A sette anni di distanza dall'ultima esibizione dal vivo torna la 99 Posse. La band napoletana che ha da poco intrapreso un tour nelle principali città italiane, arriverà a Cosenza, domenica 20 settembre alla Palestra all'aperto di Via Milelli, in una co-produzione firmata Radio Ciroma e Coessenza a sostegno della libera editoria. La formazione vede Luca Zulù Persico alla voce, Massimo Jrm Jovine al basso, Marco Messina alle macchine, Sascha Ricci alle tastiere, accompagnati da Claudio Klark Kent Marino alla batteria, Gennaro de Rosa alle percussioni e Peppe Siracusa alla chitarra. Dal 5 gennaio del 2002, quando la 99 Posse tenne il suo ultimo concerto a Napoli, molte cose sono cambiate. Il gruppo ritrova un'Italia in piena emergenza democratica ed economica, un Paese in declino nel quale si sperimentano inedite politiche repressive che alimentano nel corpo sociale sempre più frequenti episodi di razzismo e intolleranza. I severi richiami dell'Onu sui respingimenti di massa, le ronde che rievocano la polizia di partito, l'assenza di misure di sostegno per precari, disoccupati, immigrati e lavoratori a basso reddito, le leggi razziali, le offese di esponenti politici della Lega ai cittadini napoletani, rendono bene l'idea del lager a cielo aperto nel quale le destre padane e nazionali vogliono trasformare l'Italia. In questa situazione la voce di una band che si è sempre schierata dalla parte dei più deboli e dei meno garantiti vuole tornare a essere un punto di riferimento per tutti quelli che non si stancano di sognare e lottare per un mondo diverso e migliore. Per i vecchi fans, per i tanti giovani e giovanissimi che non hanno mai visto i 99 Posse dal vivo, ma che continuano a garantire al gruppo un seguito da culto, come testimoniano le decine di pagine e le migliaia di adesioni alle stesse sui più popolari social networks. Anche la scena musicale è stata interessata da enormicambiamenti in questi anni. La crisi della discografia, legata soprattutto all'incapacità delle etichette di elaborare nuovi modelli di business in linea con i mutamenti tecnologici; l'esplosione dei programmi televisivi che illudono migliaia di giovani artisti e garantiscono, nel migliore dei casi, una notorietà usa e getta, sono i segni più evidenti dei mutamenti avvenuti e in corso d'opera. Di conseguenza per i gruppi cosiddetti indipendenti, quelli che privilegiano tematiche sociali e politiche nella propria produzione musicale, è diventato molto più difficile emergere e arrivare al grande pubblico. Per questo il ritorno della 99 Posse assume i caratteri di una scommessa, di un azzardo che si auspica proficuo, quello di un gruppo che canterà canzoni scomode senza giri di parole, testando anche i livelli di tolleranza nell'Italia dei nostri giorni, per riprendersi il posto che merita nella scena musicale nazionale.
