Scusatemi se mi permetto: ma considerando che il post dove c'erano tutti i commenti di oggi è sceso di tre post, vorrei segnalare ad un Anonimo che scriveva a Ninnillo: c'è qualcosa per te. Sul mio bloghetto "La Prof" c'è il dialogo adesso. Ci daro', comunque, un ulteriore leggera ritoccata. E vedro' per la colorazione. Buona lettura. Saluti a te, Anonimo, ed ai Pirati.
Come sono ingegnosi questi nostri vicini cinesi da noi, mai saremmo capaci di portare a spasso due (!) maiali su un motorino. Mi domando se nel municipio sono attrezzati (so che c'è un camion della munnizza che a volte funziona, ma quelli del salumficio che fine hanno fato? Quando ho visto questa foto al posto dell'altra (ci piaceva molto anche se durissima, diciamo la verità), siccome con gli occhiali non affitto pensavo che erano grossi asparagi (hanno un sacco di legumi, da noi poco conosciuti: ad esempio tanti tipi di rape e di cucuzze e meloni senza parlare della frutta e dei peperoncini e), lo so perché ci vado a fare la spesa in certi loro negozi. Bene, il nostro blog si muove, quindi, sui ogni meridiano. A proposito, siccome i Cinesi leggono molto più di noi (e giocano molto: anche se ne combinano molte e d'altro genere, come noi d'altronde), mi dicevo: se ci leggono, wow! Il partito unico ci chiama per dare una sterzata a sinistra... Noi ci siamo messi, da un po' di tempo (più di un anno ma lasciando e riprendendo) ad imparare qualche espressione. Ed il loro gioco degli "scacchi", lo xiangqi. Su wikipedia c'è caso mai. Avevamo proposto all'Amministrazione d'aprire una Scuola di Cinese ad Acri. ma Elio, niente. Preferisce l'Inglese. Non si rende conto dei vantaggi? Tra qualche hanno saranno i nostri fratellini d Pechino a prendere la testa. Un po' in tutto. vedete per la pasta, la fanno anche col riso... Mi diverte pensare che il monopolio occidentale universale etc... immagine auto compiaciuta di noi etc. etc. ne esce un po' "ammosciata" e grave rispetto alla sua storica superbia. E poi, francamente, non credo che sono più pericolosi d certi calabresi, tutto sommato. Hanno delle saggezze antichissime. E certe loro barzellette, sono meravigliose (su noi europei ad esempio). Qui, in certi parchi pubblici ogni tanto ho assistito a qualche partita. Si forma una comitiva di anziani (e qualche giovane non manca) che sta a cerchio attorno ai giocatori. Le battute non mancano (non le capisco ma pazienza, immagino dalle risate - ma ho qualche libro tradotto sul loro umorismo). Poi, quando ho chiesto qualche spiegazione, ogni volta ce stato qualcuno che con pazienza e gentilezza (ma non in cinese), mi ha mostrato. Va be', è vero che hanno un aria tito "bisogna lavorare sempre", ma perché le cose sono state dure per loro; Altrimenti questione siesta sarebbero i campioni. Vedere le immagini in certi villaggi. Mi fanno pensare ai nostri vecchi sulle scale di una certa chiesa mentre giocavano a carte.
