15 settembre 2009

FAVOLETTA HARD



C’era una volta un primero ministro che si scopava Cappuccetto Rosso.
Il primero ministro, cavaliero decorato dall’estetista, di passaggio nella foresta s’imbatté in una pulsella vestita di rosso e le disse:
Dolce fanciulla taglia 42 hai smarrito la strada o ti stai recando ad un centro sociale? Sei per caso comunista? Perché sei vestita di rosso?”.
Cappuccetto Rosso, sorridendo, rispose:
No signor cavaliero, non ho perduto la strada e non sono comunista… il rosso quest’anno va di moda nel bosco”.
Allora il primero ministro:
Perdonami bel bocconcino, vorresti mica un passaggio?”,
No signor cavaliero dal corvino trapianto” rispose la fanciulla (tirandosela un po’), “vado qua vicino a portare il pranzo alla mia nonnina”.
Il Primero senza demordere:
Ma lascia stare quella vecchia rincoglionita nella sua catapecchia. Sali in macchina e vieni con me alla mia certosa. Dalla nonnina manderò il mio sottosegretario ai catering, ci sarà da mangiare a sbafo anche per quel morto di fame del lupo”.
Cappuccetto Rosso, un po’ pretty woman un po’ bagascia davvero, salì in macchina senza esitare.
Il primero, detto anche nano d’appartamento, soddisfatto di aver rimorchiato e fatto segno all’autista di poter andare, chiese alla pulsella:
Piccola fragolina di bosco come ti chiami?
E lei:
Cappuccetto Rosso, cavaliero”,
e lui:
Che nome eccitante, adatto per un preservativo…”
Lei:
Me lo dicono tutti! Ma tu cavaliero, invece, come ti chiami?”
Chiamami Pappi…”,
Pappi nel senso di babbo?”
No, nel senso più affettuoso di pappone!”
Ecco che giunsero alla magnifica certosa del cavaliero. La troietta scese e vide tutto intorno strani personaggi. Ad accoglierla vennero il maggiordomo Vespetta ed il menestrello Apetta, più in là prendeva il sole, con due velette ignude, una strana creatura siberiana di nome Tupin. In una grande tenda, modello deserto libico, alloggiava il cammelliere Ghefaddi che subito offrì al cavaliero sette cammelli per un pompino della nuova ospite.
Cappuccetto Rosso incontrò anche il cacciatore, che nel caso avrebbe dovuto salvarla, ma lui se la stava spassando con la ministra per la caccia agli uccelli miliardari.
Comunque, la nostra si mise a suo agio fiutando la possibilità di concludere anche qualche affare per costruire un agriturismo nel bosco delle favole. Così, si mise in topless e si passò un bel po’ di ospiti prima di farsi il cavaliero dal corvino trapianto. C’era il giornalista Fedele il segugio del cavaliero, c’erano ministri e baristi, faccendieri ammaestrati, loschi individui del televisore e tutta quella disumanità che ha cambiato anche la favola a Cappuccetto Rosso.
Alla fine della storia il cavaliero riaccompagnò la pulsella nel bosco, ma lei prima di scendere gli porse il conto, dicendo:
Signor Cavaliero
Son solo duemila euro
Senza pagarmi la sua cavalcata
E quella del suo scudiero

Così il primero ministro, raggirato ed arrabbiato, pagò le spettanze alla pulsella ed andando via disse cantando all’autista:
“…e mai possibile, oh porco d’un cane,
Che le avventure in codesto reame
Debban risolversi tutte con grandi puttane



ANGELO SPOSATO

13 commenti:

(u)R.LO. ha detto...

Grande Angelo!
Vichianamente si potrebbe dire corsi e ricorsi storici.
Permettimi di segnalare la tua citazione.

Carlo Martello - Fabrizio De Andrè
http://www.youtube.com/watch?v=NksnPsh_oFE

Berlusconi come il Carlo Martello di De Andrè
http://www.youtube.com/watch?v=IaFLYskYC8A

(u)R.LO. ha detto...