Io, lavoratore delle cooperative sociali
In quanto lavoratore e socio di una qualsiasi cooperativa sociale cosentina sono da giorni sulla bocca dei "potenti" della città.Sono coinvolto, mio malgrado, in queste "tarantelle" probabilmente dopo essere stato "invitato" a fare da servizio d'ordine e da claque in mille comizi elettorali, dopo essere stato "illuminato" o "minacciato" su come votare ad ogni elezione per non perdere il mio traballante e sgangherato posto di lavoro, dopo aver dovuto firmare contratti capestro (con il comune), dopo aver dovuto subire nelle società “private” spassionati e disinteressati suggerimenti su chi assumere, su chi licenziare, sul presidente "capetto" o "caporale" da eleggere, dopo essere stato, di volta in volta, truppa cammellata, merce di scambio, carne da macello, zerbino o tappeto da passerella.Ora sono diventato oggetto delle accorate (e false) apprensioni ed ansie di tutti. Ogni giorno tanti si dicono preoccupati del mio, del nostro futuro. Tutti a tirarci da una parte o dall’altra. Tutti, in realtà, a volerci sempre servi (sciocchi o, per nostro semplice tornaconto personale, in malafede) come gli uomini e le donne di cui si circondano e che prediligono, con l'unico scopo di controllarci e di gestirci a loro piacimento, per sfamarci con le briciole dei loro banchetti, per usarci nei loro loschi traffici e per i loro miseri "chiuriti".Basta! Io voglio il rispetto che mi tocca di diritto, non offendete più la mia dignità. Fatemi uscire dalle vostre scenette, lasciatemi in pace. Non è vero che lo spettacolo, davanti alle tragedie, deve sempre continuare.La città è in ginocchio, come non lo era più da anni. Un sindaco ed un vicesindaco senza idee e senza progettualità, lontani dai bisogni, dalle necessità e dalle urgenze dei loro concittadini, cercano di dettare arrogantemente legge ad una città ridotta a Cinecittà. Le facciate di cartone coprono quello che non interessa o che non si deve vedere (e che è, invece, "alla luce del sole"): i problemi che stanno soffocando, annichilendolo ed ammutolendolo, questo territorio (droga, casa, povertà, disoccupazione, delinquenza, malaffare, usura, traffico, acqua, rifiuti, le speculazioni edilizie, un'inesistente politica culturale, il totale disinteresse, al di là di superficiali apparenze e di misere logiche di profitto a favore delle corti, per un reale ed efficace funzionamento dei servizi).I quaranta ladroni stanno distesi sui loro bottini, beati e tranquilli, nella loro riparata caverna. Alziamo la testa e pretendiamo, coraggiosamente, che tornino a casa. Questa è la priorità del momento, poi si vedrà. Dopo toccherà a tutta la città partecipare, liberamente e responsabilmente se ne è capace, alle decisioni e alle scelte.
Beniamino Gaudio operatore servizi per l'infanzia e l'adolescenza
80 commenti:
l'orgoglio calabrese sembrerebbe che si è preso centinaia di fusti tossici nelle sue più agresti beatitudini
quante processioni sono previste per ringraziare lo spirito santo politico per quest'altro miracolo?
dipende dal numero
una prece e una palpatina ogni tanto e campi contento
che la signora sia con te
l'ascensore sostenibile va e viene come si deve?
la palpatina toccasana s'intendeva come semplice scongiuro apotropaico
se poi c'è la signora che vuoi fare? ti appropinqui
ogni volta che viene e va io vado e vengo
appropinquiamoci
e queste solite mezzeseghe moscie del comune che dicono di bello? la stanno preparando la campagna
non li offendere sono isolati
Bella la patria mia coi i suoi vigneti, / col suo vecchio Castello e suoi torrenti; / limpide son le sue fontane, e i venti / sospirano di amor per gli uliveti. / Di monti coronata e di querceti, / sfido l'ira dei nembi e dei potenti; / culla di forti,di impavidi ed ardenti / di martiri, di santi e di poeti.
chiù llu c. chi l'abballa
Maisie - L'amore in città
http://www.youtube.com/watch?v=r6csMsT9UTI
va be' per le solite banalità sull'ordine e poi
e poi i fusti
della befana?
del bordello
si ma tu dimentichi quelli più Puri e duri
qui sei troppo ermeneutico non ti capiscio
se non te la t
come puoi capire?
c. ho dimenticato di mettere il femminile
rimetto:
si ma tu dimentichi quelli più Puri e duri
allora rimetto pure io grazie:
qui sei troppo ermeneutico non ti capiscio
stessa domanda allora:
se non te la t
come puoi capire?
sii più esplicito
cosa mi dovrei t
per capire i fusti
la cosetta
brutto scostumato guarda che se continui lo dico ai sindacalisti di altopiano
mi fanno un baffo al c
macho!
ma vai a farti m
magari
altrimenti che dice la DC?