Cari Pirati, niente paura, non si tratta di un altro scritto. Ho riletto la favola dell'albero e dei quattro amici che ho messo oggi qui sopra, e mi sono finalmente accorta che c'era qualcosa che non andava in una delle prove dei quattro amici. LA RIMETTO allora. Sarebbe un peccato lasciarla cosi. Era piaciuta quando mi capito' di raccontarla. L'ho tradotta come me la ricordavo ma con una "svista". L'avevo letta parecchi anni fa in un libro che non ho qui a disposizione. ---
L'albero dai mille frutti
C’era una volta, tanto tanto tempo fa... quattro amici. Un elefante, un cammello, una scimmia, ed una colomba. Un pomeriggio, discutendo, questi quattro amici arrivarono a domandarsi chi di loro fosse stato il primo a conoscere il grosso albero sotto il quale amavano incontrarsi. Un albero alto alto e carico di mille frutti, d'ogni specie. I quattro amici, però, non riuscivano a mettersi d’accordo. Sapete com’è, quando si tratta di cose molto importanti. Ad un certo punto, quando stava facendosi tardi, uno di loro disse: “Sentite, qui si fa tardi, perché non facciamo così, ognuno di noi racconta come lo ha conosciuto, e si vedrà chi di noi quattro ha avuto l'onore di conoscerlo per primo. Cari amici qui, secondo me, per poterlo decidere, alla fine c'è bisogno della prova!" La proposta venne subito accolta , forse a causa della stanchezza si è poi detto in tutto il paese, talmente i quattro amici avevano la reputazione di volere avere sempre ragione. Disse allora l’elefante, il primo a parlare perché era il più grosso: “Quando mi ci grattavo vedete dove arrivava!” indicando la parte più alta del tronco che misurava due volte la sua altezza come minimo e che risultava effettivamente scavata. Toccò quindi al cammello: “Quando l’ho conosciuto io i rami più alti mi arrivavano alla bocca!” e mostro' che i rami più alti erano stati mangiati. Allora, parlò la scimmia: “Quando l’ho visto io, qui c'erano solo dei germogli. Li ho mangiati tutti tranne quello dell'albero!" Gli amici constatarono la buona fede dell’amico vedendo che per terra c’erano rimaste delle piccole buche che qualcuno aveva dovuto scavare. Infine, parlo’ la colomba: “Sono io che avevo fatto cadere i semi! Se volete vi accompagno in un posto dove c’è un albero uguale a questo. A piedi ci vogliono solo tre giorni." I suoi tre amici decisero che la colomba diceva la verità. Finalmente, si salutarono: "buonanotte buonanotte" e se ne andarono a dormire. Il giorno dopo, siccome avevano preso appuntamento, si ritrovarono sotto l'albero. Dopo essersi salutati l’elefante piego' le ginocchia e si mise sul pancione. Il cammello gli sali sopra e fece la stessa cosa. La scimmia balzo' quindi fin là sopra. L'elefante si rimise in piedi e la stessa cosa fecero il cammello e la scimmia. A questo punto, la colomba volò sulla testa della scimmia e col becco comincio' a staccare i frutti che i suoi tre amici facevano arrivare fino a terra dove l’elefante li deponeva delicatamente, con la proboscide. Quando ce ne furono abbastanza si misero seduti, e scherzando e ridendo se li mangiarono. Da allora in questo grande paese si racconta ai bimbi, a volte bravi ed a volte di meno, ma poco importa, che tutti gli animali del mondo si misero a fare la stessa cosa ogni volta che passavano sotto uno di questi grandi alberi carichi di mille frutti d'ogni specie.
- Penelope, da "Favole della Mongolia", in francese
Cari amici, caro Rosario, mi vorrei scusare per quanto ho scritto nei giorni scorsi. Ho esagerato, e lo so. Benché ci siano state delle incomprensioni, le parole scritte hanno senz'altro sorpassato il mio pensiero. Voglio dire, quello che sento veramente. In fondo. Lo so che non è facile ricomporre le cose ma, allo stesso tempo, non si tratta di uova. Ancorché, per tanti lati, noi uomini possiamo essere ancora più fragili. E' cosi, e lo sappiamo bene. Cosa posso dire ancora? Ho utilizzato degli aggettivi, con te Rosario, che non c'entrano. Mi hai fatto un po' saltare in aria, diciamo, ma cio' non vuol dire che le etichette che ti ho affibbiato corrispondono a come Tu sei. Non so, magari avrei voluto che ci siano più scambi, eccetera. Anche perché, per esperienza, e ne potrei fare di esempi, ho spesso avuta l'impressione che si ha, da noi, la tendenza a fare come se ognuno fosse una specie di isola. Ma, poi, a ben rifletterci, ed anche se fosse, che pretesa sarebbe questa? Perché aver scelto quelle parole? Non lo so... d'un colpo è come se mi fossi arrabbiato con tutto! A cominciare da me. Non so se è possibile "cancellare" tutte queste cose, con quanto dico qui. Mi dispiace molto e sinceramente.
