Da il Corriere della Sera di venerdì 22 maggio 2009
di Panza Pierluigi
di Panza Pierluigi
Fenomeni autori condizionati da internet e mercato. Dopo Sgarbi, Galimberti e Saviano un altro caso.
L' editoria del copia e incolla
Un passo del bestseller di Augias e Mancuso preso «per sbaglio» dal libro di Wilson Il critico De Mauro: «È un' idea del Romanticismo ritenere l' autore responsabile dell' originalità del testo»
Internet, strumento così «democratico» da infischiarsene dei copyright e del principio di responsabilità dell' autore, sta contagiando con un suo caratteristico modo di operare - il copia-incolla tipico dei blog - la produzione editoriale divulgativa. Il nuovo incidente di «copiatura» scoperto dal professor Flavio Deflorian dell' Università di Trento, e denunciato ieri da «Libero», è frutto di un copia-incolla «sfuggito di mano», e riguarda l' ultimo bestseller di Corrado Augias e Vito Mancuso Disputa su Dio e dintorni (Mondadori, pp. 270, 18,50). A pagina 246, il giornalista e scrittore Augias riporta un brano tratto da pagina 14 del libro di Edward O. Wilson La creazione (Adelphi, pp. 198, 19) uscito l' anno scorso, senza virgolettarlo né citarlo. Del breve prelievo non ci sono dubbi. Scrive Wilson: «Per lei, la gloria di un' invisibile divinità; per me, la gloria di un universo alla fine svelato. Per lei, il credo in un Dio fatto uomo per salvare l' umanità, per me il credo nel fuoco di Prometeo carpito per rendere gli uomini liberi». Scrive Augias: «Per lei, la gloria di un' invisibile divinità; per me, la gloria di un universo che alla fine sarà svelato. Per lei, il credo di un Dio fatto uomo per salvare l' umanità; per me, il credo nel fuoco di Prometeo carpito per rendere gli uomini liberi per far luce sul faticosissimo cammino che porta a "virtute e canoscenza"...». Mancuso ha chiesto a Augias di spiegare. E la spiegazione che si è dato Augias è che, «non avendo letto Wilson, ho pescato il brano tra le fonti anonime di Internet prestando, questo è il rammarico, poca attenzione alla fonte di quel passaggio in fase di scrittura». E assicura che «nelle successive edizioni sarà posto rimedio: non solo dichiareremo la fonte, ma citeremo anche questo nostro incidente». Insomma, un episodio «dettato dalla velocità di costruzione di un libro» (è un dialogo personalistico su Dio e temi etici) da un mese in vetta alla classifiche dei saggi più venduti in Italia. «Ma la velocità, come diceva Eco, fa perdere potenza al testo. Forse è il caso di rallentare». L' incidente di copiatura, causa la trasformazione indotta da Internet e le pressioni editoriali sui soliti autori per scrivere tanto e in fretta, è ormai diventato un «genere letterario». Non è un fenomeno nuovo: parafrasare o copiare è proprio anche della letteratura dei poligrafi del Settecento. L' autore diventa così quasi un rielaboratore e glossatore di tesi ed espressioni circolanti, che talvolta vengono citate (e lo fa diffusamente anche Augias nel testo), talvolta no. Il carnet dei «prelievi», di diversa gravità, è variegato. Vittorio Sgarbi riprese da un saggio del 1964 della studiosa Mina Bacci una sua divulgativa introduzione a un Botticelli venduto come allegato a un quotidiano, indicando di essere all' oscuro della copiatura, rilevata da un lettore e messa in prima pagina da «la Repubblica», in quanto «lavoro di bottega» attribuito alla mamma. «Il Giornale» e «Avvenire» mostrarono come interi brani di libri di Umberto Galimberti fossero stati ripresi da testi della studiosa Giulia Sissa e di Salvatore Natoli. Il giornalista Simone di Meo è invece andato per avvocati al fine di dimostrare come alcuni passaggi di Gomorra di Roberto Saviano fossero ripresi da suoi articoli comparsi sulle «Cronache di Napoli». Ippolita Avalli presentò un ricorso perché la trama di Rispondimi di Susanna Tamaro era pericolosamente simile al suo La Dea dei baci (ricorso respinto il 12 giugno del 2001). E il carnet potrebbe a lungo continuare. Molto raramente si tratta di casi che possono