dicono che se non fosse per il PCI
niente fusti
ma non dire troiate
povera calabria con tutti questi guallarusi di maschi
d'accordo ma a te i fusti politici non piacciono allora
o ti mangi sta minestra o ti butti dalla finestra mio caro
chissi mancu cunnu miracudu
mancu cu' 'nu cunnu?
ma chi cunnu e cunnu! ma scherzeamu o chi? Nni sacciu 'ncuna cosa! Ma 'un l'ha visti cumu su' sempre 'mpapareati 'si sacristeani cu' 'sa sodita poditica guallarusa? 'Nn 'z'eanu feari avutru, a parti predicunieri cumu si fussinu tutti prievuti e chierichetti
amen
Da "Lo stivale bucato"
La confessione corre sul Web
di Daniele Semeraro
“Don Piccì”, protagonista di tante inchieste dello Stivale Bucato
Una volta c’era Don Piccì, il sacerdote virtuale che aiutava le persone in difficoltà a confessarsi, su internet. Come dimostrano anche le nostre inchieste (del 2007 e del 2008) sono moltissime le persone che ogni giorno, avendo timore o vergogna nel recarsi in Chiesa a confessare i propri peccati, utilizzano il mezzo elettronico via Web per raccontare i propri fatti privati e chiedere perdono.
Ma ci sono dei fatti che difficilmente si riuscirebbe a confessare, anche al più aperto dei sacerdoti. Stiamo parlando dei nostri vizi, il torbido che c’è nell’animo umano, il sesso, le perversioni, insomma l’inconfessabile. C’è chi affida questi segreti al proprio o alla propria partner, chi li racconta al proprio amico del cuore, chi scrive il diario segreto e chi, invece, spiattella tutto su internet. Con il massimo anonimato, ovviamente. E chiedendo anche l’assoluzione.
Stiamo parlando di un nuovo sito, chiamato Confessionale.net, all’interno del quale è possibile confessarsi in modo anonimo e, soprattutto, leggere le confessioni altrui. Ciò che ognuno scrive, leggiamo, non viene censurato preventivamente; quindi, com’è facile immaginare, sfogliando le pagine si trova davvero di tutto, dal tradimento al latrocinio, dall’incesto alla cattiveria pura.
Ognuno, dunque, può scrivere la confessione e poi tornare sul sito, magari qualche giorno dopo, per vedere quante penitenze o assoluzioni ha ricevuto; al contrario, il lettore può leggere tutte le confessioni che vuole e, per ognuna, votare per l’assoluzione o la condanna. Addentriamoci, allora, all’interno delle storie più torbide che abbiamo trovato all’interno del database del sito. Iniziando, ovviamente, da quella che ha avuto più penitenze: “Sto bevendo troppo, non mi accorgo più della differenza tra realtà e sogno”, scrive il “più peccatore”, che ha ricevuto ben 82 penitenze. Ma andiamo avanti, perché questa è bellissima: “C’era un periodo in cui non so bene perché, ma mi capitava, quando usavo il bagno in casa di amici, di fare pipì nel lavandino o nella vasca da bagno. Penso comunque che il bagno sia una sorta di luogo segreto, dove più o meno tutto è concesso, basta lasciare pulito”. L’importante è lasciare pulito, aggiungiamo noi. Altra segnalazione molto criticata dal popolo del Web: “Tradisco mio marito con un suo collega d’ufficio e non mi sento nemmeno in colpa. Penso che prima o poi ci scoprirà, però questo non mi spinge a cambiare le cose. Dovrei lasciarlo, so che non è giusto ma non riesco proprio a sentirmi in colpa perché lui per ora non soffre”.
T
ma scusa un attimo a proposito dei fusti e del buco ma se non sono quasi mai usciti dal loro tranne per emigrare in ritardo, senno' come te li spieghi, con la Questione?