Ci sono molte cose che non vanno da noi nelle politiche ed altre... ed il blog tenta di metterle in luce. Magari ce ne fossero altri. E' una gran buona cosa dunque, considerando, come dicevi tu Rosario, le tante difficoltà. Stando là. Vi e ti faccio un buon saluto sperando che, in modo diverso da parte nostra, si possa continuare. Che gli "assessori" possano credere che questa incomprensione, questo esplosione... cambi le cose rispetto a quanto hanno l'abitudine di combinarci, sbagliano. Grave. Buona continuazione a Tutti.
Beh, per quanto riguarda l’epiteto di cialtrone, l’ho preso più nel senso di pigro ed indolente non tanto in quello di spregevole. Perché scusarsi esimio Ninnillo? In fondo hai dato voce a quello che sentivi, certe durezze è meglio dirsele e non sottacerle, anche pubblicamente, anche col rischio di confinare nel ridicolo. Io a volte penso di averci trovato un nuovo domicilio. Purtroppo in questo periodo sono preso da altre fisime tutte mie, più dei lavori in campagna, eccetera eccetera. Poi il caldo che ci è piombato addosso e che dà alla testa, per fortuna la mattina presto e di sera si fa quel che si può) e che accresce la mia indolenza. Vedi quando si scambiano frizzi e lazzi (e non solo), ci si dimentica a volte che c’è un quotidiano che detta legge. E poi anche se sono silenzioso, seguo nel possibile le cose che si scrivono su questo blog , quella del Prof. Ed altri linkati in questo sito Ti invito a leggere sul sito di Acrinrete l’articolo Il premio Arena… si arena sullo scoglio dell’assurdo ! di Fabio Vita, l’innominato dell’articolo dell’Ylenia, forse si aggiunge un altro punto di vista… e poi questi ragazzini promettono bene. Degli “scrittori” in erba con le frustrazioni e le ambizioni (detto con rispetto) che ricordano le polemiche di scrittori rinomati intorno a certi Premi letterari nazionali. Con deferenza. Rosario
Caro Rosario, la parola "cialtrone", come pure "petit con", e le altre, come "fanatico", scrivendole non le sentivo. Sopra, ho scritto, ad un certo punto "perché aver scelto quelle parole?", poi, una volta cliccato mi sono accorto che dire "scelta" non andava. Anche se le ho ripetute, non ho sentito ad alcun momento che si indirizzavano, veramente, a te. Allora, perché averle scritte e riscritte? M'ero "incavolato contro la terra intera" come si dice qui per esprimere questo stato d'animo. Il "bello" è che pur sapendole tutte queste cose, possono farsi. Insomma, a costo di ripetermi: "non le ho sentite" ma "pensate". Per ripetere che non ho mai pensato questo di te, anche se "mi hai fatto un po arrabbiare", e anche se con le tue ragioni.
Per il fatto di scusarsi: se uno risente che ha fatto qualcosa che non va, o che va al di là, umanamente... che fa? In breve, non mi dispiace fare le scuse a qualcuno, né me ne vergogno (sai questione orgoglio e simili). Se ne sono dette e scritte tante su questi sentimenti, ma l'essenziale, per me, e quanto sto dicendo. A te, ed agli altri amici che leggevano... Non le faccio spesso, le scuse, anche perché non passo il tempo a comportarmi in modo offensivo. No, se mi succede, è che ogni tanto mi si "alza la pressione". Ho scritto tutto questo per dirti come mi sono andate le cose nella testolina, in questo caso non elegante e simili... per dirla cosi. In breve, là, se c'è un "Petit con", ed altro, sono io. Ed credo di aver detto tutto.