"I carceri" e la passerella mediatica di Mariastella Gelmini

http://www.valeriodistefano.com/public/post/i-carceri-e-la-passerella-mediatica-di-mariastella-gelmini-1986.asp

(u)R.LO. ha detto...

http://www.valeriodistefano.com/public/post/giu-le-mani-dalla-carezza-ai-nostri-bambini-io-boicotto-bruno-vespa-1990.asp

Giu' le mani dalla carezza ai nostri bambini! Io boicotto Bruno Vespa

Ha poggiato la mano sulla testa dei bambini di una famiglia abruzzese, mentre la gente vive ancora nelle tende, mentre al 30 settembre, ammesso che non arrivi il freddo prima (e non si vede perché no), ci sarà chi la casa non l'avrà e dovrà ripiegare su un albergo della costa.

Stanno smantellando il tessuto sociale de L'Aquila, stanno dividendo la gente. Qualcuno potrà (anzi, dovrà) tornare nelle proprie case dichiarate agibili dopo il sisma, ma non si ritroverà più nessuno intorno. Niente vicini, niente scuole, servizi, cinema, divertimenti, supermercati. Saranno costretti a vivere in una città fantasma e in rovina.

Però stasera Bruno Vespa è in prima serata a testimoniare che Berlusconi consegna le chiavi delle casette di legno, strutture in cui schiafferanno i terremotati e in cui li lasceranno a marcire chissà ancora per quanto.

Non guardate Bruno Vespa, stasera, ve ne prego.

Fate qualunque altra cosa ma non guardate Bruno Vespa. Sul satellite in chiaro ci sono tanti bei canali da guardare, sono ancora gratuiti, sfruttiamoli. Andate su Rai Educational e imparate qualcosa. Oppure andate ad affittarvi un film, o meglio offrite un cinemino a vostra moglie e dàtele anche una bottarella già che ci siete. Se non avete la moglie passate una serata con l'amante, se non avete nemmeno quella passate una serata con una putt... con una escort, sono soldi spesi senz'altro meglio rispetto al canone RAI con cui pagano questi individui per darci il servizio pubblico. Se poi non avete soldi da spendere con qualche bagascia, ci sono tante cose che si possono fare gratis, come fare una passeggiata con il proprio cane, oppure ascoltare la radio che fa tanto bene e non lo fa più nessuno. Oppure andate in biblioteca, chiedete in prestito un libro, uno di quelli belli, di quei classici mattoni che fanno venire la voglia di copertina di lana, luce soffusa e un bel vaffanculo al mondo intero.

Fate quello che volete ma non regalate spettatori a Bruno Vespa e alla sua propaganda di regime. Piuttosto, se avete bambini piccoli regalate loro il telecomando e fatevi una cultura di cartoni animati.

E poi, quando arriverà giovedì, date un calcio al tubo catodico anche quando trasmetteranno "Ballaro'". Non fatevi prendere per il culo da quel sorriso di cartapesta di Floris che ride alle battute di Crozza che neanche sua madre le capisce più. Non fatevi ingannare dalla retorica della mancata libertà di stampa in Italia. Che la libertà di stampa e di informazione in Italia non c'è da decenni lo sapevamo, non c'è bisogno che Floris e Santoro facciano le vittime del sistema. Sono loro il sistema, e qui in Abruzzo ci sono solo tendopoli e mia zia Orlandina che ha 89 anni e non può rientrare nella sua casa che non ha subito neanche una lesione.

(u)R.LO. ha detto...

Corriere della sera .it
TeleVisioni: la critica in video di Aldo Grasso
Martedì 15 Settembre 2009

"Te Deum"

Che poi la cosa non sarebbe neanche tanto grave, se a noi italiani non ci avessero sempre fatto credere che la televisione non serviva per vincere le elezioni, per creare gradimento politico e per governare.
Ora però che in prima serata consegnano anche villini, con giardino annesso, le cose andrebbero un pochino riviste.
E saranno anche "errori a reti unificate" questi, come scrive oggi Paolo Conti, ma a forza di sbagliare hanno portato la situazione al punto in cui siamo.
E saranno pure disperati(come scrive qualcun altro), gli esecutori di questo "paganesimo televisivo", ma intanto ricominciano dal "Te Deum", con tanto di cardinale officiante.