Sappi che sono rimasti ancora alle idee più vergini... e non se ne rendono conto
Tra i peccati più assolti, invece, spadroneggia al primo posto una “tiepida” lamentela contro Trenitalia: “Trenitalia fa schifo. La ODIO e odio tutti quei figli di *** che ci stanno dentro e ti fanno sborsare uno sproposito di soldi per dei treni che fanno schifo che puzzano che sono sempre in ritardo che vengono soppressi e che ti lasciano a piedi. E per colpa dei treni soppressi non lo posso vedere nemmeno oggi. Trenitalia devi morire”. Una confessione lucida ed efficace! A sorpresa, invece, al secondo posto tra le assoluzioni altre due storie di sesso: “Vado a letto con la figlia diciannovenne della mia compagna e non mi sento nemmeno in colpa… anzi!” e “Sto diventando la migliore amica della tipa con cui il mio ex mi ha tradito. Tanto ora sono lesbica”. Per la serie: diventa amico del tuo peggior nemico!
Ma continuiamo con la carrellata delle notizie più strane: c’è chi confessa di non lavarsi i denti la sera, prima di andare a letto, e chi invece di aver rubato dal portafogli del commilitone in caserma. Chi dice di non essere razzista ma confessa di provare odio per le persone basse e chi, invece, si lamenta perché, pur avendo fatto sesso con l’assistente del proprio professore, all’esame ha ricevuto solamente ventotto.
C’è spazio anche per le perversioni più estreme: “Io e mio fratello – si legge – siamo molto legati e da qualche mese facciamo petting. I nostri genitori non sanno nulla. Ho il terrore che ci scoprino. Capisco che la cosa possa sembrare abbastanza insana vista dall’esterno ma non riesco a sentirmi malata, nonostante per noi sia come una droga”. E c’è anche chi nutre un particolare amore per gli animali: “Confesso che mi eccito al pensiero della cagnetta di un mio amico” e chi chiede aiuto, sempre sullo stesso argomento, ai più esperti: “Faccio il solletico alle palle del mio cane. È una cosa gay? Il cane è maschio”. Ma forse la confessione più bella è questa: “A volte le chiappe mi si appiccicano un po’ e diventa fastidioso, allora aspetto il momento giusto e furtivamente ci striscio in mezzo la mano come una Mastercard, e la giornata riparte”. Chi di noi non lo fa?
Il sito, non abbiamo dubbi, di certo farà strada. “La comunità – spiega la sua fondatrice, Amanda – è ancora abbastanza piccola e spesso si intuisce che molte persone tornano a confessarsi. Non so bene come, ma si è creata anche una piccola comunità di ragazze lesbiche o bisex che si diverte a lanciarsi frecciatine anonime. A volte ci sono messaggi che denotano solitudine, penso ci sia molta gente che soffre e che passa troppo tempo su internet, e questo mi rattrista”.
“L’idea di Confessionale – continua Amanda – nasce con un tono leggero, anche un po’ ironico, ma non mancano confessioni vere, di dolore e solitudine, cui riservo attenzione e grande rispetto. Io non sono credente, ma riconosco che per molti aspetti la Chiesa catalizzava in passato una serie di funzioni di grande utilità sociale. Oggi manca la figura del prete di paese. Si vive nelle grandi città e si coltivano amicizie temporanee e spesso superficiali. Scrivere i propri pensieri e le proprie emozioni può essere molto utile; certo non è necessario farlo su internet. In linea di massima – conclude – internet ha grandi potenzialità in merito, ma è anche un mezzo di grandi velocità e banalizzazioni”.
p.s.
all'Intruso:
Ma che cosa ci racconti quest'altro verginello?
Guarda che nei monasteri c'è bisogno di monaci con la crisi delle invocazioni? (in calabria c'è una lunga tradizione)
Ah, a quanti commenti siamo?
p.s.
all'INTRUSO:
Ma che cosa ci racconta questo verginello con le sue letture moscie?