Per il sito della "Prof", il discorso, forse è come dice J.xck nei suoi pensierini aforistici mi sembra, quando mette l'accento su tante cose importanti che si danno per scontate. L'esempio che fa servendosi della parola "tempo" (di ieri credo). Di quanto, fra l'altro, ne diceva S. Agostino. Bene, "sappiamo" cosa vuol dire ed in modo immediato, ma quando ci interroghiamo le cose si complicano in modo immediato. Il "tempo", ed altre 1000 cose importanti beninteso, questione idee, politica, vita... Ci sono tante cose anche essenziali che possono sfuggirci.
Sto rileggendo un libro sull'anarchismo (c'è anarchia ed anarchismo), composto come un lessico. Visto che se ne è parlato, mi ci sono rimesso. Fa vedere tutto questo (le difficoltà comprese) a partire dalla filosofia soprattutto. Da un punto di vista filosofico piuttosto che strettamente politico o altro; ancorché ci siano i fini ed i progetti. Quindi, troviamo là le diverse provenienze, questione idee che l'hanno alimentato (l'anarchismo e l'anarchia): a "cominciare" da Platone e Aristotele per passare... a certi concetti di Spinoza (immanenza, panteismo), Leibniz (entelechia e monadi), ed altri nominati a secondo di cosa sta trattando: come Hegel (Ragione nella storia), Nietzsche (volontà di potenza), Bergson (vitalismo, durata, creatività), per "finire" con Whitehead (entità ed altri suoi concetti). Si vede come e quante influenze (tante) gli autori anarchici (che pensavano tutt'altro che allo stesso modo: ce ne sono tanti, di varia tendenza, e vengono abbondantemente citati) avevano potuto privilegiare o "subire" in questa o quella idea che si facevano delle cose, della vita. Vi è questione, a proposito della "Grande serata", du Grand soir... di quanto scriveva della dimensione messianica del movimento operaio libertario, Michael Löwy. Vedi, dunque, a cosa puo' anche servire, fra l'altro, il nostro blog... E cio' non toglie che per quanto concerne il nostro comune, ed il tuo (la nostra Città vicinissima, dai 7 colli) ne siano state dette di cose più o meno importanti. A presto. Coi miei e nostri migliori saluti te ed agli altri Navigatori. Ninnillo
Leggo questi commenti con immenso piacere. Sono dispiaciuta invece per la questione premio Arena. Questi due ragazzi avrebbero dovuto fare fronte comune,evidentemente lo hanno solo letto e non compreso!
"Vedi questa giuria di merda! Sono uno sono più vogliono sindacarmi il nome e le idee. La vedi! E'una giuria di merda! Giudica i miei sentiri, pio e santo Potere, normalmente formalmente come gli altri senza eccezione." G.A.
Esimio Ninnillo scusami se non mi sono fatto vivo prima e scusami per la brevità. A proposito di anarchia vorrei invitarti a guardare un video d You tube del solito Pasolini. Pasolini e l'anarchia del potere - Blob UsoCriminoso Remix http://www.youtube.com/watch?v=H6wRslJmUJ4 E' un cambio di prospettiva ma credo interessante.
Altresì vorrei aggiungere una cosa sul Tempo a proposito del vostro blog. La percezione del tempo. A seconda dell'età scorre diversamente. Certo si potrebbe pensare alla relatività, alla situazioni... ma inevitabilmente ricordo con nostalgie le eterne giornate di quand'ero bambino. M'innamoravo di tutto ( come diceva qualcuno) e la sera arrivava con la sua ricompensa d'avere fatto fuori un altro giorno verso la meta d'essere grandi. Forse è quella nostalgia che mi fa guardare Sotto un luce assolata quei giorni. La Calabria non era felix. La Calabria "in fondo è sempre quella". Ero io che ero diverso.
Con deferenza
P.s. Ancora con questo petit con! E che diamine! la mia autostima ambisce a ben altro, La prossima volta almeno, se ti viene il ghiribizzo, dammi del grand con!
11 commenti:
bellissima!!!! a chi è venuta in mente questa? è mezz'ora che rido.....sono certa che piacerà anche al diretto interessato e signora.
