocratiche. Attenzione cara Cappuccetto Rosso, perchè oggi il Lupo preferisce mangiare al ristorante e quindi potrebbe rubarti il portamonete!


ANGELO SPOSATO

1 commento:

Anonimo ha detto...

UNO DEI PIÙ BRILLANTI POLITICI di Altopiano, un comunista-scientifico-dialettico eccetera eccetera (...) che ha una lunga esperienza di lotte intercomunali... durante uno degli innumerevoli meeting che tiene in piazza sta spiegando quello ch'è solito ripetere da quarant'anni:
- Compagne lavatrici, conbagni lavativi (ogni tanto confonde i termini a causa delle stesse continue ripetizioni) quando in una nazione c'è solamente una minoranza, una piccola minoranza che trova da mangiare, siamo in una tirannia! Quando c'è una forte minoranza che non trova da mangiare, siamo in una democrazia! Ma quando in una nazione ognuno trova da mangiare, allora là... là siamo nel comunismo! Come in Unione Sovietica! Come in Albania! Come ad Altopiano!
(Applausi scroscianti.)
Un clochard, un barbone francese sceso ad Altopiano in vacanza e che si trovava nel meeting per caso (era appena arrivato in autostop), resta profondamente scosso dalle affermazioni molto teoriche dell'oratore dialettico. Appena rientrato a Parigi va sotto il Pont-Neuf dove ritrova gli amici. E si mette a dirgli:
- Ascoltatemi bene! Se siamo solamente in pochi a frugare nella spazzatura, è una tirannia! Se siamo in molti, la maggioranza, è la democrazia! Ma se un giorno tutti si mettono a cercare nei bidoni, allora... mes amis, mes camarades, allora là saremo, senz'altro, nel comunismo!