assumere rilevanza penale, in quanto si può parlare di plagio solo se si «riproduce, trascrive o mette in vendita un' opera altrui...» dunque in una sua parte «consistente». Tant' è che, a fianco del biasimo per questi episodi, si accompagnano anche valutazioni sul fenomeno, da quelle generali di Gianni Vattimo, «filosofare è un po' copiare» a quelle critiche del linguista e presidente dello Strega, Tullio De Mauro: «C' è differenza tra i classici greci e latini che riprendevano brani di altri e gli studenti che copiano da Internet. Ma dietro alle grida di scandalo, c' è un' idea un po' romantica di autenticità. Goethe diceva che gli originali sono degli sciocchi di prima mano». Nel merito, Sgarbi sottolinea uno dei nodi problematici del fenomeno: la pressione degli editori. Alla base di questi episodi ci sono editori che chiedono ad autori famosi sempre nuovi libri (60 mila titoli all' anno) in breve tempo, anche perché i librai li espellono rapidamente dallo scaffale. «Il 90% dei libri sono così rielaborazione di precedenti. La rapidità con la quale le librerie eliminano dal mercato i testi fa sì che gli editori chiedano sempre nuovi volumi su temi già esplorati. Gli autori diventano così, come nelle vecchie botteghe, firmatari di lavori di ricerca o rielaborazione realizzati anche da altri», assistenti, studenti o ricercatori. Come del resto faceva anche Balzac! Da qui errori e copiature. «Si fa del restyling». Ovviamente non tutti fanno del «restyling» e nessuno è obbligato a dire «sì» agli editori.
Corrado Augias e Vito Mancuso presentano "Disputa su Dio e dintorni" a Che tempo che fa http://www.youtube.com/watch?v=yibt2osN8wE
E poi, come sempre, c’è quello ci prova… Augias, il copione che fa il moralista! http://www.youtube.com/watch?v=nfJAwh_Ol4k
23 commenti:
Karl kraus
Qualche letterato adduce la scusa di essere sotto l’irriducibile costrizione di una macchina da scrivere. Si crede di dettare ed invece gli si detta.
Karl kraus
Io sono forse uno degli autori più complessi che esistano al mondo. Pubblicamente scrivo una Apocalisse in cui respingo la pretesa di scrivere per un pubblico, considerandolo un bruciante smacco al mio onore spirituale; segretamente sono geloso della fama che ottiene un autore di feuilleton.
Ennio Flaiano
Niente di più triste di un artista che dice: "Noi pittori", oppure: "Noi scrittori"; e sente la sua mediocrità protetta e confortata da tutte le altre mediocrità, che fanno numero, società, sindacato.
(R. Lo)
Caro Rosario,
vedo, con piacere, che ti stai specializzando in aforistica...
Flaiano è fine. Li aggiusta in modo assai paradossale e quasi sempre divertente, diciamo.
Kraus, è più serio (non che Ennio non lo sia, eh! - parlo dell'espressione: dovuta, sicuramente, alla personalità "di base".)
D'altronde, ma questo non spiega tutto beninteso, bisogna vedere in quale periodo scriveva l'Austriaco, fra quali avvenimenti, di cosa si occupava...
Certo, i suoi scritti sono provocanti un max, quando non chiaramente aggressivi rispetto a tante ipocrisie e simili - eccetera.
Prendiamo la prima che hai avuto la pazienza di ricopiare come posso dedurre, poiché dicevi che hai comprato il libro.
Vecchia storia questa dello scrivere. Se ne sono dette montagnole...Pensiamo a cosa si riferisce: considerandolo nel contesto della sua opera. Immensa.
Sul secondo, con l'Apocalisse, uhm... Pure molto molto seria, è evidente. Fa riflettere su tante cose e sentimenti.
Per Flaiano: si potrebbe applicare a tanti scrittori "sindacati", del "belar comune" - cattiva questa - mi è scappata, ma non la penso cosi al 100%.
Al di là, scrittura o meno, è sempre difficile fare una discesa nei volti e risvolti di un cuore e nella testa degli uomini...
(considerando la serietà del gioco, ed il gioco della serietà)
Va be', altrimenti, pensavo questo: c'è J.xck che vorrebbe pubblicare i suoi. Si tratta soprattutto di pensierini a "risvolto" più o meno aforistico. Non sempre, quindi, di aforismi veri e propri, come già precisato da Penelope.
