3 giugno 2009

Elementare aritmetica elettorale e segnaletica stradale

"Per venire incontro alle numerose richieste da parte di lettori e lettrici: "

L’ormai solito Karl Kraus ed una citazione di troppo per irretire, irritare, irrimediabilmente ritornare sui soliti argomenti. Beh! In che altro speravate? Suvvia esimi (e)lettori, catoni e censori, che morite pure voi dalla voglia di mettere il dito nella solita piaga, ulcerosa e ulcerata, purulenta e incancrenita, ma pur sempre allettante, e poi… non si dice forse che il medico pietoso fa la piaga verminosa? Insistiamo dunque. Sparare sulla croce rossa non è ancora uno sport bandito in questo nostro fottuto paese, graziaddio! Per di più anche in questa campagna elettorale medici, paramedici, farmacisti ed impiegati a vario titolo di aziende sanitarie non è che manchino. Anzi. Chissà quanti in percentuale?
È stato un paio di giorni fa, mentre me ne andavo su in paese sulla mia vecchia polo Volkswagen — vecchia di quasi 10 anni —, il volume a palla, nell’autoradio una C60 con la registrazione di Moa Anbessa di Getatchew Mekuria & The Ex & Guests… — Cristo come sono avanti! — Il solito paesaggio bruzio d‘inizio estate, la solita strada scassinata per i soliti ordinari lavori rappezzati, e chiru purvirazzo ‘i cazzi a spiaccicarsi sulla macchina appena lavata. "Viaggiare, certamente non volare ma
viaggiare... 
Si, viaggiare
evitando
le buche più dure." Me li vidi apparire davanti, in serie, tutt’a na vota, annunciati da una scia di fac-simili variegati a disperdersi allegramente nell’aria e lungo i bordi della strada, con le sterpaglie già ad altezza d’uomo o forse più. Da venirmi quasi un colpo. Per via di quella buca, un cratere addirittura e della macchina che sbandò. …Cristo santo non fatemici pensare! Davanti 4 auto ed un trattore e dietro altre 2 o viceversa. Una smart, un micra, una punto , una bmw e... chi si rocorda più! Tutti a sbraitare. I clacson impazziti ed io il mio sudore (d)a bermelo a sorsi. E tutt’intorno quelle teste d’uovo in bell’esposizione. …Cazzo, pornografia allo stato puro! Un’indecenza bell’e buona. Occhietti impertinenti sbarricati russi, calvizie, canizie, turgori esorbitanti e rilassatezze imbarazzanti, ipospadie, fimosi, circoncisioni… presenze "aliene" che sfoderavano sorrisi imbelli, stritolati nelle loro cravatte, a mo’ di cappio, come in certe pratiche sado-maso che voi esimi (e)lettori, e soprattutto (e)lettrici, certamente non disdegnerete. Accussì alla luce del sole, che sfacciati! Da chiedersi immantinente adduvi s’è arenato il rispetto per la morale, la religione, il bon ton, a bona crianza. E come se non bastasse nemmeno una bella fighetta senza veli o velina in carriera: Cristo com’è rimasta indietro la nostra/vostra terra di Calabria! Mancavano solo le taglie. Con le scritte wanted e le cifre sotto. "E' già/ che la verità
è solo un'immaginazione/
che una certezza propria non ha." E già, le elezioni! Che gran paese l’Italia! Sempre con questa rottura, in mezzo, di coglioni. Non servono quasi a niente ma graziaddio ci sono. Sempre gli stessi scrutatori, sempre gli stessi presidenti di seggio, sempre gli stessi rappresentanti di lista, sempre gli stessi candidati — quelli trapassati facilmente interscambiabili con i novizi per faccia e quoziente d’intelletto —, sempre gli stessi comizi, sempre le stesse promesse — esche a cui abboccare e bocconi a finire inesorabilmente di traverso —, gli stessi eletti, sempre… sempre…, solo il colore delle casacche cambia e le simbologie abbinate non sempre a tono. La cravatta a tinta unita, regimental o a puntini per non sbagliare. Sempre la solita fuffa stantia e le televisioni …un po’ di varietà e che cazzo!
Che smacco scoprire che perfino nella IIIª Repubblica l’emblema del PSDI è ancora lì. In un florilegio di simboli e di comunismi da zero virgola eccetera, il (nuovo) PSI di nuovo a schierarsi ancora a destra, con quel Mancini Jr. che non perderà di certo la faccia per la sua "nuova" devozione per i Gentile. — E di quel Pino che proclama e/o minaccia: la provincia cambia! Ma, di grazia, picchì i sonaturi su’ sempr’i stessi? Cum’è su fattu? — Chissà quanti di voi, esimi (e)lettori ed eccelse (e)lettrici, si rammentano di modi e circostanze, che qualche anno fa, portarono all’elezione del sindaco Perugini a Cosenza? "Più che le leggi della politica, forse, occorrerebbe scomodare quelle della psicanalisi per comprendere il livore e il risentimento che tanti ex comunisti, soprattutto a Cosenza, hanno contro quelli che definiscono i Mancini." Cosi Pietro Mancini — figlio di Senior, padre di Junior, e nonno di Junior ma omonimo — in La Questione Immorale, pag. 137, Luigi Pellegrini editore luglio 2006, che continua: "Dal momento che io non sono più in campo, forse, i fassiniani bruzi sparano le loro bordate, mettendo nel mirino anche Pietro Mancini Jr., che il 9 aprile 2006, a 17 mesi, ha accompagnato suo padre e sua mamma, la bella e dolce Michela Felicetti, a votare nella sez. e.le n.ro 1 del centro storico di Cosenza, all’interno del vecchio liceo Bernardino Telesio. E vi è tornato domenica 28 maggio, quando i cosentini hanno votato per eleggere il nuovo sindaco, l’ex dc, oggi rutelliano, Salvatore Perugini, che si è giovato del crollo, clamoroso rispetto al voto del 9 aprile, del centro destra e ha reso vana la notevole affermazione della candidatura di Giacomo Mancini Jr. : 30% da solo!" Che volete aggiungere d’altro che non sia già stato detto? Il solito Karl Kraus diceva: "Posso essere solo più moralmente indignato." Che volete farci c’est la vie! Una farsa infinita, la politica, con cui ci tocca far i conti. Avvisate la serva dunque. Tirate fuori gessetti e pallottolieri e ripassate le tabelline, mi raccomando! Perché il 6 e 7 giugno pare che si voti. Anzi é certo. Ed i voti c’è chi li pesa ma i più li contano. Ed il giorno dopo tutti vincitori, in un modo o nell’altro, perciò orsù preparatevi a salire sul carro, io me ne torno indietro e a piedi.