Guarda che nei monasteri c'è bisogno di monaci con la crisi delle invocazioni (in calabria c'è una lunga tradizione).
Tu, non me la racconti giusta con queste lunghe citazioni.
Povera Italia, quanta banalità...
Ah, a quanti commenti siamo?
hai ragione dev'essere un verginello - sai, un altro di questi ideologi della verità assoluta calabro-lucana (l'accelerato): effettivamente;
sembra un monaco quasi quasi -
stessa piega in fondo -
nemmeno a me me la racconta "giusta"
poverino
vuoi dire che la psicologia è una cosa complicata?
qui, o non l'abbiamo capito, o cide coglionate questo Intruso. Riflettendoci, mi dico che ci dobbiamp riflettere. Ma rompe lo stesso con questi blabla sgonfi.
Mi fa pensar alla buonanima di di quel parroco che ci rompeva i palloni
Mah, fa il serio o lo fa apposta?
Ohe tu là, scrivi quello che pensi e non rompere i c con le tue lungaggini interpretative a punta di simincio.
Liberati un po', mon pot
qui si palabra libera mente fra gente resia che è spitiruale! bordel
cara anonima rispetta la grammattica e la ortodossia logica e la fenomenologia dello spirito beato e la psicoanalisi della libido della sega e la metepsi cosa dialettica e la epistemologia e la sociologia e la antropologia e la Questione e la architettura e la geografia e la scienza politica e la sazizza e llu baccadà e la
e la
qui non si capisce più un cazzo di fusto radio attivo! l'anonimo scrive come l'anonima quando non dovrebbe, poi si critica tutto e tutti e vaff al resto, ma si puo', e cosa dirà il "vescovo"?
no, armatevi di idee e di "palle" come diceva salvatore, e non rompete i cogl coi vostri partiti e politici del c che non vangono generalmente uno sputo secco -
Se no i prossimi fusti ce li mettono nel c
e pensare che si parla di cultura nel post
caro, altro che confessarci, bordel doppio! Dici vero...
Come facciamo a no vergognarci? dando la colpa agli altri??
Eh?!
Eh?!
Bande de cons!
Fotoromantici del c.
Centinaia di fusti nel culo!
Voilà i calabresi
l'Intruso è un vero coglione
cosa vuoi, non è facile
mi domando dove sono finiti gli intellettuali acherungico dialettici - che dicono dai loro posti di postmanovra?
cosa vuoi che dicono ne hanno dette tante e poi sa, si sono amaramente convinti che non sono stati capiti
figurati devono pensare ad altro, ad una nuova rivoluzione totale, che partendo da acri arriva a milano
col pendolino?
'Azzo!, c'è pure un pendolino da acri-milano? Non lo sapia!
(care anonime siete due allora, fatevi disconoscere)
non si dice: "da acri-milano fesso!"
e smettetela di parlare sempre fra voi senno' i monaci dicono ch'è triste la loro Italia
cosa volete sono stati addomesticati cosi: pensieri direttissimi dappertutto...
Ai tempi miei invece c'erano gli asini e questi quando ammanicavano era un vero spettacolo naturalo che mi iccitava a non credere, né ai "comunisti né ai dc, né ad altri bacchettoni
hai ragione, questione ammanicamento, i notri ideologici mi hanno sempre lasciata a secco, malgrado la mia bona volontà
fissa ci si tu e tutta 'razza tua! (all'anonima prima)
ma che c'entra?
cercate di concentrarvi su tutti questi sciamuorti che e che
e poi ricordati dei fusti
che fa da vent'anni pare
e ti redi conto i sindaci calabri come sono all'ignoranzia totalitaria delle cose tranne che alla campagna
a pro prosit, avete sentito che la regione apre delle isole ecologiche piene di c. in c.?
povero calabrese frustato sul cazzo!
la finestrella se dimentichi...
rimetto:
povero secolare calabrese pseudopolitico frustato sul cazzo! perdiopiù mo' geloso dei bei fusti, e della munizze
vai a farti un sagra, crochicia!
mi offendi o salope masturbatrice!