Ne ha centinaia di questi "aforismi". Pure su pezzi di carta da cioccolato e un paio persino sulla carta igienica, senza parlare di tovagliol e altri pezzi di tovaglia da ristorante, sempre di carta... Me lo ha detto Penelope che glieli corregge.
Gli è venuta questa voglia inumana, di volerli pubblicare, pensa un po'.
Ho cercato di dissuaderlo dato che gli voglio molto bene, cosi fra l'altro:
"Ma per chi ti prendi, per Kraus?", "Ma non lo vedi che le tue cosette sono cose risapute?",
"Ma chi te la fa fare?",
e poi, "Non lo sai che da noi non legge quasi nessuno?"...
Mi ha detto che ci rifletterà (?!).
Povera testolina...
Hai visto cosa ha detto a Ashop in uno dei post più sotto? Gli ha che lo copio! Bordel triplo, questo dà i numeri senza giocare al Lotto! Io, copiare da lui, come se non fosse esattamente il contrario!
Se continua, lo diannunzio, te lo garantisco.
No, veramente, per parlare di cose serie, si legge pochissimo da noi.
Senno', come te li spieghi tutti questi campiones col diploma che... e che... ?
Un'ultima: hai notato che quando mi indirizzo a te, caro Rosario, dico "Caro Rosario"?
Voglio dire: capisco l'Esimio, e le Deferenze, ma che diamine, diamoci del tu, e del caro, che sono più consoni al nostro appassionato rapporto d'amicizia, filosofica... (parlo della "filia"). Chissà se J.xck ne avrà "scritto", sic, qualcosa?
Ti saluto...
N
Caro Ninnillo,
come lo spieghi, tu, che si dovrebbe leggere, eccetera, dal momento in cui si puo' benissimo vivere senza?
Credi, un po' ingenuamente mi sembra, che solo perché uno legge centinaia di libri, ed altre, fa dei veri progressi?
D'altronde, cos'è il progresso?
Spero che non lo pensi, mi deluderesti. Intanto, sono esterasfatta per quanto riguarda questa storia fra te ed il mio J.xck. Accusarvi in questo modo, pubico!
Se posso permettermi, non sarebbe piuttosto che siccome vi frequentate tanto (a parte quando lui è com me e Giulietta e tu a giocare a briscola con salvatore), che vi "copiate" a vicenda senza nemmeno accorgervene?
Sai, in psicologia (ed altra "psicosomatica" grafico sentimentale e tutti quanti), è una cosa che è stata ampiamente affrontata se non proprio risolta.
Penelope (voletevi bene che si vive male quando no peggio... direbbe il nostro M.N., ed una sola vota)
T'as d'beaux yeux, tu sais?
...embrasse moi...
Scusatemi o tortorelle in caldo, ma... Penelope, tu dici qualcosa di estremamente grave qui sopra, non sul fatto di farti baciare, ci mancherebbe online, ma che si vive una volta sola...
Ne sei sicura?
No, perché io pensavo d'andare a vivere in un qualche paradiso terrestre fra non morto, vista l'età e grazie alla mia quinta elementare
S.
Oh, carissimo Salvatore, da quanto tempo!
'Un ti ci feari jiri 'a cheapa, ci sono delle eccezioni anche in questo.
Vai tranquillo
Intanto, ti restano tante cose da fare. Preparare i bagagli ad esempio...
ma è mai possibile che di primo mattino si deve parlare di cose tanto allegre?
Salvato', lasciala stare, è per turbata...
Campa altri cent'anni che senno' con chi gioca alla briscola Ninnillo?
Io, con Penelope, e non ti dirà il contrario,per la scopa non ci sono problemi, è ancora giovane
Salvato', un'ultima cosa: ci vai a votare tu?
'a vu sapiri meglia?
li pecuri...
Salvato', a proposito, è vero che quando eri giovane, settant'anni fa circa, guardavi le capre?
Ma, allora, come l'hai potuta avere la tua famosa quinta elementare? Le portavi a pascolare nella scuola?
Scusami, ma non riesco a capire come altrimenti....
Per gli altri argomenti qui sopra, non so, ci devo riflettere.
Mi chiedo se non dovrei mettermi alla lettura di Kraus per tentare di capire un po' meglio la politica comunale, è talmente complicata. Ci sono nata dentro, ahi me, pensa un po'...
G.
Cara giuvanella mia bella,
è come se le guardavo, ma non nella scuola! Per chi mi prendi, per un maestro di scuola elementare?