Si vota pure il 21 per i referendum — o referenda per meglio dire: è plurale! — ma non gliene frega più niente a nessuno. Pare — mi raccomando notare la finezza e l’insistenza sul pare — nemmeno a chi li ha voluti un paio di anni fa o forse più. Si tratterebbe di cancellare un rigo sopra e 2 sotto della legge elettorale di quel Roberto Calderoli, nota come Porcellum (la legge), che tanti implicazioni ha avuto, tante complicazioni ha prodotto e che il Berlusca per sommo dispetto o diletto ha promosso sul campo Ministro per la semplificazione (…normativa). Cribbio, quell’uomo — Berlusconi ça va san dire —, oltre a barzellettiere, gaffeur, puttaniere è pure genio! Del male s’intende. Suvvia, fategli un monumento! Uno nella piazza più importante d’ogni paese d’Italia — tanto perché non si senta in soggezione di fronte all’inevitabile competizione con Padre Pio — e supplicatelo ed imploratelo che si tolga dalle palle al più presto, prima che ci affezioniamo troppo, prima che sia troppo tardi. Si sa come va con certi umani affetti, a forza di affetto ed effetti se ne va pure la volontà e/o il modo di sindacare se c’è un pur minimo difetto.
Suvvia, esimi (e)lettori ed eccelse (e)lettrici, non indugiamo oltre e torniamo a bomba ai nostri bravi conti! 6 I candidati alla presidenza della Provincia di Cosenza. 38 i simboli e 38 i candidati alla carica di consigliere (14 in più della passata tornata elettorale almeno nel collegio di Bisignano). 36 I collegi per l’intero territorio provinciale. Il che moltiplicando il numero dei candidati di ogni singolo collegio per il numero di collegi (38x36) si ha un risultato di 1.368 a cui bisogna aggiungere i 6 candidati alla presidenza per un totale di 1.374 candidati. Una fiumana, un esercito d’aspiranti al trespolo con la bava alla bocca e le mani già in pasta. Tutti pronti a fare della politica un servizio. …Processo alle intenzioni? Che volete, si fa quel si può! …Ma vi siete mai chiesti, esimi (e)lettori ed eccelse (e)lettrici, quanto ci costeranno tutte queste velleità, che si raffigurano in manifesti, santini, video-internet, sonorizzazioni radio e filmati televisivi, cene e cenacoli, manducazioni e stornelli, parole al vento e vento (volgarmente pirita), carta straccia e da parati? Perché il conto poi, al solito, lo si paga sempre noi (tutti gli altri), o di riffa o di raffa. Di pletorico, evidentemente non c’è solo il numero di onorevoli e senatori, pletorico ormai è l’ingente numero di personaggi che navigano nel mare magnum della politica(?) italiana, occupandosene part/full time, a tempo perso e mai senza contropartita o risarcimento sovrastimato. Proprio vero che la politica sfama, basta che non ci si trovi dalla parte sbagliata della barricata, se no t’affama. Del resto l’hanno capito in tanti, e si sgomita a destra e a manca — persino il semplice scrivere la parola "sinistra" risulta antiquato — e all’estremo centro, e meno male che a passare per le maglie del setaccio saranno comunque in pochi sebbene sempre troppi: i soliti noti.
Ed è la provincia la vera posta in gioco, l’unico vero campo di battaglia. Del resto noi italiani rimaniamo dei provinciali, e noi calabresi difficilmente ci schiodiamo da sotto l’ombra del campanile, tanto che nelle nostre contrade l’apogeo della partecipazione politica (degli elettori intendo) è e rimane comunale. Dell’Europa non gliene frega più niente a nessuno. Forse nemmeno ai 72 eurodeputati fortunati — vedi i (som)movimenti dei "Membri italiani del Parlamento europeo della VI Legislatura" su Wikipedia — che pur se riusciranno ad acciuffare uno scranno non perderanno l’occasione di cogliere la palla balzo per ripiombare nel ballo (del potere) nella dolce e rassegnata patria elettiva. Perché la vera pacchia per loro ed altri, gli eletti della casta, è sempre e comunque in Italia. Per fortuna loro e sfortuna nostra l’Europa è un’entità ingombrante o tutt’al più una vacca da mungere, di cui può approfittare anche chi meno te l’aspetti come si evince da questo estratto (domanda e risposta) da il Corriere della Sera.it del 5 ottobre 2008. Il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero — da me ribattezzato Agazio il Gran Nocchiero —, così scrive al Corriere: "Che la Calabria sia un bersaglio mediatico facile lo sostengo da tempo. Spesso la regione ne offre il motivo, ma spesso no. Dispiace soprattutto quando le accuse sono affrettate e ingiuste, senza possibilità per giunta di qualche difesa. La recente vicenda nota come «sponsorizzazione della Nazionale da parte della Regione Calabria», sollevata da Luigi Offeddu sul Corriere del 19 settembre, ne è una dimostrazione. La Calabria è stata massacrata poi da altri giornali europei che hanno amplificato quanto scritto sul Corriere. E la Regione ha tentato di rispondere alle gratuite accuse di avere impiegato fondi europei violando le regole comunitarie, senza avere una riga di attenzione. Ora un portavoce della Commissione Ue a Bruxelles ha assicurato che la Calabria ha agito correttamente. E il Corriere l’ha ancora ignorato. Chi restituirà mai alla Calabria il danno d'immagine ricevuto?" Il giornalista Luigi Offeddu così risponde: "Grazie della cortese precisazione. Però la lettera di Agazio Loiero dovrebbe essere indirizzata ad Agazio Loiero, non al Corriere della Sera. Infatti il Corriere, e poi i giornali di mezza Europa, non hanno fatto che riportare i dati contenuti negli atti ufficiali e pubblici della Regione Calabria, settore presidenza (presidenza Loiero), dal 19 luglio 2008 fino alla improvvisa «correzione» operata poche ore dopo la pubblicazione dello stesso articolo. Se erano «accuse gratuite», erano auto-accuse: un po' alla Tafazzi. E a proposito di cose gratuite: la Commissione Europea ha dichiarato «inammissibile» l'erogazione di 500.000 euro di fondi europei al campione Rino Gattuso: anche se - altro annuncio ufficiale della Regione Calabria - quei fondi non sarebbero poi andati allo stesso campione, ma sarebbero stati «devoluti in beneficenza» a una fondazione Onlus. La fondazione costituita da Rino Gattuso."
In conclusione, quel giorno l’ho proprio scampata bella. Certo qualche jistigna, qualche vaffanculo, ma si fa l’abitudine a tutto. Peccato mi rimanga ancora la strizza per una paura che mi potevo risparmiare, solo ci fosse stata la segnaletica apposita che m’imponeva giocoforza di rallentare. Un banale segnale di pericolo generico non certo la scritta a caratteri cubitali: "attenzione, pericolo di distrazione per presenza cartellonistica elettorale a schiera." Almeno un tempo, prima d’ogni elezione, le amministrazioni di gran lena provvedevano a falciare, disboscare, sistemare, asfaltare, ri-segnalare. Una mano di belletto a bell’apposta in vista d’una possibile riappacificazione col cuore tenero e la bocca buona del corpo elettorale. Ora nemmeno più quella.


