LUMINAL
Leggo di nuovi sindaci e di nulla di nuovo che accade. Leggo
di polemiche su ascensori e di nessuna ascesa. Leggo di chi si lancia a favore
di qualcuno che adesso ha un suo potere e contro chi non lo ha più. Leggo di
niente e mai qualcosa che mi racconti la città. Leggo, ma mai Acri si trova al centro
delle parole. Leggo di discussioni tra figli di qualcuno, leggo di chi annovera
come positiva nel suo operato una cosa non fatta, ma che, invece, aveva tentato
di fare. Leggo e non trovo nessuna strada, leggo le nuove posologie di vecchi
brevetti. Leggo di nuove giunte e di persone elette e subito dimesse per far
posto al proprio compagno, leggo questo a conferma che bisognerebbe abolire le
elezioni comunali concepite con questa modalità di raccolta-voti. Leggo di
qualcosa che si ripete, ma non è una ripetizione, si tratta di un flusso
congenito e legittimato dal disinteresse o dall’interessamento per
opportunismo. Leggo gli incubi ed i sogni e mi ha fracassato le scatole questo
freudiano esprimere pensieri a domanda e risposta. “I have a dream”, ma quale
sogno, io ho una realtà che non è onirica, che non è fatta di affollamenti
elettorali, ma è formata dai deserti che precedono e succedono a tutto il
blaterare delle festività natalizie ed elettorali. Leggo e continuo a leggere
ed a camminare per questa città dimenticata nei sogni e negli incubi ed in
tutto ciò che leggo.
ANGELO SPOSATO
3 commenti:
Se abbiamo letto gli stessi articoli dovrebbe esserti venuta l'orticaria per la grammatica, oltretutto.
Caro Angelo Sposato,
Capita anche a me di leggere. Leggo, da quando è nato, il Tuo blog, perché riesci ad essere brillante senza cadere mai nel luogo comune. Non ho mai commentato i frutti della Tua produzione per evitare contaminazioni. Questa volta, però, mi “corre l’obbligo” di intervenire perché, pur non conoscendomi, mi hai collocato nel girone degli opportunisti e dei maneggioni. Non sono il “compagno” della persona eletta subito dimessa. Io sono il marito di Maria Bifano. Io e mia moglie, oltre a condividere sentimenti, sensibilità e Weltanschauung, oltre a vivere una discreta e gratificante reciprocità di ruoli, abbiamo la ventura di vivere in questo nostro sfortunato paese. Sfortunato perché, come dico nell’intestazione del mio blog (sì ne gestisco uno anche io per sfogare il mio onanismo mentale: ferrarosalvatore54.com), questo paese, dicevo, è stato quasi ininterrottamente retto da amministratori incapaci ed incompetenti che hanno dovuto la loro fortuna al Pregiudizio, al Luogo Comune, alla Disinformazione, al Bisogno della gente. E allora, periodicamente, quando si satura il livello di sopportazione del fracassamento di cui parli, “scendiamo in campo”. E la nostra modalità di raccolta-voti non è quella che supponi e che, in effetti, è praticata diffusamente e, da alcuni, con accanimento. Semplicemente negli ultimi 15 giorni di campagna elettorale informiamo della nostra presenza in lista le 1000 persone, che tutto l’anno sono sul nostro stato di famiglia (purtroppo senza riceverne il beneficio degli assegni familiari). In questa tornata 636 “familiari” hanno votato per altri candidati. Siamo contenti per loro, perché amiamo anche la loro libertà. Mia moglie ripete spesso le parole della grande Oriana: “Per essere felici, bisogna essere liberi, per essere liberi bisogna avere coraggio”. Coraggio che trovo in molti abitanti di Duglia, molti dei quali nel carattere smentiscono l’origine del toponimo. Caro Angelo, anche il mitico Arena fu “una persona eletta (trionfalmente) e subito dimessa”. Non sappiamo ancora bene perché. Mia moglie (perdona l’accostamento), peraltro orgogliosa che nelle sue vene scorra anche il sangue di “Michelotto” suo bisnonno, ritiene che, in questa fase, possa essere più utile io ai nostri concittadini, per la mia capillare conoscenza del territorio e per le mie trascorse esperienze amministrative. Resterà al mio fianco anche in questa nuova fatica. Continuerò a leggere i Tuoi post e ad essere disponibile anche di offrirTi la mia attenzione dalla posizione di amministratore, a meno che, come Laocoonte, non temi dona ferentes. Salute a Te.
Caro Salvatore Ferraro,
preciso che il sostantivo "compagno" l'ho riportato dopo aver letto un articolo sulla nuova giunta, ma per me la sostanza dei legami è quella che conta. E penso sarà daccordo con me in questo.
Di certo, io non colloco le persone in gironi danteschi o similari ad essi perché non ne ho facoltà e nemmeno mi interessa averne. Il fatto di parlare di opportunismo nasce dall'osservazione della realtà e dalla tessitura, in essa, di uno strato sotto-culturale che si allarga sempre di più. Quindi, il mio è stato un punto nella visione generale e non, certamente, un dito puntato. Per proseguire, la mia osservazione sulla vicenda che la riguarda vuole esprimere una perplessità su questa insolita scelta poiché avviene in una sfera pubblica. Personalmente, non ho capito perché far candidare una persona e farla dimettere perché si ritiene più competente un'altra persona ancora, in questo caso lei, marito della candidata, eletta che poi si è dimessa. Allora perché non si è candidato direttamente lei? oppure, magari, scegliere tra altri candidati delle liste a sostegno di tenuta e trovare, sicuramente, qualcuno, anch'esso competente? Poi, per il resto, le mie sono considerazioni sulla realtà in cui vivo ed a cui cerco di dare il mio contributo attraverso battaglie, iniziative, progetti e col gesto dello scrivere. Il tutto per dire ed affermare, sempre, che bisogna ritornare ad essere cittadini e comunità di individui e non accozzaglia di individualismo. Un saluto e continui a seguire il blog.
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