No, ti spiego subito.
Eccu, a quilli tiempi, aviamu 'na vintina 'e crapuzzi, una chiù bella 'e d'avutra, cu' certi corna c''un ti dicu. 'I porteva 'si timpi timpi, senza m'alluntaneari troppo e ti dicu pecchi'. Avia 'nu cheaniciellu ch'era 'nu portentu, facia tutt'illu, mentr'iu, mi nni steava tranquillu, assettetatu, e mi dejija llu dibbru (n'avia unu sudu mienzu scigheatu, ma c'era tuttu). Pu', si no, jija alla scoda sireada. Ed ugne tantu, quannu 'u timpu 'u permettia e lli creapi 'un li potia esciari, mi nni jija alla puru scoda, cumu tuttu d'avutri (pe' diri, ca chini 'e 'nu modu e chini 'e n'avutru, nni mancavanu sempri: tannu, bella mia, c'era chjnu 'e creapi e de ciucci, allura 'u sa cum'è cull'impegnu).
E tu, cumu jeamu cullu studiu 'e da pissicodogia? Spieru c''un fa cumu certi 'e mo', chi pe' jiri avanti veanu sempre arrieatu.
Ma 'un llu criju, tu mi peari n'a furracchioda cumu mi piaciunu a mia, vispa e ntediggenta e istroita cumu chissi 'e oji quannu 'un si feanu jiri 'a cheapa e lli capilli cu' troppu fricudarii.
Ti fazzu 'nu vasunu fortu, all'antica, e ti dassu.
S.
e continuando col cinema...
quest'altra, celebberrima, che qui conoscono anche alla scuola materna:
Arletty con la sua replica "Atmosfera, atmosfera! Ho forse l'aria di un'atmosfera?!
(traduco cosi ma si potrebbe far meglio)
Nel film: "Hotel du Nord" sempre di Marcel Carné (hotel che si trova a Parigi, caso mai)
http://www.youtube.com/watch?v=jxNQvurCqFo
Caro. Chissà! Quando mi danno del caro penso sempre al prezzo. Troppo caro, mi diceva sempre mia madre.
La "preziosità" degli affetti.
Vedo che vi siete dati all'acrese: bene!
Gli aforismi riportati l'ho legati all'articolo. Io ho letto il libro in oggetto . E' un periodo che i temi religiosi ( e le inevitabili implicazioni) mi prendono.
Dal Trattato di Ateologia di Michel Onfray, Fazi ed., al Perché non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici) di Piergiorgio Odifreddi, Longanesi ed. , + qualche altro titolo. L’anima ed il suo destino di Vito Mancuso, Raffaello Cortina editore, e quello che sto leggendo ora. Un testo filosofico di un teologo che 'intriga perché eretico in qualche modo. Per quanto riguarda Disputa su Dio e dintorni di Corrado Augias e Vito Mancuso, Mondadori ed. , dico solo che questo testo non ha risposto a molte delle mie domande e me ne ha chiamate altre: il che è una gran cosa per un saggio sia pure mondadori! Per altro vi consiglio i video riportati sotto nell'articolo.
Per la pubblicazione degli aforismi non so. Se colui che si cela sotto il nom de plume J.xck ha fatto televisione, è un cantante di successo, gioca a calcio in serie A, fa il politico in Transatlantico qualche speranzella ( in Italia) ce l'ha nonostante gli aforismi. Altrimenti se lo paga di tasca propria come fanno tutti gli altri e lo regala agli amici che gli diranno che lo leggeranno di sicuro.
Ma volevo tornare su questo di aforisma.
«L'aforisma non coincide mai con la verità, o è una mezza verità o una verità e mezzo.» E sul quel mezzo/a che dovrebbe fare la differenza. Un mazza verità, una verità tutt'intera, la doppia verità. In qualche modo dallo scetticismo, alla fede, al relativismo.
Quid est veritas?
Alla prossima
qui faccio una prova per vedere se i commenti funzionano
N
c'è un problema, per i testi lunghi: peccato perché stavo dando troto a Rosario sull'80% delle cose che dice.
Speriamo che si sbocca.
N
p.s.
non l'ho fatto apposta: "che si sblocca" va letto qui sopra: non vorrei ci fossero equivoci... Mi riferisco alla finestrella.
Si tratta di un errore.