Scusatemi se mi permetto: ma considerando che il post dove c'erano tutti i commenti di oggi è sceso di tre post, vorrei segnalare ad un Anonimo che scriveva a Ninnillo: c'è qualcosa per te.
Sul mio bloghetto "La Prof" c'è il dialogo adesso. Ci daro', comunque, un ulteriore leggera ritoccata. E vedro' per la colorazione.
Buona lettura.
Saluti a te, Anonimo, ed ai Pirati.
Penelope dalla parte di Ninnillo
Come sono ingegnosi questi nostri vicini cinesi
da noi, mai saremmo capaci di portare a spasso due (!) maiali su un motorino.
Mi domando se nel municipio sono attrezzati (so che c'è un camion della munnizza che a volte funziona, ma quelli del salumficio che fine hanno fato?
Quando ho visto questa foto al posto dell'altra (ci piaceva molto anche se durissima, diciamo la verità), siccome con gli occhiali non affitto pensavo che erano grossi asparagi (hanno un sacco di legumi, da noi poco conosciuti: ad esempio tanti tipi di rape e di cucuzze e meloni senza parlare della frutta e dei peperoncini e), lo so perché ci vado a fare la spesa in certi loro negozi.
Bene, il nostro blog si muove, quindi, sui ogni meridiano.
A proposito, siccome i Cinesi leggono molto più di noi (e giocano molto: anche se ne combinano molte e d'altro genere, come noi d'altronde), mi dicevo:
se ci leggono, wow!
Il partito unico ci chiama per dare una sterzata a sinistra...
Noi ci siamo messi, da un po' di tempo (più di un anno ma lasciando e riprendendo) ad imparare qualche espressione.
Ed il loro gioco degli "scacchi", lo xiangqi. Su wikipedia c'è caso mai.
Avevamo proposto all'Amministrazione d'aprire una Scuola di Cinese ad Acri. ma Elio, niente. Preferisce l'Inglese. Non si rende conto dei vantaggi? Tra qualche hanno saranno i nostri fratellini d Pechino a prendere la testa. Un po' in tutto. vedete per la pasta, la fanno anche col riso... Mi diverte pensare che il monopolio occidentale universale etc... immagine auto compiaciuta di noi etc. etc. ne esce un po' "ammosciata" e grave rispetto alla sua storica superbia. E poi, francamente, non credo che sono più pericolosi d certi calabresi, tutto sommato. Hanno delle saggezze antichissime. E certe loro barzellette, sono meravigliose (su noi europei ad esempio).
Qui, in certi parchi pubblici ogni tanto ho assistito a qualche partita. Si forma una comitiva di anziani (e qualche giovane non manca) che sta a cerchio attorno ai giocatori. Le battute non mancano (non le capisco ma pazienza, immagino dalle risate - ma ho qualche libro tradotto sul loro umorismo). Poi, quando ho chiesto qualche spiegazione, ogni volta ce stato qualcuno che con pazienza e gentilezza (ma non in cinese), mi ha mostrato. Va be', è vero che hanno un aria tito "bisogna lavorare sempre", ma perché le cose sono state dure per loro; Altrimenti questione siesta sarebbero i campioni. Vedere le immagini in certi villaggi.
Mi fanno pensare ai nostri vecchi sulle scale di una certa chiesa mentre giocavano a carte.
Giulietta
Cari Pirati, niente paura, non si tratta di un altro scritto.
Ho riletto la favola dell'albero e dei quattro amici che ho messo oggi qui sopra, e mi sono finalmente accorta che c'era qualcosa che non andava in una delle prove dei quattro amici.
LA RIMETTO allora. Sarebbe un peccato lasciarla cosi. Era piaciuta quando mi capito' di raccontarla.
L'ho tradotta come me la ricordavo ma con una "svista". L'avevo letta parecchi anni fa in un libro che non ho qui a disposizione.
---
L'albero dai mille frutti
C’era una volta, tanto tanto tempo fa... quattro amici. Un elefante, un cammello, una scimmia, ed una colomba. Un pomeriggio, discutendo, questi quattro amici arrivarono a domandarsi chi di loro fosse stato il primo a conoscere il grosso albero sotto il quale amavano incontrarsi. Un albero alto alto e carico di mille frutti, d'ogni specie. I quattro amici, però, non riuscivano a mettersi d’accordo. Sapete com’è, quando si tratta di cose molto importanti.
