29 settembre 2008

PERDENTOPOLI


“Il Monopoly (o Monopoli) è sicuramente il gioco da tavolo più famoso al mondo, quasi tutti hanno disputato almeno una partita tra amici. La semplicità delle regole e l'immediatezza della loro applicazione lo rendono un divertente passatempo per appassionati di tutte le età. Proprio per questo il Monopoli è riuscito a diventare un bestseller internazionale ed il più conosciuto gioco in scatola di tutti i tempi (oltre 125 milioni di copie sono state vendute in tutto il mondo; pubblicato in più di 40 paesi e in oltre 20 lingue diverse; sono state realizzate versioni "personalizzate" per squadre di calcio, di basket, di football, marchi automobilistici, cartoon, dedicate ad alcune città, dedicate all'euro oppure a personaggi famosi. Una versione veramente speciale è stata realizzata per conto della Nasa con l'idea di consentire delle partite in assenza di gravità).”



Ebbene signori miei, il gioco da tavolo più diffuso al mondo purtroppo da noi non funziona. Non, non voglio dire che le scatole in commercio ad Acri siano difettose o che manchino di alcune parti o componenti importanti. No, niente di tutto questo. Gli esemplari in vendita negli esercizi commerciali della nostra cittadina sono uguali in tutto e per tutto a quelli diffusi sia in Italia che nel resto del mondo. Soltanto, torno a ripetere, che da noi questo gioco, semplicemente, non funziona.
Iniziai a giocare a Monopoli a casa di un amico d’infanzia, alla fine degli anni ’70, all’inizio dell’adolescenza. Il gioco mi piacque subito, forse perchè a quell’età si ha voglia di “diventare grandi” in fretta, di abbandonare il mondo dei giochi per bambini per entrare in quello più affascinante dei giochi per adulti: i soldi, la macchina, la villa, le donne, il potere...
Lo spirito del Monopoli è molto semplice. Si tratta di un tipico gioco di percorso, come il gioco dell’oca, sul quale sono disposti dei terreni di valore via via crescente man mano che ci si allontana dal punto di partenza, e sui quali è possibile costruire dei fabbricati, che naturalmente hanno un costo di acquisto proporzionato al valore del terreno posseduto. Il proprietario del terreno ha la possibilità di esigere il pagamento di un pedaggio dal malcapitato compagno di gioco che vi transita e questa cifra è, come già detto, adeguata al valore del terreno ed aumenta in relazione al numero degli immobili presenti.
Inoltre sul tabellone sono presenti quattro stazioni ferroviarie e due società per la fornitura dell’acqua potabile e dell’energia elettrica, inoltre ci sono altre caselle quali la Prigione, il Via, gli Imprevisti e le Probabilità: a queste ultime due sono associati due mazzi di carte dai quali bisogna pescare rispettivamente da uno o dall’altro mazzo, a seconda di dove si capiti.
Prima di iniziare a lanciare i dadi ad ogni giocatore viene data una determinata somma di denaro, ed i titoli di possesso di alcuni terreni, distribuiti casualmente. I restanti verranno poi messi all’asta da uno dei giocatori avente la funzione di banchiere o di mediatore del gioco come dir si voglia.
C’è solo una condizione e cioè che per poter iniziare a costruire i fabbricati bisogna possedere tutti i terreni contigui (due o tre) le cui caselle hanno in cima una fascia dello stesso colore. E questa condizione già pone in essere nell’acritano medio questa domanda:

-Come mai nel gioco non posso fare come nella vita reale che mi costruisco la casa su di un terreno di trecento metri quadri mentre le restanti tomolate per ottenere la licenza edilizia sono nella timpa del Mucone?-

