La
volontà dei partiti in Italia, almeno i maggiori partiti che in
questi giorni hanno mostrato tutto lo squallore di cui sono capaci, è
di modificare sostanzialmente l'art. 1 della Costituzione italiana
per cui da una Repubblica democratica si passerebbe ad una Repubblica
Presidenziale.
Anche
se a molti ciò potrebbe sembrare una cosa di poco conto o magari
troverebbe molti consensi, io sono profondamente contrario a questa
riforma istituzionale.
Il
perché è molto semplice.
La
riforma presidenziale comporterebbe un aumento dei poteri in mano al
Presidente della Repubblica, il quale attualmente è già possessore
dei poteri di:
- sciogliere le Camere salvo che negli ultimi sei mesi di mandato (art. 88 Cost.)
- nominare alcuni funzionari statali di alto grado (art. 87 Cost.)
- presiedere il Consiglio Supremo di Difesa e detenere il comando delle forze armate, benché in qualità di ruolo di garanzia (art. 87 Cost.)
- decretare lo scioglimento di consigli regionali e la rimozione di presidenti di regione (art. 126 Cost.)
- presiedere il Consiglio Superiore della Magistratura (art. 104 Cost.)
- nominare un terzo dei componenti della Corte Costituzionale (art. 135 Cost.)
le
quali, insieme a tutte le altre funzioni che la Costituzione gli
attribuisce, sono parte integrante della divisione dei poteri alla
base di ogni società democratica e della Repubblica stessa.
L'implementazione
dei poteri in mano ad un solo uomo provocherebbe uno sbilanciamento
dei poteri dello Stato per cui il principio base che
contraddistingue una Repubblica da una altra forma di Stato verrebbe
meno.
Questa
eventuale soluzione riformista provocherebbe molteplici problemi
democratici.
Personalmente
quello che mi preme maggiormente è la possibile deriva populista se
non proprio in regime.
Purtroppo
l'Italia è un Paese viscerale, inneggia e si prostra al primo
demente che dice quattro cazzate e di questi esempi ne siamo pieni:
Mussolini, Badoglio, l'intera DC, Berlusconi ed ora Grillo.
Immaginate
il nostro Paese, dopo la riforma presidenziale, con Berlusconi
Presidente della Repubblica e un altro cretino del suo partito
Presidente del Consiglio. Il “piano di rinascita culturale”
piduista è compiuto. Ma forse è proprio questo a cui i grandi
partiti aspirano. Non dimentichiamoci, ad esempio, che Berlusca aveva
la tessera P2 e ultimamente è stato coinvolto nella varie vicende P3
e P4 e chissà quante altre nefandezze ha compiuto e sta compiendo
tuttora.
D'altra
parte c'è il PD, sicuramente più spudorato degli altri essendo il
loro nome acronimo di Pi Due. Persone con la faccia come il culo:
dagli ex DC le cui gesta sono famose in tutta la penisola, agli ex
PCI poi PDS poi DS che hanno completamente rinnegato il loro passato,
i loro ideali, le loro battaglie e soprattutto la loro base
elettorale qualunque essa sia.
Persone
che si definiscono di centro sinistra solo perché la parte
dell'emiciclo parlamentare che dovrebbero occupare è già presidio
di Berlusconi.
Immaginate
un Presidente della Repubblica ed un Presidente del Consiglio
provenienti dalle loro fila. Due mediocri incapaci messi in quella
posizione per fare gli affari propri e dei loro amici speculatori,
costruttori, banchieri e cooperative varie che di cooperazione non si
occupano affatto.
Pensate
al primo fascistello che va in piazza ad urlare “vaffanculo” e
riceve una marea di voti senza avere niente di serio in mano se non
qualche escamotage nei momenti giusti. Pensate a loro nei ruoli
chiave dello Stato.
Pensate,
sostanzialmente, che attualmente una riforma presidenziale della
nostra Repubblica darebbe tutti i poteri alla peggiore Italia.
Pensate
ma agite.
Basta
votare il meno peggio o nel caso delle comunali il parente, l'amico o
chiunque possa farci il “piacere”. Con i tanti problemi che
attanagliano l'Italia ed Acri abbiamo bisogno di alzare la testa,
rimboccarci le maniche e andare avanti. Dobbiamo fare in modo che la
meglio società venga fuori, che sia supportata dalla gente perbene,
che ridia una dignità a tutti, che faccia gli interessi della
popolazione e non dei gruppi di pressione che li sostengono.
Abbiamo
bisogno di una rinascita sociale, politica e culturale che al momento
la nostra classe politica (anche a livello comunale), la nostra
classe dirigente tutta, la nostra classe imprenditoriale, la classe
culturale e l'intellighenzia non possono offrirci se non, questi
ultimi, in minima parte.
Basta
gente. Svegliamoci.
Smettiamola
di protestare e lamentarci della nostra precaria situazione. Siamo
noi stessi gli artefici dalla nostra realtà e del nostro futuro. Infatti l'art. 1 della
Costituzione italiana al secondo comma recita:
“La
sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei
limiti della Costituzione”.
Quando
vi troverete nelle urne ricordate a chi appartiene la sovranità e
chi inviate a rappresentarvi.
Non
accontentatevi del “meno peggio”, esigete il meglio.
ANGELO ALGIERI
ANGELO ALGIERI
Nessun commento:
Posta un commento