è corpa mia si alli crioozzi ed allu vinu?
puttana!
mi offendi o bonissima salope masturbattrice!
è corpa mia si alli crozzi ed allu vinu iu sugnu sempri 'u primu?
eh!
puttana troia!
puttana tu e mammata e parta e chi
ohi 'ncud a tia ed a tutt'i tua puttà! statt'accorti cu dicu a don Giuvannu e si cci fa 'na se vietu ad illu ed a tuttu 'u buddismu sua 'e chissa e chillabbanna!
troia!
non mi sembra tanto poetico il vostro linguaggio
perché non parlate delle fresche acque e degli antichi abbruzzi piupiutosto
non è cosi che ci si m
chi tu dici chi nni penzassi don Vicienzu bonanima 'e 'sa missa a cheapa 'e c
stava maria seduta nel barretto
facendo palpitar il bel culetto rosa
ed io appoggiato a lei sul suo bel petto
ti amo le dicevo, e ti consolo
ed ella fece ahh... ahhhhhh
e tricche, e tracche...
pas mal, ma si vede che questi quattro versi vengono
dada
una donna
eh, a parte che la rima zoppica, come ti è venuto in mente di consolarla
non essere ingenua...
va be', forse hai ragione ma devo cenare e devo mettere,
anche la tavola,
forse ci risentiamo sempre molto intimamente più tardi banda di libertini senza sciagura
avete notizia di libertà negata, di Mister No, di Rosario, e dei pirati dei sette mari?
Bentornati esimi anonimi. In fondo, non lo nascondo, un po mi mancavate con le vostre tirate. Io ci sono sempre anche sotto mentite spoglie, si fa per dire.
Un saluto a voi tutti. Dopo la sbornia estiva non ci/vi resta che ritornare ai soliti frizzi e lazzi.
Caro Rosario,
c'è piaciuto un max il tuo ultimo scritto (come tu ben sai etc.).
Bon, non eravamo qui...
Un salutino fraterno,
sperando che avremo presto notizie dei nostri di cui sopra.
E tuoi nuovi scritti (un max!).
Un saluto all'Angelo che ci ha dilettati con suo Cappuccetto!
noi
Che cosa diranno i vicini?
I miei genitori erano sempre dietro a
Chiederlo
Naturalmente non mi importava un fico di
Che cosa diranno i vicini
Mi facevano pena i vicini
Codardi
che spiavano da dietro le
Tendine
L’intero quartiere si spiava
Addosso
E negli anni trenta non c’era molto
Da vedere
Eccetto me che tornavo a casa ubriaco
A tarda notte
“finirai per uccidere tua madre”
diceva mio padre
“e inoltre che cosa diranno
i vicini?”
quanto a me pensavo di comportarmi
assai bene
in un modo o in un altro
riuscivo a ubriacarmi
senza avere in tasca
il becco di un quattrino.
Un trucco che mi sarebbe tornato
Molto comodo
Più avanti
Negli anni.
A peggiorare le cose per i miei poveri
Genitori
Cominciai a scrivere lettere al direttore
Di un giornale a larga tiratura
Che, per lo più,
venivano pubblicate
E sostenevano tutte
Cause impopolari.
“che cosa diranno i vicini?”
chiedevano i miei
genitori.
Ma le lettere producevano risultati
Interessanti – messaggi minatori
Incluse minacce di morte a mezzo posta.
Inoltre mi misero in contatto
Con certa gente stramba
Convinta che io credessi a
Tutto quello che scrivevo.
Ci furono incontri segreti
In cantine e solai
C’erano pistole
Patti
Discorsi.
Quelli erano i posti
Dove scroccavo da bere
A molte di quelle assemblee
Partecipavano i razzisti
Giovanotti tra
i 17 e i 23 anni
“non vogliamo che i neri
ci fottano le donne!