Ps: Alex "vidivici" Vinci, come la mettiamo, da "professionista di scuola anglosassone"?
Tutta l'estate a disposizione per i lavori, e lo studio di "Matrix" non è ancora pronto?
Non ditelo al Cavaliere, altrimenti si arrabbia: lui case pronte in Abruzzo e voi nemmeno lo studio?

di hagakure

Risposta
Villette a vallette per me pari sono. Alle volte basta una vocale per creare errori politici.

(u)R.LO. ha detto...

Videocracy il video che fa paura a Berlusconi
http://www.youtube.com/watch?v=yzvGw56PWzQ

Spiderman ha detto...

Io mi sono dilettato con C'era una volta in America di Sergio Leone...

Spiderman ha detto...

A proposito di Porta a Porta...
Io non contesto il tipo di interventi, anche perchè è umanamente impossibile restituire la casa in pochissimo tempo alle migliaia di persone vittime del terremoto... Quello che contesto fermamente è il circo mediatico sulla consegna. In agosto sono state consegnate le prime "casette"..... ma gli italiani erano in vacanza e Porta a Porta non era in onda..... così nessuno (di quell'80% che si informa solo attraverso la televisione) lo ha saputo.
La libertà di stampa in Italia non è minacciata nel senso che si impedisce di "stampare": è minacciata dalle menzogne che si spacciano per verità attraverso il tubo catodico!!!

(u)R.Lo. ha detto...

Esimio Spiderman grande film C'era una volta in America!
Per la libertà di stampa non c'è solo la spazzatura che passa attraverso il tubo catodico. C'è la stampa ed internet che seguono la corrente/ deriva della televisione. Ci sono i giornalisti servi del potere. Ci sono le notizie che tirano e quelle che no. Ci sono proprietà di giornali e altri media che dettano o quantomeno condizionano. C'è la voglia di non andare a fondo dei lettori. Ci sono poche persone che non scelgono la televisione per informarsi. ...E si potrebbe continuare. In Calabria , poi, non ci sono nemmeno le menzogne da spacciare.

(u)R.Lo. ha detto...

Esimio Spiderman grande film C'era una volta in America!
Per la libertà di stampa non c'è solo la spazzatura che passa attraverso il tubo catodico. C'è la stampa ed internet che seguono la corrente/ deriva della televisione. Ci sono i giornalisti servi del potere. Ci sono le notizie che tirano e quelle che no. Ci sono proprietà di giornali e altri media che dettano o quantomeno condizionano. C'è la voglia di non andare a fondo dei lettori. Ci sono poche persone che non scelgono la televisione per informarsi. ...E si potrebbe continuare. In Calabria , poi, non ci sono nemmeno le menzogne da spacciare.

(u)R.Lo. ha detto...

http://sciencebackstage.blogosfere.it/2009/09/calabria-regione-denuclearizzata.html

Calabria: regione denuclearizzata?
Pubblicato da Gianluigi Filippelli alle 10:06 del 4 set. 09

