20 aprile 2009

QUATTRO AMICI

LA CENA DELL'ALTRA SERA


LA REDAZIONE

10 commenti:

ln ha detto...

Meravigliosa.
Qui ci scappa la scomunica. Speriamo non la veda Don Sergio. Prima o poi ni mina.

Gennarino Perticone ha detto...

altro esempio di gioventù debosciata.

drum's not dead ha detto...

http://www.youtube.com/watch?v=cLbLWl-d5IA

Trilussa ha detto...

L'onestà de mi' nonna

Quanno che nonna mia pijò marito
nun fece mica come tante e tante
che doppo un po’ se troveno l’amante...
Lei, in cinquant’anni, nu’ l’ha mai tradito!

Dice che un giorno un vecchio impreciuttito
che je voleva fa’ lo spasimante
je disse: - V’arigalo ‘sto brillante
se venite a pijavvelo in un sito.-

Un’antra, ar posto suo, come succede,
j’avrebbe detto subbito: - So’ pronta.-
Ma nonna, ch’era onesta, nun ciagnede;

anzi je disse: - Stattene lontano...-
Tanto ch’adesso, quanno l’aricconta,
ancora ce se mozzica le mano!

Giorgio Caproni ha detto...

Per lei

Per lei voglio rime chiare,
usuali: in -are.
Rime magari vietate,
ma aperte: ventilate.
Rime coi suoni fini
(di mare) dei suoi orecchini.
O che abbiano, coralline,
le tinte delle sue collanine.
Rime che a distanza
(Annina era cosí schietta)
conservino l'eleganza
povera, ma altrettanto netta.
Rime che non siano labili,
anche se orecchiabili.
Rime non crepuscolari,
ma verdi, elementari.

Giulietta ha detto...

http://www.youtube.com/watch?v=K4VRGALZdBA

J.xck ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
J.xck ha detto...
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J.xck ha detto...
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