29 ottobre 2008

CONTRO IL DECRETO GELMINI


Il decreto Gelmini, che stabilisce tagli nel mondo scolastico, è legge. Con 162 voti a favore e 134 contrari è stato approvato dal Senato.
La Ministra Gelmini, subito dopo l’approvazione, ha dichiarato: “Si cambia. Si torna alla serietà del merito e dell’educazione. Provvedimenti come il voto in condotta contro il bullismo, l’introduzione dell’Educazione Civica, il contenimento del costo dei libri, l’introduzione del maestro unico, sono condivisi dalla gran parte degli italiani”.
Secondo il Ministro, quindi, questa riforma darà alla scuola pubblica italiana un nuovo slancio di serietà, come se fino ad oggi il lavoro di migliaia di docenti fosse stato improntato alla non serietà.
Il Governo della Destra massacra la scuola pubblica italiana con forti tagli, in funzione, soprattutto, di un risparmio di spesa da ottenere ad ogni costo con tagli contabilizzati in circa 8 miliardi di euro. Come si può pensare di mantenere, almeno, gli stessi standard in termini di servizi e di qualità della scuola se invece di investire si risparmia, o meglio si taglia?
Con il ritorno al maestro unico, la riduzione del tempo prolungato, la diminuzione delle ore di sostegno per gli alunni diversamente abili, l’aumento del numero degli scolari per classe, la riduzione del tempo scolastico a 24 ore settimanali, l’abolizione del doppio maestro, verrà prodotta una drastica riduzione della qualità didattico-pedagogica. La legge appena approvata determina un arretramento qualitativo del sistema scolastico, privando la scuola pubblica statale del contributo di tanti docenti specializzati. Tutto ciò non è altro che il progetto di dismissione della pubblica istruzione e lo si evince chiaramente dal fatto che venga data alle istituzioni scolastiche la possibilità di trasformarsi in fondazioni, con tutto ciò che questo comporterà.
Per contrastare questa legge è necessario sviluppare anche ad Acri una più ampia mobilitazione che coinvolga il personale delle scuole, studenti, genitori, associazioni, sindacati e quanti si sentono di contribuire nella difesa del diritto al lavoro ed all’istruzione e d al rilancio della scuola pubblica.


ASSESSORE ALLA CULTURA

DOTT. BRUNO PASCUZZO

4 commenti:

ln ha detto...

Carissimo Assessore,la riforma sarà presto legge.
Mi chiedevo: quando è stato deciso lo sciopero generale per il trenta ottobre il pd lo sapeva che la discussione al senato ci sarebbe stata il giorno prima? Scendere in piazza domani, a mettere in bella mostra le bandierine nuove del partito, ha senso? Perchè la sinistra non occupa insieme agli studenti invece di manovrarli. Le vorrei ricordare anche che tutti i governi tagliano la scuola nei momenti di crisi.(bellissimo lo slogan "noi la crisi non la paghiamo") Il Cap. III art. 65 - 68 della legge finanziaria 2006(riforma Fioroni) prevedeva tagli per un importo complessivo non inferiore a 448,20 milioni per l’anno 2007, euro 1.324,50 milioni per l’anno 2008 ed euro 1.402,20 milioni a decorrere dall’anno 2009, per un importo complessivo di 3.174,90 milioni di euro.
Anche io e lei abbiamo manifestato ai tempi dlle superiori contro le riforme.
Non c'è nulla di nuovo: il benessere di pochi lo pagano sempre in molti.

"Palazzo Madama ha speso 19.080 euro per noleggiare "piante ornamentali" dalla società L'Oasi snc di Katja Ruckwardt e Alessandro Spanicciati (noleggio durato sei mesi, da gennaio a giugno di quest'anno). Altri 260 mila euro (mezzo miliardo di vecchie lire) se ne sono andati per la fornitura di "agende da tavolo e agendine" dalla Nazareno Gabrielli diaries spa. Per non parlare di quello che c'è nel capitolo "servizi di trasporto". Come i 105 mila euro spesi per il noleggio di nove Alfa 166, con un contratto con la Lease plan Italia spa che scade il 30 settembre 2009. O ancora, i 78.000 euro sborsati per noleggiare per nove mesi 8 Lancia Thesis: 1.083 euro al mese l'una. O i 61 mila euro impiegati per "Noleggio e fleet management Audi A6 security" dalla Volkswagen leasing (quante macchine? Una soltanto oppure dodici? Magari blindate?) Oppure i 3.470 euro per sei mesi di affitto di un minifurgone Piaggio Porter per la biblioteca." (Sergio Rizzo 6/8/2008)