Quando ci si allontana dall'aereoporto di Lamezia Terme si legge un simpatico cartello, un po' sbiadito dall'azione degli agenti atmosferici:
Calabria, regione denuclearizzata
Quello che volevano dire i governanti calabresi non è che in Calabria sono stati banditi i nuclei (altrimenti non potremmo nemmeno entrare in Calabria), ma che l'energia nucleare è bandita dall'ultima regione della penisola, incluse le scorie radioattive. Probabilmente i nostri non potevano (o non volevano?) conoscere alcuni dettagli che in questi giorni sono tornati agli onori delle cronache.
Sembra, infatti, che tra i comuni di Aiello Calabro e Serra d'Aiello ci sia una vera e propria discarica per rifiuti radioattivi: è quanto è emerso negli ultim giorni dall'inchiesta portata avanti da Bruno Giordano, procuratore di Paola, e che riporta la memoria a un periodo lontano, quando per tutti gli anni Ottanta e per i primi anni Novanta del XX secolo strani affondamenti, sparizioni di rifiuti pesanti, avvenivano al largo delle coste calabresi. Famosi i casi delle Jolly Rosso e Rigel, famosa anche la morte misteriosa di Natale De Grazia, che prima di Giordano provò a indagare e scoprire cosa succedeva nel mare di Calabria, provò a scoprire quali ecomafie erano in azione nella bella regione d'Italia.
Al di là, comunque, dei dettagli storici o di quelli inquisitori, c'è sicuramente da ricordare che tutto questo avveniva in un'epoca in cui si badava al soldo, forse perché si andava ad interrare in terreni poco popolati (non che una situazione opposta avrebbe fermato le ecomafie di turno, ovviamente). L'immondezaio d'Italia che era e che probabilmente continuerà ad essere la Calabria viene lasciato a se stesso, salvo la buona volonta di pochi che combattono, lottano, ascoltano i problemi dei calabresi. Che purtroppo sono e saranno problemi di tutti, nel caso in cui il nucleare all'italiana non resti un fantoccio finanziario, ennesimo modo legale di frodare il fisco.

(u)R.Lo. ha detto...

"Io considero la lotta contro la censura, di ogni natura e qualsiasi potere la sostenga, come un dovere dello scrittore allo stesso titolo degli appelli alla libertà di stampa. Io sono un feroce partigiano di questa libertà e dichiaro che uno scrittore che possa farne a meno somiglia ad un pesce che dichiara pubblicamente di poter fare a meno dell'acqua".
Michail Afanas'evič Bulgakov

(u)R.Lo. ha detto...

http://www.valeriodistefano.com/public/post/morti-sei-italiani-nella-missione-di-guerra-in-afghanistan-1993.asp

Morti sei italiani nella missione di guerra in Afghanistan

Non provo più nessuna pietà umana per chi sceglie deliberatamente di partecipare a una missione di guerra come quella che coinvolge l'esercito italiano in Afghanistan.

Ho pietà per i bambini, gli uomini, le donne afghani costretti a vivere senza la possibilità di avere mezzi di sussistenza che, certamente, nessun blindato o nessun battaglione armato potrà mai portare loro.

Non mi interessa che questi militari vadano in una missione cosiddetta "di pace" perché altrimenti non saprei come definire la Croce Rossa, Emergency, Medecins sans Frontières che non vanno in giro con le armi ma portano ospedali, cibo, aiuto e assistenza.

Non ho voglia di vedere sfuilare in prima serata il dolore dei familiari delle vittime. Tra poco i telegiornali si appelleranno al pietismo e andranno a scavare nell'intimità di queste persone, di chi lascia una moglie, dei bambini (già, e chi lascia una madre? Un padre? Un fratello? E chi non lascia nessuno? Quelli non fanno notizia...) di chi magari doveva aspettare ancora pochissimi giorni prima di tornare in Italia.

Ci diranno che è stato un disegno del destino, e invece no, sono i disegni della guerra, la pace è un'altra cosa.

Non provo nessun senso di patriottica compartecipazione con La Russa che parla di "vigliacchi!" riferendosi agli attentatori, perché la vigliaccheria è quella dello stato italiano che manda i suoi soldati allo sbaraglio e con il miraggio di uno stipendio con migliaia di euro, perché finché arrivano i soldi la guerra non fa schifo a nessuno.

Non me ne importa dei minuti di raccoglimento alla Camera, perché a nessuno importa della popolazione civile afghana che muore o viene ferita quotidianamente.

Non me ne importa niente dei "Solenni funerali di Stato", preferisco una ordinaria vita comune.

Chi se ne frega dei mezzi blindati distrutti, fossero state ambulanze sarebbe stato molto peggio.

Sono indifferente al senso di "sbigottimento" dei nostri parlamentari, per quale motivo sono sbigottiti? Non lo sanno che in guerra si muore? O forse sono sbigottiti perché lo sanno fin troppo bene...

Anonimo ha detto...

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