Rosario Lombardo.

23 commenti:

- Jean-Paul Sartre, Élections, piége a cons *- ha detto...

Ma di che vi lamentate (ci lamentiamo)! Tagliano nastri, posano pietre, aprono tunnell e gallerie, varano bagnarole a Muccunu cuglienni buttuni, aprono spumanti, ntruzzano e sbafano a ufo... minchia ma Acri é sempre na festa?
Ci vo' na poch'i musica?
Yuppie Flu -Our Nature
http://www.youtube.com/watch?v=6aBpymwGB7s

Yo-Yo Ma &Bobby McFerrin
http://www.youtube.com/watch?v=GczSTQ2nv94

Lucio Dalla - Quale allegria
http://www.youtube.com/watch?v=UlI1yQLkoJo

Putesse essere allero - Pino Daniele
http://www.youtube.com/watch?v=B4qKf6jORxY

ulan bator pensees massacre
http://www.youtube.com/watch?v=Zt0Zl9FyOSM

* Elezioni, trappola per gonzi

Rosario ha detto...

Basta una "a" e la differenza si nota. La frase di Karl Kraus é:" Posso essere solo più amoralmente indignato". Differenza non da poco per lui.

me ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
me ha detto...

LO RIMETTO:

Una cosa alla vota:

Bene per l'articolo di Rosario. Come d'abitudine, ci piace molto. Punto.


Passiamo ai commenti:
"Ma di che vi lamentate..."
Già... Questa sembra essere l'allegra situazione.

Ci vuole un po' di musica?
Evidentemente, si.

Senza pedanteria alcuna: Schopenhauer et Nietzsche, con altri, hanno affermato cose molto interessanti su questa: il primo, con suo pessimismo radicale, né fa un "momento" che, con l'arte più in generale, puo' situarsi "al di fuori" della volontà di vivere: cieca com'è noto; ne avevamo accennato, senza per questo sottoscrivere... Il secondo (influenzato anche dal primo) la pensa e vive in modo più "eroico": nella sua concezione del "tragico" - ne ha composto. Vedere quanto ha scritto parlando di Wagner, il suo amico che, prima, lo affascinava tanto... "Il caso Wagner", etc.-

Per Sartre: ha detto tante di quelle cose... anche sulla letteratura (Flaubert).
Ha preso tante di quelle posizioni, a volte in difesa di buone cause, ed altre, ohi ohi...
Il suo esistenzialismo, basato sull'esistenza che precederebbe l'essenza (cultura privilegiata, come minimo... rispetto ad una eventuale natura umana) etc...
Non mi ha mai convinto.
Anche se in parte è cosi.

