25 novembre 2009

FIRMATE LA PETIZIONE

INCOMINCIA LA BATTAGLIA CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA NEL NOSTRO COMUNE. ECCO IL NOSTRO DOCUMENTO CON I CONTENUTI DELLA PETIZIONE. MOLTO SI PUO' ANCORA FARE, FIRMATE NUMEROSI.

ACQUA NO PROFIT

Il governo porta a termine l’ennesima rapina a danno dei cittadini approvando la legge n.135, art.15, del 2009, con la quale si consegna ad una feroce e totale privatizzazione la gestione di un bene comune universale come l’ACQUA.
Le multinazionali, che già da anni si stavano appropriando di questo bene comune, con la connivenza affaristica dei nostri governanti, adesso in base alla nuova legge possono completare l’indebita appropriazione di un bene come l’ACQUA che appartiene all’umanità e dovrebbe essere garantita e tutelata per tutti gli esseri viventi come diritto umano inalienabile. Quindi, privatizzare l’acqua significa commettere un crimine contro l’umanità.
La Calabria è tra le regioni più ricche d'ACQUA, di fonti, di sorgenti, di laghi del sud Italia e la nostra acqua, infatti, è stata già privatizzata. Nel 2003 viene costituita la So.Ri.Cal S.p.A., una società mista pubblico-privata con il 53,5% del capitale sociale in mano alla Regione Calabria ed il restante acquistato dalla multinazionale francese VEOLIA nel 2004. Le percentuali non devono trarre in inganno, poiché, la nostra regione non ha mai contato nella gestione della rete e dei servizi idrici regionali, inoltre, con la nuova legge, in pochi anni, la nostra regione verrà esclusa dalla gestione delle ACQUE, con un aumento delle tariffe idriche di circa il 300%, come avvenuto in altri luoghi d’Italia.
Se la rete ed i servizi idrici risultano una spesa insostenibile per le pubbliche amministrazioni, una multinazionale indirizzerà il suo investimento, sicuramente, verso un alto profitto, sempre sulle spalle dei cittadini.
La battaglia contro la privatizzazione dell’ACQUA è appena cominciata, ancora molto si può fare.
Ad esempio le regioni Puglia e Marche porteranno all’esame della Consulta la nuova legge per la sua incostituzionalità e sempre la Puglia ha rilanciato per prima la sua resistenza istituzionale al decreto con un progetto di ripubblicizzazione degli acquedotti.
Ad Acri, per tutelare l’ACQUA come bene collettivo nel nostro comune, proponiamo l’iniziativa popolare di una raccolta firme, affinché, attraverso l’organo del Consiglio comunale, nello Statuto del nostro comune, l’ACQUA venga dichiarata DIRITTO UMANO UNIVERSALE PRIVO DI QUALSIASI RILEVANZA ECONOMICA.
Tale iniziativa viene già sostenuta in altre città, dove si sono costituiti Comitati cittadini di base per la difesa dell’ACQUA come bene comune. Anche nella nostra città, ad Acri, invitiamo a costituire un Comitato di base per riaffermare i principi di giustizia e di uguaglianza contro la privatizzazione e la mercificazione dell’ACQUA e delle nostre vite.


I cittadini interessati a questa battaglia possono contattarci sul nostro blog o all’indirizzo mail agonfievele@hotmail.it

CONTATTATECI PER FIRMARE


LA REDAZIONE DEL BLOG

7 commenti:

Giulietta ha detto...

posso filmare qui?

Giulietta de Rom eo
___________________

Anonimo ha detto...

"Basti pensare che la Banca Mondiale (di proprietà della Federal Reserve e della Banca d’Inghilterra, a loro volta tutt’e due private e padrone anche del Fondo Monetario Internazionale) nega prestiti a quei Paesi che NON ACCETTANO di privatizzare il settore dell’acqua potabile"

ma porcazozz... sta' a vedere che...una strana connessione tra l'improvvisa emergenza della privatizzazione dell'acqua e il fatto dei prestiti negati, il ricatto delle banche e delle multinazionali?
ma tremonti è ridotto così male da dover chiedere soldi all'estero per sbarcare la finanziaria?
ma siamo sull'orlo della botta definitiva?
e se tremonti è tenuto per le palle dalle banche straniere (?), che si (ci) venderà domani?
franco cofone

cumma Maria ha detto...

Mentri steaiu faciennu vullari d'acqua pe' cci cociari 'a pasta ca sutta 'na firma 'a mintu pur'iu pe' 'su scioparu generalo

Maria Boccaccio

cumma Maria ha detto...

cumma Maria ha detto...

Mentri steaiu faciennu vullari d'acqua pe' cci cociari 'a pasta ca sutta 'na firma 'a mintu pur'iu pe' 'su scioparu generalo

Maria Boccaccio
26 novembre 2009 19.51

Anonima ha detto...

Ispirata dal cognome di comare Maria:

" LA CENSURA (...) A partire dalla metà del XVI secolo il sistema di controllo delle scritture andò organizzandosi e istituzionalizzandosi per poter far fronte alla lotta contro l'eresia. Fu così istituito L'Indice dei libri proibiti voluto da Papa Paolo IV Carafa nel 1559 come manifestazione dell'accentramento del potere a Roma di tutte le procedure di controllo sulla stampa.

L'ordine da Roma era tassativo: «...Per niun modo si parli in male o scandalo de' preti, frati, abbati, abbadesse, monaci, monache, piovani, provosti, vescovi, o altre cose sacre, ma si mutino lj nomi; o si faccia per altro modo che parrà meglio».

Il Decameron apparve nell'Indice dei Libri Proibiti alla lettera B nel seguente modo: «Boccacci Decades seu novellae centum quae hactenus cum tollerabilibus erroribus impressae sunt et quae posterum cum eisdaem erroribus imprimentur». Traduzione: Le decadi di Boccaccio o Cento Novelle che finora sono state stampate con errori intollerabili e che in futuro saranno stampate con i medesimi errori.

Nel 1573 l'Inquisizione commissionò a degli esperti fiorentini, I Deputati, il compito di "sistemare" il testo fiorentino per eccellenza. Non esiste accordo sull'identità dei Deputati alla revisione del Decameron, ma le ipotesi plausibili sembrano essere due. La prima considera tre componenti: Vincenzo Borghini, Pierfrancesco Cambi, Sebastiano Antinori. La seconda ne considera quattro:Vincenzo Borghini, Sebastiano Antinori, Agnolo Guicciardini e Antonio Benivieni. Tra i membri del gruppo emerge Vincenzo Borghini, riconosciuto come il vero promotore della censura del Decameron."
(...)
- da wiki (pas mal l'articoletto)

Giulietta ha detto...

mintimu d'acqua 'e da pasta
ahh ahhh
ah, quando si fa questa occupazione? (mi sono già procurata il necessario per svitare i rubinetti comunali)

Anonima ha detto...

a proposto di tremonti e c. ieri le borse europee hanno perso 3.31
secondo me il prezzo delle patate "made in sila" è destinato a crescere