Pazienza! Il gioco è stato creato dagli anglosassoni e loro avranno un diverso piano regolatore.
Senza scoraggiarsi il Giocatore Acritano Medio che in seguito per comodità chiameremo GAM, penserà di potersi facilmente aggiudicare i terreni che gli mancano alla prossima asta. Se non che, succede spesso, che uno dei due o tre terreni dello stesso gruppo, che a lui serve per completare il lotto edificabile, non è disponibile per la vendita all’incanto ma si trova, guarda caso nelle mani di un altro giocatore. Dov’è il problema? Facendo una buona proposta d’acquisto o di scambio, il terreno passerà di mano permettendo al GAM di poter costruire le sue belle casette ed esigere un pedaggio maggiore dal giocatore che vi transiti.
Ed è a questo punto che il gioco così come è stato concepito dall’agile mente anglosassone smette di girare andando a cozzare contro l’acritanità uranica (l’uranio è oltre una volta e mezza più pesante del piombo) del giocatore in questione.
Il GAM 2 realizzerà nella sua testa, tradendo il suo pensiero con un espressione del volto a metà tra il corrucciato e lo strafottente:

- Ed iju li dugnu “Viale dei Giardini” pe’ chilla cavarella e “Vicolo stretto”? ‘Un sia mai! E pu, cumi dici sempi patrima: Iu accattu, u binnu!-

Acido deossiribonucleico, DNA, evolutosi(?) frammento dopo frammento in un ambiente vitale(?) fatto di eredità indivise, inimicizie familiari, cooperative fallite o mai nate, prestiti d’onore, capannoni vuoti, salumifici chiusi, zone PIP su terreno di riporto, strade inutili, tunnell, gallerie invece di galere.
Corsi di formazione e la “formazione” (compagine) dei docenti.
Campi di pallone, campi di football, campi di soccer, campi di calcio, campi di calcetto, campetti, musei civici/musei privati, fondazioni nelle Paludi.
Teatri e Amphi”freg”acri: biglietti gratis per gli amici degli amici.
Disoccupazione e “la disoccupazione”; la “104”, l’accompagnamento, la macchina senz’iva, l’invalidità e la pensione; lavoro nero, emigrazione, buste paga false, fatalismo, vittimismo, diffidenza.
Eroi, santi e santi in paradiso; poeti e poeti di Palude.
Scrutatori e “scrufatori”; maiali e maiali ammazzati e regalati; clientelismo, lecchinaggio, porte bussate con i piedi; posti fissi, posti fissi al comune, all’ospedale, alla comunità montana; centunisti, cinquantunisti, ...unisti e basta.
Medici col “Don”, e preti con l’”On.”; On. e basta ed ex On. con la pensione.
Palazzine, cooperative, palazzi, palazzetti, ville e villette; più case che abitanti; colonne e tamponature a “faccia vista”; case mai terminate fatte per figli di mamma che non torneranno più quà.
“E’ più facile ottenere un perdono di un permesso”; DNA cresciuto nel brodo primordiale dominato dall’imperante Legge del Condono.

- Pittosto perchè invece tu non mi cedi Parco della Vittoria che io in cambio ti do Vicolo Corto e così tutti e due possiamo iniziare a costruire?

Giunti a questo punto due individui “normali” o meglio non acritani, troverebbero un accordo soddisfacente per entrambi. In effetti se è vero che Parco della Vittoria e Viale dei Giardini sono i terreni transitando sui quali si può esigere il più alto pedaggio di tutto il tabellone e Vicolo Corto e Vicolo Stretto, per contro sono quelli più “economici”, bisogna però considerare che la costruzione degli immobili viene a costare in maniera proporzionale, oltre al fatto che bisogna pure pagare le tasse. Ma a questo, per i motivi esposti sopra, il GAM non ci arriva. Pertanto nessuno dei giocatori vuole cedere ed è così che il gioco del Monopoli, il più diffuso gioco da tavola del mondo intero, qui da noi, va in stallo. Giro dopo giro, in un monotono susseguirsi di inutili lanci di dadi, il gioco perde di interesse. I pochi spiccioli spesi per il pagamento del pedaggio, su di un terreno senza costruzioni, finiscono per non impoverire nessuno ed il gioco diventa interminabile. A nulla vale una regola creata dagli anglosassoni specificatamente per gli italiani:
il pagamento delle tasse non è una certezza ma può avvenire, ben inteso, estraendo un cartellino dal mazzo degli “imprevisti” o dalle “probabilità”!


MIMMO GALLIPOLI

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