2 novembre 2008

IL CUGINO AMERICANO


Dopo la seconda visita negli Stati Uniti del nostro sindaco, adesso noi cittadini acresi dovremmo sentirci più vicini al mondo, a tirarcela per le nostre amicizie esotiche, a darci un tono perché abbiamo appoggi negli States. Se dovessi scegliere io, preferirei di più il gemellaggio con qualche quartieraccio newyorkese e non con le cittadine di provincia reazionarie, bacchettone come gran parte degli italo-americani, ancorati ai retaggi culturali di provenienza. Preferirei uno scambio, divertente per altro, con i surfisti di Miami o della California, con i chicanos del New Mexico o per osare, per distinguerci, un bel interscambio con la romanzesca cittadina di Tijuana, al confine tra Messico e Usa. Immaginate che ad Acri arrivi un autobus zeppo di tequileros, trafficanti di cocaina, sicari, prostitute, latitanti, clandestini e tutto il resto di una vetrina umana che ci possa raccontare come funzionano le cose da quelle parti. Altro che corso di Inglese! Perché onestamente non mi fido di chi mi racconta le cose come le sento ai telegiornali e molti degli americani, parenti di ognuno di noi che vengono ad Acri in vacanza, non sanno nulla degli Stati Uniti che conosco io.
Ma per tornare al nostro primo cittadino trasvolato negli States a far visita alle tranquille cittadine di Nutley e Belleville, che nel mio immaginario distorto somigliano ad una copertina patinata con la foto di una famiglia sgozzata o di sparatorie nei centri commerciali, egli , il sindaco, ilare giocondo allegro fanciullesco, come in una gita scolastica, ha portato un risultato importante per la nostra città. A suo dire, in un futuro immediato, avverrà un interscambio tra noi e loro. Confondendo Acri con qualche cittadina dell’Umbria o della Toscana, ha invitato i “cugini americani” ad usufruire delle attività culturali, gastronomiche, turistiche, artigiane, produttive in genere che la nostra città offre! A me sembra la scena in cui Totò vende la Fontana di Trevi ad un turista. Non mi risulta che ad Acri esista il turismo e strutture annesse; cultura , gli enti che dovrebbero promuoverla vengono gestiti in maniera anomala; artigianato, chi sono questi artigiani? (scusate uno su tutti c’è!); gastronomia, solo qualche azienda di prodotti tipici non eccelsa; attività produttive, bello visitare qualche officina di infissi o termocamini! Forse il nostro sindaco non si è accorto che Acri è una città in smobilitazione e quando verranno i nostri “cugini americani” troveranno solo gli impiegati comunali ed i “centunisti”! Troverei molto divertente e piacevole se il nostro sindaco avesse davvero tentato di vendere la Fontana di Trevi agli americani, sarebbe un bel colpo elettorale, una trovata cialtronesca, giullaresca, il servo che prende in giro il padrone! E poi aggiungerci un bel gemellaggio con una riserva indiana, sai che pacchia tra peyote e casinò!



ANGELO SPOSATO

7 commenti:

biagio ha detto...

Se facciamo il gemellaggio con Tjuana mi trasferisco n'altra volta ad Acri, Tequila ,sesso, e marijuana...

ln ha detto...

Io apro un coffee shop.

Però cumi siti scardellusi!
Non avete capito niente,nel frattempo che i cugini americani organizzano il viaggio, "noi costruiamo" le strutture turistiche ricettive.
Mi preoccupa piuttosto la selezione dei nostri dieci da spedire in america. Chi saranno i selezionatori?
Inoltre,se il viaggio ai cugini lo paghiamo noi,li facciamo venire su un gommone? Li abbiamo i soldi per l'aereo?

Anonimo ha detto...

ma caro biagio perchè invece di trasferirti ad acri non vai a... a Tjuana, dove per altro non ti aspettano

biagio ha detto...

Caro anonimo a Tjuana non mi ci fanno entrare per la mia nota propensione allo spasmodico consumo dei suoi dionisiaci prodotti
Loro, gli abitanti di Tjuana,preferiscono i malleabili e moderati amerikani...cmq non ti preoccupare che ad Acri non ci torno...con sti chiari di luna...

Anonimo ha detto...

signori della protesta, ma fetevi proposta...almeno una volta nella vita....cosa fate per il sociale...

Anonimo ha detto...

Il bimbo trova la madre quando ne lascia il grembo...ma tu ormai divenuto adulto, trovati una collocazione...o almeno chiedi quello che vorresti ...ma chiede .. così si placherà ogni contrarietà.......

Anonimo ha detto...

Il momento presente non è mai insopportabile. E' ciò che pensi potrà venire nei prossimi cinque minuti o nei prossimi cinque giorni che ti spinge alla disperazione. Smetti di vivere il futuro