Lo slogan sulle elezioni: è degli studenti nel '68: proviene da una affermazione di Sartre, modificata (parlava di altro) -
I protagonisti (gli stessi studenti), attualmente, la larga maggioranza, sono finiti in vari partiti. Parecchi nei verdi ad esempio.
Sono in tanti, infatti, ad essere stati eletti o, in ogni caso, a rivendicarsi come democratici (giornalisti ed altri "artisti" compresi). Alcuni, insistono sulla partecipazione.
Insomma, sono integrati. A volte più integrati degli altri. Come si dice.

Infine, quanto tu, Rosario, dici su Kraus:
"Terribile" carattere il suo... Ne ha dette tante e, come ognuno di noi, anche delle più sballate.
Ne sanno qualcosa alcuni suoi amici che l'hanno ben conosciuto. Cosa umana.
Cio' detto, ha denunciato tante ingiustizie e ipocrisie.
Kraus era un gran moralista.
Come pure, i 68ttini, anche se in modo diverso. Amore "libero" compreso.
Anzi, l'eccesso di moralIsmo, il bisogno moralizzante diciamo, poche altre volte ha raggiunto tali vette eccelse...
In Italia, si sa com'è andata. A tal punto che c'è da richiedersi, quali erano e sono i legami tra questo genere di moralismo materialista... e l'impregnazione religiosa soggiacente. Diciamo, semplificando certo, catechistica...
Se ne sono scritte tante, su queste cose.
Fra gli altri: sto rileggendo un "vecchio" libro di Calasso ("La rovina del Kasch", 1983: molto interessante) dove tratta, con tante altre cose ideologiche (fascismo, stalinismo - e di un certo anarchismo di matrice hegeliana, e sua evoluzione), anche dei giacobini francesi. Della loro improvvisa voglia di purezza assoluta. Ne cita alcuni che vogliono far fuori un casino di gente ogni due frasi, andandoli a prendere in certi comitati, ed altri tribunali.
Fa vedere da dove proviene questo genere di discorso. Anche rispetto al "sacrificio"... Parla dei Veda, del cristianesimo, eccetera.
Non sono sempre d'accordo, ma rifletterci è utilissimo.
Certe cose possono mostraci altri lati, anche completamente trascurati.
Voilà, andandoci in fretta.
Buona giornata.

Un'ultima caro Rosario: là dove scrivi con umorismo (che apprezziamo):
"...Moa Anbessa di Getatchew Mekuria & The Ex & Guests… — Cristo come sono avanti!"
Modestamente dicendo... non sei il solo a conoscerli.
Anche se riconosciamo, che ne conosci che a volte non conosciamo proprio, o conosciamo poco, o di nome.

Penelope & gli Altri.

me ha detto...

errata corrige:
il titolo del libro di Roberto Calasso è:
"La rovina di Kasch",
Adelphi nel 1983.
Si tratta di una leggenda, della storia di un reame africano in cui il re veniva ucciso quando gli astri prendevano una certa formazione nel cielo.
Poi, un giorno arriva uno straniero che si mette a raccontare meraviglie...
A tal punto che i preti dimenticano di guardare il cielo...
Questo segna la fine dei sacrifici, di quel sistema, eccetera...
Questa leggenda fu raccontata da un vecchio cammelliere...
Calasso si interroga, cosi, sulla legittimità del potere, della tirannia, e del sacrificio (sui diversi volti che questo puo' prendere, nel tempo)

P.

Rosario ha detto...