Ad un certo punto, quando stava facendosi tardi, uno di loro disse: “Sentite, qui si fa tardi, perché non facciamo così, ognuno di noi racconta come lo ha conosciuto, e si vedrà chi di noi quattro ha avuto l'onore di conoscerlo per primo. Cari amici qui, secondo me, per poterlo decidere, alla fine c'è bisogno della prova!"
La proposta venne subito accolta , forse a causa della stanchezza si è poi detto in tutto il paese, talmente i quattro amici avevano la reputazione di volere avere sempre ragione.
Disse allora l’elefante, il primo a parlare perché era il più grosso: “Quando mi ci grattavo vedete dove arrivava!” indicando la parte più alta del tronco che misurava due volte la sua altezza come minimo e che risultava effettivamente scavata. Toccò quindi al cammello: “Quando l’ho conosciuto io i rami più alti mi arrivavano alla bocca!” e mostro' che i rami più alti erano stati mangiati.
Allora, parlò la scimmia: “Quando l’ho visto io, qui c'erano solo dei germogli. Li ho mangiati tutti tranne quello dell'albero!" Gli amici constatarono la buona fede dell’amico vedendo che per terra c’erano rimaste delle piccole buche che qualcuno aveva dovuto scavare.
Infine, parlo’ la colomba: “Sono io che avevo fatto cadere i semi! Se volete vi accompagno in un posto dove c’è un albero uguale a questo. A piedi ci vogliono solo tre giorni." I suoi tre amici decisero che la colomba diceva la verità.
Finalmente, si salutarono: "buonanotte buonanotte" e se ne andarono a dormire. Il giorno dopo, siccome avevano preso appuntamento, si ritrovarono sotto l'albero. Dopo essersi salutati l’elefante piego' le ginocchia e si mise sul pancione. Il cammello gli sali sopra e fece la stessa cosa. La scimmia balzo' quindi fin là sopra. L'elefante si rimise in piedi e la stessa cosa fecero il cammello e la scimmia. A questo punto, la colomba volò sulla testa della scimmia e col becco comincio' a staccare i frutti che i suoi tre amici facevano arrivare fino a terra dove l’elefante li deponeva delicatamente, con la proboscide.
Quando ce ne furono abbastanza si misero seduti, e scherzando e ridendo se li mangiarono. Da allora in questo grande paese si racconta ai bimbi, a volte bravi ed a volte di meno, ma poco importa, che tutti gli animali del mondo si misero a fare la stessa cosa ogni volta che passavano sotto uno di questi grandi alberi carichi di mille frutti d'ogni specie.
- Penelope, da "Favole della Mongolia", in francese
Con un salutino agli A (che "adoro", da sempre)
16 maggio 2009 13.08
Cari amici, caro Rosario,
mi vorrei scusare per quanto ho scritto nei giorni scorsi.
Ho esagerato, e lo so.
Benché ci siano state delle incomprensioni, le parole scritte hanno senz'altro sorpassato il mio pensiero. Voglio dire, quello che sento veramente. In fondo.
Lo so che non è facile ricomporre le cose ma, allo stesso tempo, non si tratta di uova. Ancorché, per tanti lati, noi uomini possiamo essere ancora più fragili. E' cosi, e lo sappiamo bene.
Cosa posso dire ancora?
Ho utilizzato degli aggettivi, con te Rosario, che non c'entrano.
Mi hai fatto un po' saltare in aria, diciamo, ma cio' non vuol dire che le etichette che ti ho affibbiato corrispondono a come Tu sei.
Non so, magari avrei voluto che ci siano più scambi, eccetera. Anche perché, per esperienza, e ne potrei fare di esempi, ho spesso avuta l'impressione che si ha, da noi, la tendenza a fare come se ognuno fosse una specie di isola.