Resta che il testo, un paio di pagine dove parlo di tutte le cose che Rosario dice, una ad una, non vuole passare.
N
scusate ma perché adesso viene richiesto questo:
"Non è possibile accettare il codice Must be at most 4,096 characters specificato"
Per le cose corte, scritte allo stesso modo, passa.
Ora, ho controllato, è nel mio testo, non c'è nessun carattere nuovo rispetto a quelli che utilizzo d'abitudine.
Ne approfitto 'se passa), per dire che scrivendo 80% ho un po' esagerato, si tratta del 50%? o poco più.
Ninnillo
magari, provo a metterlo in più parti:
1) Vediamo un po' anche se velocemente queste cose che mi dici qui sopra.
- Per il caro. Non gli do prezzo nel senso che dici, che potrebbe essere... D'altronde, lo si può usare come forma di simpatia o di semplice cortesia. Ma, sorvoliamo perchéqualcuno potrebbe mettersi a pesarla, anche questa, come sopra. Con preziosità, se vuoi. Fra l'altro.
- Per l'acrese: ci siamo sempre dati all'acrese, fin dall'inizio, decine d'anni fa. Facilissimo, perché c'eravamo.
- Per Onfray, conosco parecchi suoi scritti ed altre apparizioni e interviste. Non mi ha mai convinto su tante cose. Certo, è vero che parecchi filosofi materialista (Democrito e altri, come Aristippo) sono stati censurati. Ed alterati. E non approviamo...
Per inciso, questo è stato praticato anche in altri ambiti, assai recenti. Inutile farne la lista. Non mi convince così come, in modo diverso, non mi ha mai convinto Nietzsche (con tutte le debite proporzioni) quando tratta della cultura... Quando interpreta in quel certo modo il cristianesimo. E la ragione: Platone eccetera. L'apollineo da una parte e il dionisiaco dall'altra. Non credo che sia così. non sempre in goni caso. le cose le vedo più interconnesse insomma.
Nel primo caso (la religione giudeo-cristiana), non comprende, si direbbe... quanta forza possa esserci in queste cose. Forza umana... e non di certo nel senso da lui indicato. Certo, a mio avviso si sono dette tante cose a lato su tutto questo. Poi, tradotte in slogan, come tante altre cose: slogan di un sempliciottismo a volte allucinante. Manicheismo grave, non ci piove. Ciò detto lo trovo molto profondo. L'avevo detto più volte sul blog. Restano enormi contraddizioni, comunque: soprattutto riguardo alla volontà di potenza... in relazione al suo determinismo, assoluto. E là, in questo, che diventa difficile, come minimo, far entrare il resto della sua filosofia “eroica”, rispetto al tragico ed altri veli di Maia..
(continua)
Ninnillo
ha funzionato!
allora...
2) - Odi freddi lo trovo sicuro di sé generalmente. Non è fra i miei pensatori preferiti ancorché dice parecchie cose che mi sembrano giuste. Un po' come un Voltaire... ma non proprio come lui... Con tutto il rispetto per il suo lato più anti oscurantista per quanto riguarda la religione (eh!) o altro. Ne potremmo riparlare di tutte queste cose.
- Mancuso, lo devo leggere. L'ho sentito argomentare in certi video, compreso con il coautore... Ti diro' che lo trovo assai fine. Certo, non gli do ragione su tante cose anche importanti ma, ecco qualcuno con chi mi piacerebbe discutere. E’ giovane, e si è messo contro parecchia gente, per certe sue posizioni, com’è noto.
Uno dei miei amici, tempo fa, era un vecchio gesuita. Spirito estremamente flessibile e profondo. Straordinariamente aperto. Non ha mai tentato di convincermi ad aderire a quello che egli difendeva. L’avevo conosciuto quando gestivo una libreria. Veniva là e si discuteva interi pomeriggi, il lunedi. Di tutto. Arte contemporanea compresa...
Per inciso: diversi anticlericali mangiapreti ne hanno avuto di maestri gesuiti. Ma, qui, ce ne sarebbero di cose da dire... La lista è impressionante.
- Per gli aforismi: non mi stupisce quanto dici. Televisione compresa.