Eccelsa Prof, per una volta il mio umorismo pare andare a segno, anche se non fa centro. Mi riferivo alla cassettina C 60 e non tanto all’artista, album o musica. La mia, tuttavia, non è una gara a chi ne conosce di più. I miei interessi musicali, graziaddio, prescindono da You tube e continuo a comprare dischi. C’è tanto di quella musica “buona” in giro che è un vero affronto per le nostre orecchie l’opera di televisioni e top ten (mi riferisco ai vari talent-show). Non sempre il talento è sufficiente. Bisogna dire ( cantare ….) delle cose e catturare in qualche modo il proprio interlocutore. Ed ancora non basta. Che senso ha scrivere ancora come Carver o Gadda, o cantare come Mina o Billie Holiday? Se non si aggiunge qualcosa di nuovo si rimane nell’ordine del calco. Anche le cover pretendono personalità.
E poi condividere delle cose… Ricordo ancora “l’emozione” quando scoprii per caso un tale di nome Tom Waits, o John Cheever, o… , sapere che si potrebbero regalare simili emozioni mi fa sentire bene,
Mi fa piacere la puntualità di voi francesi d’adozione sui miei interventi, non dimenticate però che nei miei scritti c’e’ spesso del “gioco”. Certo mi rendo conto che spesso gioco con delle bombe ma finché …
A proposito della musica, mi sono preso un libro di Oliver Sacks (Musicofilia) dell’Adelphi (casa editrice di Roberto Calasso) chissà quanto lo leggerò e se? Anche (tra gli altri) Adorno ne ha parlato di musica e non mi pare in termini tanto positivi.
Sia Kraus che Sarte sono dei personaggi complessi come la maggior parte dei grandi. È inevitabile. Non dimenticate, che ne parliamo a qualche decennio della loro morte ( più di 70 anni per Kraus ). Ex post li analizziamo al microscopio ( o chi per noi) rivoltandone vita ed opera come dei calzini, soddisfatti dalla presenza di buchi, toppe… toh guarda! È degli uomini cambiare, contraddirsi… D’altronde non si dice: errare humanum est? Ciò però non deve significare fare lo gnorri. Piuttosto bisognerebbe interrogarsi sulla liceità, ciò detto, delle citazioni. Come per la Bibbia in un certo senso. Fattene una, non risulterebbe ( evidentemente ai conoscitori della materia) difficile individuarne una di segno contrario.
Sulla moralità cosa dire? Come discernere la moralità dall’immoralità o dall’amoralità addirittura? Senza trascurare il fatto che essere tacciati di moralismo ormai è diventato sport nazionale. Evidentemente dovremmo fare più affidamento sulle situazioni, sulle congiunture… Una sorta di relativismo della morale. Questo in astratto, poi ci sono le decisioni da prendere. Ad esempio cosa fare alle prossime elezioni? Io non voterò (non so ancora se diserterò il seggio o annullerò la scheda). Per me è una scelta difficile e non di poco conto. Usando Kraus potrei dire: tutto tranne Berlusconi, ma... Politica e morale un altro abbinamento che rischia di far saltare all’aria tutta l’ambivalenza della parola morale. Come comportarsi in questa nostra benedett’Italia?
Saluti bisignanesi.

Rosario Lombardo ha detto...

Dal sito www. bisinews.it, di cui ignoro i responsabili ( ed è difficile rintracciarli sulle pagine del sito stesso) riporto questo articolo.

Politica, polemiche e centrali...
Giovedì 04 Giugno 2009 08:44

Sabato e domenica finalmente si vota, dopo una campagna elettorale piena di "gossip" e di veleni. Solita passerella di personaggi illustri che quest'anno ha portato sui palchi gente come il senatore Antonio Gentile o come il leader del neo movimento politico "La Destra" Francesco Storace. Ora tocca ai cittadini scegliere a chi dare la fiducia per la carica di consigliere provinciale, obiettivo difficile da raggiungere visto l'elevato numero di candidati, 15 ndr. Questa campagna elettorale ha portato un clima molto teso in ambito territoriale, molto più teso di quello delle Amministrative del 2007. Stamattina leggevo su un quotidiano locale che alcune persone sono state licenziate da un'azienda, perchè simpatizzavano per il candidato Bisignano Umile. L'azienda è in contrasto con l'attuale amministrazione in quanto ha bocciato il progetto di realizzazione della Centrale a Biomasse proposta dalla stessa. Quando si tratta di opere che in qualche modo possono smuovere l'opinione pubblica, a Bisignano e non solo si creano forti contrasti tra imprenditori, politici e cittadini stessi. Una Centrale a Biomasse può funzionare, bruciando: alberi, olii, gas ecc... ecc..., ma come è successo in quella di Termoli in Molise dove, dopo un controllo dei NAS visto il crescente numero di patologie oncologiche, si è scoperto che bruciavano di tutto emanando dalle ciminiere sostanze altamente cancerogene (rivista "Ambiente" n° 65/2007), ricordando che negli inventari europei delle immissioni di diossine e di idrocarburi policiclici aromatici, il primato assoluto spetta proprio alla combustione a biomasse. Mi chiedo perchè questa azienda vista la vasta estenzione del territorio non punti all'installazione di Impianti ad Energia Solare finanziati in parte dalla Comunità Europea, Impianti che come vediamo in altri Stati, stanno prendendo sempre più piede insieme a quelli Eolici, perchè producono un'energia pulita. Per concludere penso che 10 anni di ricchezza non valgono la vita di una persona...

Come leggere questa notizia?
Ci si potrebbe chiedere innanzitutto perché non si fa il nome dell'azienda. Se la cosa (il licenziamento) sia una novità o meno. Chi siano gli sfortunati. Se l'azienda abbia prima sponsorizzato la maggioranza consiliare ed il suo sindaco visto l'intenzione di voto dei signori/e ancora in azienda. Ci si potrebbe chiedere ancora se la notizia è di servizio o a servizio ... e così via.
Ecco un esempio ulteriore esempio di come si fa informazione e di come vano le cose a Bisignano.

Rosario ha detto...

Oggi sono in vena , almeno per il momento e perciò vorrei segnalare dei siti sul web.
Il primo é di un arguto prof toscano: http://www.valeriodistefano.com/dblog/.
Oltre all'arguzia del signor Valerio di Stefano, si può usufruire di un catalogo di download musicali e letterari a gratis. Cosa di non poco conto di questi tempi.
Altro sito: Lipperatura di loredana Lipperini, http://loredanalipperini.blog.kataweb.it/
Conosco la signora da quando faceva radio su radio3. Se il suo femminismo può essere apprezzato da alcuni l'occhio vigile verso il web ( dal punto di vista letterario e no solo) è l'altro aspetto interessante, Senza dimenticare i link, testimonianza di ciò che si muove in Italia.

me ha detto...