Ma, poi, a ben rifletterci, ed anche se fosse, che pretesa sarebbe questa?
Perché aver scelto quelle parole? Non lo so... d'un colpo è come se mi fossi arrabbiato con tutto! A cominciare da me.
Non so se è possibile "cancellare" tutte queste cose, con quanto dico qui.
Mi dispiace molto e sinceramente.
Ci sono molte cose che non vanno da noi nelle politiche ed altre... ed il blog tenta di metterle in luce. Magari ce ne fossero altri.
E' una gran buona cosa dunque, considerando, come dicevi tu Rosario, le tante difficoltà. Stando là.
Vi e ti faccio un buon saluto sperando che, in modo diverso da parte nostra, si possa continuare.
Che gli "assessori" possano credere che questa incomprensione, questo esplosione... cambi le cose rispetto a quanto hanno l'abitudine di combinarci, sbagliano. Grave.
Buona continuazione a Tutti.
- Ninnillo
Beh, per quanto riguarda l’epiteto di cialtrone, l’ho preso più nel senso di pigro ed indolente non tanto in quello di spregevole. Perché scusarsi esimio Ninnillo? In fondo hai dato voce a quello che sentivi, certe durezze è meglio dirsele e non sottacerle, anche pubblicamente, anche col rischio di confinare nel ridicolo. Io a volte penso di averci trovato un nuovo domicilio. Purtroppo in questo periodo sono preso da altre fisime tutte mie, più dei lavori in campagna, eccetera eccetera. Poi il caldo che ci è piombato addosso e che dà alla testa, per fortuna la mattina presto e di sera si fa quel che si può) e che accresce la mia indolenza. Vedi quando si scambiano frizzi e lazzi (e non solo), ci si dimentica a volte che c’è un quotidiano che detta legge. E poi anche se sono silenzioso, seguo nel possibile le cose che si scrivono su questo blog , quella del Prof. Ed altri linkati in questo sito
Ti invito a leggere sul sito di Acrinrete l’articolo Il premio Arena… si arena sullo scoglio dell’assurdo ! di Fabio Vita, l’innominato dell’articolo dell’Ylenia, forse si aggiunge un altro punto di vista… e poi questi ragazzini promettono bene. Degli “scrittori” in erba con le frustrazioni e le ambizioni (detto con rispetto) che ricordano le polemiche di scrittori rinomati intorno a certi Premi letterari nazionali.
Con deferenza.
Rosario
Caro Rosario,
la parola "cialtrone", come pure "petit con", e le altre, come "fanatico", scrivendole non le sentivo.
Sopra, ho scritto, ad un certo punto "perché aver scelto quelle parole?",
poi, una volta cliccato mi sono accorto che dire "scelta" non andava.
Anche se le ho ripetute, non ho sentito ad alcun momento che si indirizzavano, veramente, a te.
Allora, perché averle scritte e riscritte?
M'ero "incavolato contro la terra intera" come si dice qui per esprimere questo stato d'animo.
Il "bello" è che pur sapendole tutte queste cose, possono farsi.
Insomma, a costo di ripetermi: "non le ho sentite" ma "pensate".
Per ripetere che non ho mai pensato questo di te, anche se "mi hai fatto un po arrabbiare", e anche se con le tue ragioni.
Per il fatto di scusarsi: se uno risente che ha fatto qualcosa che non va, o che va al di là, umanamente... che fa? In breve, non mi dispiace fare le scuse a qualcuno, né me ne vergogno (sai questione orgoglio e simili).
Se ne sono dette e scritte tante su questi sentimenti, ma l'essenziale, per me, e quanto sto dicendo. A te, ed agli altri amici che leggevano...
Non le faccio spesso, le scuse, anche perché non passo il tempo a comportarmi in modo offensivo. No, se mi succede, è che ogni tanto mi si "alza la pressione".
Ho scritto tutto questo per dirti come mi sono andate le cose nella testolina, in questo caso non elegante e simili... per dirla cosi.
In breve, là, se c'è un "Petit con", ed altro, sono io. Ed credo di aver detto tutto.