(continua)
Ninnillo
caspita, non ci capisco più niente al sistema, ma terminiamo con questa terza parte (speriamo bene)
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3) Dare libri agli amici... e perché no? Mi dico, allora, che deve trattarsi di una delle differenze, forse più basilari, fra noi. Ho quasi sempre l'impressione di non sapere tante cose infatti. Di non aver risolto tanti dubbi. (Sempre risolvibili poi, i dubbi in quanto tali?) Per dire che posso benissimo sbagliarmi, e non solo là dove le cose restano, ai miei occhi, comunque complicate...
- Le considerazioni che fai sulla verità: là, caro Rosario, mi gustano in pieno.
Riassumi, in forma interrogativa (una delle mie preferite) il nocciolo della questione.
Scetticismo, fede, relativismo... Sai quanti e chi ne ha parlato di queste cose recentemente. Anche se è storia vecchia, quella fra scetticismo e fede ad esempio. Pascal ne ha scritto, con altri.
Per quanto mi concerne: resterei ad un certo scetticismo. Di ricerca. Ce ne sono di vario tipo infatti. Il mio, fra ‘altro, non credo sia di quelli che portano a credere che tutto si vale, eccetera. Pensiamo a Montaigne, piuttosto che ad un Pirrone: le apparenze, e null'altro dietro, come verità, ed ancora... Anche per dire che una certa buona dose di scetticismo farebbe del bene a tante persone piene di idee: facciamoci un giro nel secolo scorso, per intenderci.
- Per il momento ti saluto e buona continuazione. Non essere, se posso dirtelo (a proposito del “caro”) in questo modo diretto, sistematicamente sospettoso. A meno che, non incominciare da sé stessi, beninteso. Chgi non ci conosce meglio di noi?
Questo vale per ognuno. Nietzsche, e ci ritorno, ne aveva fatto tutta una filosofia, del sospetto. OK, molto bene... Mais bon...
Altrimenti, mi piacerebbe prendere un paio di giorni per argomentare meglio, e correggendo tutto, come si deve. Ma, alla sola idea di concentrarmi su tanto, svengo.
Ti risaluto
Ninnillo
(uffa!)
Olà popol! il blog diventa sempre più interessante, caspita doppio!
Finalmente, un po' di filosofia,anche se non eccelsa. ma tant'è, meglio accontentarsi.
Là dove si è quasi sempre (al paese, nel Piano) parlato per verità risapute...
Per politica, acquisita... una volta per tutte...
ohi ohi
- J.xck
p.s.
ehm, non so se glieli daro' gli "aforismi", al nostro caro Rosario! Secondo me, dovrà accontentarsi di una copia, da parte di Ninnillo, il solito cuoricino tenero
Azltrimenti, vado a trovare Penelope e Giulietta.
La notte sarà lunga, spero...
Quell'altrimenti, alfine non lo comprendo, vacci di filato esimio J. xck. Col tuo rosso. In vino veritas.
Di risaputo c'e' solo che io di filosofia ne capisco poco e niente. Soprattutto per come e quanto se ne parlo tra addetti alla materia, ma tant'è.
Per questo mi piacciono soprattutto i filosofi "problematici" e viventi, calati quindi nell'attualità ( spero si capisca il senso) , anche se a volte mi sfuggono delle cose. Odifreddi è un matematico, quindi si spiega la sua sicurezza ( 2+ 2 fa 4 , anche se i matematici censurerebbero questa semplificazione , il metodo galileiano insomma) . Onfray sa come usare i media, passare per "vittima" del sistema aiuta.
Mancuso forse è il volto più presentabile del cattolicesimo "militante" in Italia. Non il solo, ma quasi. Mi piace soprattutto perchè la sua teologia non disdegna altri ambiti, dalla filosofia alle scienze, alla letteratura. E soprattutto è chiaro nelle sue esposizioni.
Il caro mi ricorda pure quell'affetuosità affettata
tra moglie e marito di lunga data.... chissà se il J.xck usa il cara nel rivolegersi alle penelopi e alle giuliette?
E poi quelle lettere di tanti anni fa degli amici di penna e non solo, comunque esimio Ninnillo fa come ti pare. Io all'esimio non ci rinuncio.
Ah! mi spiegate l'origine dei vostri nick name! Ninnillo penso se lo porti dietro da quand'era in fasce.
L'acrese non mi dispiace. Solo che a volte non lo capisco, il che col resto fa media inglese.
Come sarebbe bello poter parlar di filosofia senza voler fare filosofia!
Buona continuazione.