C'E' UN PROBLEMA. COME L'ALTRA VOLTA, TENTO DI METTERLO IN PIU' PARTI:

(I)
Caro Rosario,
metti l'accento sulla musica.
Non vedo, comunque, dov'è una eventuale mal comprensione, dell'umorismo.
Si trattava di una constatazione. E non di certo peggiorativa.
Per i filosofi (Sartre e Kraus): è sempre stato cosi: i pensieri che hanno avuto, loro o altri (anche di duemila anni fa), li si legge.
Ci si riflette.
Mica perché un "grande" ha detto questo o quello, nella sua epoca, che va preso come parola di vangelo. Come si fa troppo stesso. Anche affascinati dall’apparente complessità e notorietà, ed altri successi. Sappiamo quanta soggezione gioca in queste cose. Fra l’altro.
Certo, l'importante è rispettarli. Cioè, leggerli con serietà. Tentando di vedere cosa, effettivamente, dicevano; e quanto questo poteva implicare; come pure per noi, oggi.
Nel mio scritto, sopra, parlavo anche di ex 68ttini, integrati.
E ben integrati. Integratissimi...
Riferendomi al famoso slogan sulle elezioni del primo commento.
E parlavo di moralismo effettivamente. Va da sé che questo non va preso nel senso che,
all'epoca, gli si dava. Non solo in quel senso.
Integrati dunque, e la grande maggioranza di quei "figli di papà”.
(senza disprezzo: questo, è un fatto). Notiamo, “per inciso”, che anche durante il fascismo succedeva la “stessa” cosa (anzi, di più: vedere chi erano i più teorici); in certi movimenti ed avanguardie, artistiche, letterarie, politiche... Qualche scritto loro, e tutto... non valeva più un fico secco. Per certi aspetti, quanta “facilità”. Povera complessità umana se si preferisce. Anche se poi, questa “azionIsmo” lo si giustifica dicendo che di questa complessità... ce n’è fin troppa e che, quindi, “adesso, bisogna agire!”
E via con tante forme di manicheismo. E via con tanti “paradisi” in certi casi...
Integrati dunque... E questo non vuol certamente dire che bisogna fare altrettanto o allo stesso modo. (Integrati lo siamo tutti... o poco ci manca; per tanti versi: ne potrei fare un elenco “infinito”, a vari livelli.)
Poi, parlavo di un libro, fra tanti.
E di certi giacobini che si misero a voler fare, manco fossero "angeli", piazza pulita (...).
Diciamo gli “angeli sterminatori”? (la “religione”)
A voler trucidare (“sacrificare” alla Causa) mezzo mondo.
L'autore ne cita alcuni anche poco conosciuti, ma che in quei tempi mostrarono, improvvisamente, d’aver la stoffa, più Illuminata. Noi, i Migliori, e gli altri da buttare...
Si sa dove ha condotto tutto questo.
Bisognerebbe tenerlo in mente, penso.
Insomma, e lo ripetiamo... Chi è assolutamente colpevole... e di Cosa?
Ne parlo di tutto questo, e non di certo per bloccare qualsiasi forma di contestazione, o rimessa in questione dell'esistente... che ha tante forme e contenuti; contrariamente a quanto si puo’ a volte credere, mettendo tutto o quasi nello stesso fascio...
Questo, dovrebbe essere abbastanza chiaro, spero.
Giustamente... ne sono successe tante. E ne sono state pensate altrettante se non molto di più, sul nostri pianet(mezzo)rottolo...
Non faceva la stessa cosa, Sartre? Quante idee ha via via integrato o rigettato? Cosa che si vede nelle sue diverse posizioni. Compreso sulla sua concezione della libertà individuale...Era un “grande” che ha commesso anche enormi bevute (anche in senso “pratico”! - la moglie... gli nascondeva le bottiglie : il che, è cosa senz’altro simpatica – lo so anche da fonti non letterarie; diciamo, da “pettegolezzi” di persone che lo conobbero).
Lo stimo dunque, non ci piove. Ma, questione filosofia e politica, gli preferisco Camus per quel periodo.

Penelope
(segue)

me ha detto...

APPARENTEMENTE... FUNZIONA.

(II)
Ricordiamoci cosa avvenne durante La Terreur: Ragione onnipotente... e suo Culto. Addirittura.
Insomma, non si puo' nemmeno dire che criticare certe posizioni sia (solamente) una questione legata a questi nostri tempi. Si è sempre fatto, e meno male anche perché fa parte della vita. (Pensiamo al medioevo: nominalismo etc., quante dispute.)
Come se si trattasse di moda, per intenderci.
Come bisognerebbe comportarsi nell’attuale brillantissima situazione italica?
Non so... O, piuttosto, “si”: cercare di essere sé stessi. Anche se, evidentemente, questo implica tante cose. Alcune delle quali, contrarianti. In un doppio senso: per noi, ma anche perché ci sono forze che ce lo impediscono, per non dir peggio. Ma, come si sa, non c’è forse cosa più difficile che vedere i “limiti” dell’essere sé stessi, noi stessi.
Siamo, mi pare, sempre ed ad ogni momento: plurali; pensiamo alla lingua, alle abitudini d’ogni sorta. vallo a cercare un “puro sé”, là dentro...
Fare un rivoluzione per in fondo ritrovarsi? Perché no, ma, perlomeno, che si sappia cosa si cerca. Cominciamo con qualche cambiamento importante, pacifico...
Sarebbe già tanto, e non solo da noi.
Poi, non si sa mai, se l’economia frana completamente... Che la Natura umana ce la mandi buona, e senza vento...
Questo è quanto penso. Senza farmi alcun sconto.
Di nuovo, caro Rosario,
i nostri migliori saluti a te, ai pirati della Cisalpina e della Transalpina...