Per il sito della "Prof", il discorso, forse è come dice J.xck nei suoi pensierini aforistici mi sembra, quando mette l'accento su tante cose importanti che si danno per scontate.
L'esempio che fa servendosi della parola "tempo" (di ieri credo). Di quanto, fra l'altro, ne diceva S. Agostino. Bene, "sappiamo" cosa vuol dire ed in modo immediato, ma quando ci interroghiamo le cose si complicano in modo immediato.
Il "tempo", ed altre 1000 cose importanti beninteso, questione idee, politica, vita... Ci sono tante cose anche essenziali che possono sfuggirci.
Sto rileggendo un libro sull'anarchismo (c'è anarchia ed anarchismo), composto come un lessico. Visto che se ne è parlato, mi ci sono rimesso.
Fa vedere tutto questo (le difficoltà comprese) a partire dalla filosofia soprattutto. Da un punto di vista filosofico piuttosto che strettamente politico o altro; ancorché ci siano i fini ed i progetti. Quindi, troviamo là le diverse provenienze, questione idee che l'hanno alimentato (l'anarchismo e l'anarchia): a "cominciare" da Platone e Aristotele per passare... a certi concetti di Spinoza (immanenza, panteismo), Leibniz (entelechia e monadi), ed altri nominati a secondo di cosa sta trattando: come Hegel (Ragione nella storia), Nietzsche (volontà di potenza), Bergson (vitalismo, durata, creatività), per "finire" con Whitehead (entità ed altri suoi concetti).
Si vede come e quante influenze (tante) gli autori anarchici (che pensavano tutt'altro che allo stesso modo: ce ne sono tanti, di varia tendenza, e vengono abbondantemente citati) avevano potuto privilegiare o "subire" in questa o quella idea che si facevano delle cose, della vita.
Vi è questione, a proposito della "Grande serata", du Grand soir... di quanto scriveva della dimensione messianica del movimento operaio libertario, Michael Löwy.
Vedi, dunque, a cosa puo' anche servire, fra l'altro, il nostro blog...
E cio' non toglie che per quanto concerne il nostro comune, ed il tuo (la nostra Città vicinissima, dai 7 colli)
ne siano state dette di cose più o meno importanti.
A presto.
Coi miei e nostri migliori saluti te ed agli altri Navigatori.
Ninnillo
Leggo questi commenti con immenso piacere.
Sono dispiaciuta invece per la questione premio Arena. Questi due ragazzi avrebbero dovuto fare fronte comune,evidentemente lo hanno solo letto e non compreso!
"Vedi questa giuria di merda!
Sono uno sono più
vogliono sindacarmi il nome e le idee.
La vedi! E'una giuria di merda!
Giudica i miei sentiri,
pio e santo Potere,
normalmente formalmente
come gli altri senza eccezione."
G.A.
Esimio Ninnillo scusami se non mi sono fatto vivo prima e scusami per la brevità.
A proposito di anarchia vorrei invitarti a guardare un video d You tube del solito Pasolini. Pasolini e l'anarchia del potere - Blob UsoCriminoso Remix http://www.youtube.com/watch?v=H6wRslJmUJ4 E' un cambio di prospettiva ma credo interessante.
Altresì vorrei aggiungere una cosa sul Tempo a proposito del vostro blog. La percezione del tempo. A seconda dell'età scorre diversamente. Certo si potrebbe pensare alla relatività, alla situazioni... ma inevitabilmente ricordo con nostalgie le eterne giornate di quand'ero bambino. M'innamoravo di tutto ( come diceva qualcuno) e la sera arrivava con la sua ricompensa d'avere fatto fuori un altro giorno verso la meta d'essere grandi. Forse è quella nostalgia che mi fa guardare Sotto un luce assolata quei giorni. La Calabria non era felix. La Calabria "in fondo è sempre quella". Ero io che ero diverso.
Con deferenza
P.s. Ancora con questo petit con! E che diamine! la mia autostima ambisce a ben altro, La prossima volta almeno, se ti viene il ghiribizzo, dammi del grand con!
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