Il costo per la gestione di Camera, Senato, Comuni, Province e Regioni si aggira intorno ai 5 miliardi:fra le voci 1 miliardo di finanziamenti ai partiti.
E ci voglio aggiungere i 1.300 euro mensili di aumento attribuito ai capigruppo del nostro consiglio regionale(dovrebbero essere 10), approvato con un emendamento alla legge finanziaria regionale nel maggio di quest'anno.
Lo direte questo agli studenti quando scenderete in piazza con loro a prenderli per i fondelli?
La sinistra dov'era quando ai parlamentari veniva aumentato lo stipendio di circa mille euro? Perchè non hanno scioperato?
Si era parlato di tagli alla politica(unica azienda italiana non in crisi),il governo Berlusconi dopo la campagna elettorale se ne è "dimenticato",e l'opposizione?
Gli scontri di oggi fra studenti di destra e di sinistra dimostrano quanto è riuscito l'intento dei partiti,tutti senza alcuna distinzione di colore, di fomentare una guerra fra pezzenti.

P.S.
E' possibile mettere on line il bilancio del comune?

Anonimo ha detto...

Tra le 5.286 amministrazioni inadempienti anche il comune di Acri e Bisignano.
Così si evince dal sito del Ministero per la Pubblica Amministrazione e L’innovazione, che attraverso la cosiddetta operazione trasparenza intende rendere noto agli Italiani le consulenze esterne delle varie amministrazioni sul territorio. Evidentemente nelle nostre lande già nel pronunciarla la parola trasparenza dà semplicemente l’orticaria.

ln ha detto...

Date le cifre da capogiro "per consulenze" spese dal nostro comune non si poteva far altro che nasconderle!
Ed a proposito di soldi, visto che oggi mi sono alzata con la luna storta,ne voglio dar male anche ai sindacati.

Tre milioni di italiani in carcere, di Beppe Scienza
"Per gli italiani la previdenza integrativa è come una prigione. Sindacati ed economisti di regime (Marcello Messori, Giuliano Cassola, Elsa Fornero ecc.) gli hanno tirato un brutto scherzo coi fondi pensione. Circa tre milioni di lavoratori hanno rinunciato al loro TFR e ora sono ingabbiati per sempre. Per giunta presi in giro da chi voleva arricchirsi alle loro spalle, come la società di gestione Anima che aveva l’impudenza di affermare: “L’investimento in un fondo pensione è una scelta intelligente”. Si è visto che razza di scelta è stata: dall’estate del 2007 una batosta dopo l’altra.
La trappola è scattata a giugno dell’anno scorso. Da allora è andata prima male e poi malissimo nel 2008. Ne sanno qualcosa i lavoratori chimici (fondo Fonchim) che a fine settembre perdevano il 14,8% da inizio anno, i metalmeccanici (fondo Cometa) con un risultato negativo del 10% o i ferrovieri (fondo Eurofer) con un deficit del 17%. Questi sono i minus delle linee azionarie, ma anche le altre hanno fatto peggio del TFR.
Però la cosa più grave è la mancanza di libertà. Chi ha aderito a un fondo pensione, soprattutto per le insistenze dei sindacati, è come condannato a vita. Finché lavora, il suo TFR continuerà a finire lì, volente o nolente. Ma anche andando in pensione otterrà soltanto la semilibertà. Metà di quanto si sarà salvato (il cosiddetto montante), non potrà ritirarlo perché verrà convertito in una rendita, a condizioni decise da altri.
Purtroppo non può neanche sperare nella grazia del Capo dello Stato. Per la previdenza integrativa non è prevista. In compenso ogni due anni può cambiare cella. Cioè può passare per esempio da una linea azionaria e a una garantita, restando nello stesso fondo. Peccato che tali garanzie sia solo propaganda, con linee “garantite” in negativo del 3% da inizio 2008 (fondo Fonchim)! Volendo può anche cambiare prigione. Cioè non solo la linea di gestione, ma anche il fondo. Non può però riacquistare la libertà: l’ergastolo è l’ergastolo!
È rimasto in libertà solo chi si è tenuto il TFR. Tranquillo e sicuro, lo vede crescere giorno dopo giorno (circa +3,5% da inizio 2008). Se cambia lavoro o va in pensione lo riceve tutto subito; ed è libero di farne cosa vuole.
Per altro la faccia tosta dei sindacati non ha limiti. Non contenti delle figuracce collezionate col fondo per la scuola (Espero), pochi giorni fa Cgil, Cisl, Uil ecc. si sono incontrati per farne partire due per coprire tutto il settore pubblico (Sirio e Perseo). Sembra una barzelletta." Beppe Scienza


C'è una sola cosa in Italia nella quale il cittadino può confidare e credere?

me ha detto...
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