Penelope

p.s. ho letto adesso quanto dice la Lipperini che indichi, sulle bambole. Sono cose conosciute. La sua spiegazione, mi lascia comunque scettico? anche se c’è del vero. Difficile capire come sono andate tante cose storiche, prendendola per questo verso puramente culturale. Basta rifletterci, a come sono potute andare tante cose passate. Che poi, si insegni ai bimbi a giocare con la bambola piuttosto che con le armi e simili, non ci vedo alcun male. Comunque, basta andare in un parco, c’è pieno di babbi che si occupano, adesso, dei bimbi.
E pure da noi, ce ne dovrebbero che spingono le carrozzelle, no?
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me ha detto...

RIMETTO IL P.S.:

p.s. ho letto adesso quanto dice la Lipperini che indichi, sulle bambole. Sono cose conosciute. La sua spiegazione, mi lascia comunque scettico...
Anche se c’è del vero. Difficile capire come sono andate tante cose storiche, prendendola per questo verso, puramente culturale. Basta rifletterci, a come sono potute andare tante cose passate.
(e la famosa "struttura", economica ed altre, la dimentichiamo?)
Che poi, si insegni ai bimbi a giocare con la bambola piuttosto che con le armi e simili, non ci vedo alcun male.
Comunque, basta andare in un parco, c’è pieno di babbi che si occupano, adesso, dei bimbi.
E pure da noi, ce ne sono che dovrebbero (adesso), spingere le carrozzelle, no?

Penelope

Penelope ha detto...

una precisazione: a proposito di Sartre volevo dire "la moglie".
Mi riferivo a Simone...

Rosario ha detto...

Eccelsa prof, non mi riferivo a quel post in particolare ma piuttosto a delle figure che si muovono in rete a certi livelli di discussione, che qui nelle nostre lande mancano. Internet alle nostre latitudini è al servizio del potere (ordine costituito) peggio della carta stampata.
Sono d'accordo con quando dici, per quanto posso conoscere e comprendere certi argomenti. Il "dubbio è come" leggere il presente alla luce di fatti e personaggi del passato. La complessità che si avanza non è solo una scusa accampata ma un dato di fatto. Certe dinamiche sono sempre le stesse, ma certe cose sono del tutto nuove. A cominciare dalle biotecnologie, dalle influenze dei media, da tutte le problematiche legate alla vita. Certo Sarte piuttosto che Pasolini o Camus avranno pur detto delle cose addattabili alle nuove congerie ma fino a che punto? Certo da loro o da altri si può partire per andare oltre. Però non trovi che oggi manchino delle figure come Sarte, Camus o Pasolini? Nel senso che erano anche altro. Filosofi, scrittori, cineasti piuttosto che uomini di teatro ( Sartre).
Del resto di integrati, con quelle stimmati, ce ne sono anche in italia. L'informazione, la televisione, la politica di destra ( e di sinistra) ne è piena.
Essere se stessi? Ma fino a che punto? A che costo? Se vuoi avere una vita sociale rimanendo te stesso, dalle nostri parte, devi rinunciarci in parte se non totalmente o lanciare messaggi nella bottiglia.

Rosario ha detto...

M'è sfuggito un pezzo. Nel senso che erano anche altro. Filosofi, scrittori, cineasti piuttosto che uomini di teatro ( Sartre). immersi totalmente nella vita del loro tempo. Engagé se si vuole. Al giorno d'oggi la cultura vive nella stessa casa ma in camere separate, e non sempre e non solo per colpa della politica o del mondo intero.

Penelope ha detto...

Caro Rosario,
condivido parecchie delle cose che scrivi.
Per il fatto di persone "come quelle" che nomini, ai giorni nostri, ce ne sono ma, quello che poteva essere... in un tempo, non lo è più allo stesso modo; "Tutto" è cambiato.
Se ne è discusso molto, comunque, dei Maestri (Maîtres à penser etc.) e del loro ruolo.
Vediamo bene che, anche a livello teorico, diciamo, tante cose sono letteralmente cascate.
Di certo, non per colpa di altri che le hanno spinte. Non solo.
No, c'erano tante cose che erano basate su "verità", inconfutabili...
Per le biotecnologie, eccetera, ci siamo dentro, in pieno.
I dibattiti e gli scritti abbondano.
E non solamente tanto per far cultura alla tv e simili. penso che sarebbe veramente riduttivo crederlo.
Ce ne sono che ci mettono, parlo di oggi, "tutta" la loro vita, o vitaccia.
Insomma, il contesto è molto diverso per certi lati, essenziali. E per altri, lo stesso...
Sai che c'erano tempi in cui i Profeti "abbondavano", ad esempio.
Non sono cose nuove quindi. Con questo non voglio, dunque, giustificare nulla.
Nulla...

Essere sé stessi... ad esempio da noi, è come dici.

Penelope

Rosario ha detto...