Devono morire!”
Sfortunatamente
di donne
io non ne fottevo
proprio.
Tutti gli incontri iniziavano
Con il saluto sull’attenti
Alla bandiera
Che io giudicavo
Dannatamente
Infantile
Ma la maggior parte di quei giovanotti
Venivano da famiglie
Perbene
E dopo le assemblee
Io bevevo con loro.
Bevevo più che potevo
Mentre blateravano
Non ho mai aperto bocca
Ma non sembravano seccati
Ricordavano le mie lettere
E non sospettavano che
Fossero un trucco.
Non ero un essere umano
Decente
Ma certo non ero in combutta
Con ideologie
O gruppuscoli.
Mi ripugnava
L’intera idea della vita
E degli uomini
Ma era più facile
Scroccare Da bere Ai razzisti
Che alle vecchiette Nei bar:
“non credo che tu sia davvero mio figlio” disse mio padre.
“Che cosa diranno i vicini?” disse mia madre.
Poveri dannati patrioti pazzi illusi.
Dopo che mi cacciarono Di casa
Gliela diedi su Alle assemblee
E andai a vivere da me In una catapecchia a Bunker Hill.
E i miei genitori non dovettero Più preoccuparsi
Di cosa avrebbero detto I vicini.
buongiorno o briganti.
bella serata ieri, aria dolce, buona compagnia e, cosa inattesa, con un belga che ho conosciuto là per là ci siamo messi a commentare il finale di una partita di scacchi in un simpatico locale dove c'è spesso qualcuno che gioca. è andata a finire che mi ha parlato di Stefan Zweig, della sua Novella degli scacchi che avevo letto parecchi anni fa.
pare che questo signore sulla quarantina è molto forte (me l'ha detto il proprietario del locale); siamo rimasti che all'occasione giochiamo insieme. me la cavo benino credo, ma nulla di più.
mi farà fuori in poche mosse da quanto gli so sentito dire su alcuni movimenti; pensate che quando ha saputo di dov'ero (calabria) mi ha subito parlato di Gioacchino Greco! e mica e tanto conosciuto...
In breve, per tutto dirvi ho l'impressione che tante celebri partite (di grandi maestri) le conosce a memoria!
per dirvi com'è a volte la vita coi certi incontri.
Va be', nulla a che vedere coi FUSTI di cui ieri...
Per Bukowski (cara Libertà): una volta venne ad una emissione letteraria in tv (molti anni fa), con un litro di vino non radioattivo
Libertà di stampa
http://www.youtube.com/watch?v=7UdbMJozjbc
abbiamo appena saputo che siccome i carotaggi ed i prelevamenti effettuati confermano fortissima presenza di materiale altamente tossico lungo il litorale calabro cosi come nelle terre, una processione straordinaria si incontrerà con un corteo non meno straordinario, della minoranza e della maggioranza riunite, condotto dai suoi maggiori rappresentanti nazionali e regionali, sulla spiaggia di cetraro. la processione formata da migliaia di fedeli composti nella preghiera sarà guidata da un cardinale, da tre arcivescovi, da sette vescovi, e dai Mille preti e monaci, aspergerà il mare con acqua santa fatta venire dal vaticano. il corteo politico a cui aderiranno tutte le forze da destra a sinistra, provvederà, in mancanza di pesci, al pane ed al vino. Pane e vino locali saranno stati preventivamente testati.
morte le personalità turistiche tossico indipendenti pure presenti. alla fine del pasto sotto lo sguardo delle telecamere verranno gettati in mare, da un centinaio di 280 sindaci presenti i gagliardetti dei loro rispettivi comuni in segno di scongiuro
errata corrige:
alla fine va letto:
...sotto lo sguardo delle telecamere verranno gettati in mare, dai 239 sindaci presenti, i gagliardetti - all'uranio arricchito - dei loro rispettivi comuni in segno di scongiuro
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