Caro Rosario,
l'"altrimenti", con la z, è un sbaglio supplementare in quanto all'ortografia, visto come scrivo. Ancorché qualcuno lo faccio apposta cosi come mi spunta mentre sbatto sui tasti.
Poi, preso in sé, no era una esclusione rispetto al fatto che sopra avevo un po' detto qualcosa a te. No, era un altrimenti, congiuntivo per passare al altro. Ma, riconosco che puo' essere più o meno ambiguo.
Per il vino, uhm...
Per i filosofi problematici, bisognerebbe vedere. Beninteso, mi sembra di capire come vedi le cose, anche considerandole nell'insieme di quanto tu scrivi sul blog.
L'attualità...
D'accordo, ma a volte lo si è troppo, attuali, e con quali consegnuenza vista la mancanza di distanza tra fatto e giudizio... Cose che conosciamo, queste.
Certo, conosco quanto di puo' portare in alto l'immediatezza. bene, preferisco quella poetica. Ancorché, va da sé che la filosofia dovrebbe essere sempre molto attuale; Non sto dicendo una cosa ed il suo contrario qui... Insomma, dipende da come si è... nell'attualità. Per dire che la politica politica è altra cosa etc etc...
Per i filosofi che nomini, siamo d'accordo mi pare.
Come pure per Mancuso.
Per il "caro" non c'è nulla d'affettato qui. A meno che in Italia sia meno corrente di qui. Corrente nel buon senso. Certo, puo' essere espressione affettata. ma, perché prenderne questo lato eventuale se ti sto anzi stiamo a dire che non è cosi? Mais, fai come vuoi poiché mi dici la stessa cosa.
Tra moglie e marito, non ci mettere il dito...
Ma, siccome so che la tua è tutt'altro che dell'indiscrezione (eh!), ti diro' volentieri che, effettivamente, è raro che dica questa parola.
E se si, un po' scherzosamente, usandola in francese.
Nel tuoi confronti, non puo' essere cosi, lo sai bene. Naturalmente, mi fa piacere un max che tu noti tutte queste sfumature. Altrimenti, quale particolare piacere ed interesse discutere fra noi malgrado i nostri diversi punti di vista?
Per i nick name: Ninnillo, nelle fasce come dici. Gli altri, il mio, è un segreto di stato incivile, allora...
Per Penelope e Giulietta: i due personaggi dell'amore che sappiamo. Senza per altro prenderle come modello universale. Che poi, sarebbe anche ridicolo vista la diversità dell'essere delle persone.
Per gli amici di penna, non capisco a cosa ti riferisci; gente che hai conosciuto e che ti ha deluso o qualcosa del genere? Be', capisco se ti riferisci a queste cose, ma non siamo fatto cosi, noi. Punto. Non ti dico: "non vorrei deluderti", sarebbe inutilmente cattivella, e poi non ci starebbe in nessun vero modo. Vedi cosa sto dicendo.
Per l'esimio... fai pure se vuoi, dunque come dicevo sopra. Anche perché piace essere messo a parte, da te.
L'acrese per moi, il bisignanese per te. Eh, tutti e due mi piacciono. Non ho mai dato peso ai campanilismi fra cittadine nostrane; Corigliano compreso. Ogni volta, che sento parlare gente di città più o meno vicini, mi "incanta" più che altro. Con un leggera eccezione per i Baresi. Ma dev'essere legato a qualcuno che li deve aver preso in giro in modo particolarmente efficace. D'altronde, adesso, di meeenooo...
Mi piacciono anche tutti gli altri dialetti, come pure tutte le lingue del mondo. Cosi come la gente in generale. E perfino in particolare, quando non lo è troppo, ad esempio con scantonamenti in nazionalismi ed altre beltà...
Va be', mi ripeto.
"Come sarebbe bello parlare di filosofia senza voler parlare di filosofia."
Caro Rosario, suvvia, sai bene che volerne parlare un po' è per noi necessario: dal momento in cui... si parla di idee... che non sempre vanno da sé. E che toccano molto a quella.
Non c'è bisogno che ti faccia notare tutto questo; ma giusto una considerazione: se se ne parlasse come dici tu... che so, un minimo (sentir circolare qualche buon dubbio ad esempio) piuttosto che le solite "verità" a senso unico: non mi riferisco a te ma in generale - né al blog in particolare - non avremmo messo l'accento, un po'di accento, su queste cose. In modo anche scherzoso.
Voilà.
Alla prossima,
J.xck
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