Già i maîtres à penser! Non so. I ho l'impressione però che dei maestri, dei punti di riferimento ci vogliono. Anche come figure ideali che poi, o colo senno di poi, un giorno si metterà in discussione, si ripudierà. Quando penso alla nostra società mi viene da pensare a quelle nuove piantagioni di ulivi che affollano le nostre colline. Tutti cultivar uguali, strettamente ( in lunghezza e larghezza) adiacenti gli uni agli altri, con la stessa quantità d'acqua e di concime .... nessuno che svetti sugli altri. Un sfilza di nani. Certamente non mi riferivo al reddito, dove piante che svettano ce ne stanno eccome. Però chissà perchè mi capita di incontrare di ricchi in portafoglio ma poveri in conoscenza. Come ad esempio dei laureati che al di fuori del loro ambito di stretta pertinenza son persi. Cosa volete che gliene freghi della morale o di Camus e del suo postumo" Il primo Uomo"?

me ha detto...

Mon cher Rosario,

le dico come mi vengono in testa

"gli ulivi.... il cultivar uguali, strettamente (in lunghezza e larghezza) adiacenti gli uni agli altri, con la stessa quantità d'acqua e di concime..."

... ulivi, pomodori, mele e pere, fragole, banane, rape, asparagi...

oggetti, pensieri, comportamenti...

noi viviamo nell'epoca dello Standard, della linea retta mediana, della rotondezza più peso netto calibrato, del clean...

... del preconfezionato, dell'usa e getta... dell'esser dappertutto con l'impressione di non essere più da nessuna parte...
(ce chi ne approfitta, chi lo strumentalizza questo "vago", consoliamoci)

etc etc etc...

Gli ulivi:
ne ricordo uno in particolare: talmente nodoso, grande, pieno di "ripostigli", di buchi uno più bizzarro e profondo dell'altro nel tronco tortuoso - mia nonna (a Muccunu) ci teneva dentro le posate, i bicchieri, e qualche vecchio piatto della tua e nostra (!) Bisignano...
ed i pomodori, erano tutt'altro che rotondi, e calibrati,
no, i poveri... erano soprattutto saporiti...
ed il resto...

C'era tanta gente che andava agli ulivi; lo ricordo bene; con gli asini durante la raccolta...

Qualche comare cantava...

Ora, c'è una superstrada...

Ora, ci sono gli ulivi che dici sulle colline...

Degli antichi ce ne sono che ancora sopravvivono, qui e là, fuori mano (quale mano?)
solitari, aspettano che vengano inghiottiti dalla selva, abbattuti dalle ruspe, bruciati...
Là, non c'è quasi più nessuno.

Mia nonna, mi raccontava che durante la guerra andava a raccoglierne alla Marina.
Là, nella pianura, erano già piuttosto allineati anche se non cosi tanto calibrati, geometrizzati,
razionalizzati dalla A alla Z,
concimati (anche con aerei in certi post) come quelli che dici.
Guadagnava due litri di olio a giornata. Il viaggio era lungo. Niente SSNUMEROTOT poilitica...
Ci dormivano, con altre sue amiche, dopo esserci andate a piedi praticamente, o su un carro tirato da animali per certi tratti.

Nessuno che svetti... dici. Questo mi fa pensare a tante di cose.
Ad esempio: non si fa di tutto per arrivare ad una uguaglianza più o meno perfetta?
Tranne a destra (anche se poi producono frutta ed altre cose standard: ah l'apparente contraddizione a cui si è arrivati grazie alla tecnica! - ne riparleremo).
Destra dove si sta tirando beneficio ANCHE da quanto dici...
L'arcaico... i capi...

(eppero' non tutti i capi furono, nella storia, dei cattivi c.ni e via dicendo - oggi; comunque, ce ne sono sempre, e fra questi, in ogni campo, che fanno di tutto per non sembrarlo: insomma, soprattutto delle post t. di c. con diploma).

Il bisogno di dislivelli, di curve bizzarre che non somiglino alla famosa ultima "linea dritta"
di interstizi per pseudo intimità magari filmate,
e addirittura di scomodità, low cost naturalmente...

Il folclore...

Eccetera, e mille cose che forse si riducono, riflettendoci bene, ad una, a due...

Ehm, sperando che non mi si prenda per un réac, per un reazionario.
Un po' come avviene quando si parla di natura umana...
mentre le cose sono molto più complesse, anche se è vero che la destra l'utilizza per giustificare le gerarchie e simili.

Quante cose ci sarebbero da dire, per riflettere, per vedere come tutte queste cose possono andare insieme, alternarsi, intersecarsi, e via dicendo.

Cosa fare?

Cosa fare, almeno per la grande maggioranza della persone, senza questi post ulivi di adesso...
con una giornata di lavoro (quando c'è e funziona con salari medi diciamo), permette di comprare... di comprare quanti litri al giorno?
E, magari, stando in un ufficio, a grattarsi, o a curarsi le unghia...

Per la conoscenza, la morale eccetera, sono pure d'accordo con te.
Quindi, non aggiungo più niente.


Buona giornata, a te, ed agli amici.

Penelope

Penelope ha detto...

Qui sopra ci sono un paio di espressioni personali, al maschile...
Va da sé che sono, invece, una gran bella TIPA...
Vi pregherei dunque, caldamente, a voi mascudi soprattutto, quelli con la testa subito rivolta verso certa cosa, di non metterci una O al post della I.
Mi offenderei

Anonimo ha detto...

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