Ogni volta che si avvicinano i vari premi letterari promossi dalla Fondazione Padula, mi rendo conto di quanto sia poco sfruttato un Ente come questo. Attraverso i premi in memoria dei nostri scrittori più illustri la Fondazione, a mio modo di vedere, opera nel tessuto culturale locale in maniera alquanto aleatoria, per non parlare del respiro nazionale cui si vuol spargere. Un Ente come la Fondazione, ancora oggi, non è capace di esprimere la sua presenza nel territorio con il coinvolgimento dei cittadini e la promozione ed ideazione di più avvenimenti culturali. Come già espresso in altri scritti, non si può dare un premio a Mario Monicelli e poi dopo, in qualche modo, non mantenere la presenza del suo cinema nella vita culturale della nostra città: ai giovani, soprattutto, non rimarrà nulla. Trovo, (cosa che accade spesso ad Acri), le attività della Fondazione mere caricature di provincia dei tratti televisivi più superficiali. Non c’è alcuna specialità che Acri offra a noi ed all’esterno attraverso questi premi. Per esempio, perché dare un premio ad un giornalista come Floris? Non sarebbe più importante, anche per il messaggio che si potrebbe trasportare, dare il premio Padula ad un giornalista come Vittorio Arrigoni, o tanti altri impegnati contro la mafia, nelle zone di guerra o semplicemente impiegati nel fare un’informazione vera. Perseverare in una filosofia legata ai nomi e non ai contenuti, col tempo, risulterà dissuasiva delle menti culturali. Altra cosa che ritengo importante è la trasformazione dei Premi da concorsi in riconoscimenti, e penso che sia Arena che Padula ne sarebbero felici, loro non amanti delle giurie. La Fondazione dovrebbe assegnare riconoscimenti agli scrittori sulla base dei contenuti delle loro opere e non dietro concorso, ché questa parola in Italia evoca attività esoteriche.
Infine, non si può tenere viva la figura di un poeta come Arena, anarchico e colto, attraverso un premio gestito in modo cattedratico ed al tempo stesso televisivo, Arena scriveva poesie sulla Calabria e anche su Moana Pozzi, questi sono esempi della sua mentalità spalancata, che adesso si vuol rinchiudere ogni due anni in una celebrazione che dimentica il suo celebrato.
ANGELO SPOSATO
Infine, non si può tenere viva la figura di un poeta come Arena, anarchico e colto, attraverso un premio gestito in modo cattedratico ed al tempo stesso televisivo, Arena scriveva poesie sulla Calabria e anche su Moana Pozzi, questi sono esempi della sua mentalità spalancata, che adesso si vuol rinchiudere ogni due anni in una celebrazione che dimentica il suo celebrato.
ANGELO SPOSATO
35 commenti:
Io credo si tratti già di riconoscimenti dato che è l'unico concorso in Italia senza bando di concorso (ah ah) spero di sbagliarmi ma non sono mai riuscita a trovarlo... Ma la cosa che più mi deprime è che nel sito della fondazione Padula, non si trovi una sola poesia del famoso poeta. Direi che la fondazione è un pò come la pro loco, come la comunità montana e come altri enti che potrebbero fare molto per Acri, ma infine non sono altro che...
Avreste dovuto esserci ieri alla premiazione/convegno.
A detta dei sui familiari se lui fosse stato presente avrebbe detto:"fujimininni!!"
Il solito lecco lecco intellettuale acrese!
zeta
Don Cristofaro ha trasgormato il centro Studi Padula in una 'putighella'.E' presidente da sempre, quando lo cambiano?
zeta .
Giusto. Un premio alla carriera bisognerebbe darlo al previticchio
che è presidente di questo circ olo di quattro amici da almeno dieci anni. Ma non era questo previticchio che parlava sempre di discontinuità? Il piccolo prete però è sempre continuo...
Don Giuseppe non si tocca.
Da Don Vincenzo Padula a don Pino Cristoforo ne abbiamo fatta di strada.
Rispetto a Padula don Cristofaro è solo più basso di qualche centimetro.
Per il resto è un grande piccolo mudicuniellu.
Previticchio previticchio,non sei simpatico ai tuoi amici del pd che ti hanno fatto un bel ritrattino,Il tradidore di professione.
Non ne sai niente ?
Son cinquant'anni che lasciamo le vie d'uscita!
E' entrata troppa corrente, è ora di chiudere la porta.
La via d'uscita c'è. Uscire dalla Fondazione perchè c'è da troppi anni.E il troppo stroppria
Interessante questa storia del "ritratto". Se ne può sapere di più,tanto sei anonimo.
Cosa deve fare la Fondazione?
Per prima cosa cambiare il presidente Cristoforo.Cioè dovrebbero invitarlo a mettersi da parte perchè ha passato ogni limite di decenza in quanto a occupazione degli spazi democratici.
Una volta chiarita questa faccenda arriveranno tutte le proposte che vuoi.
anonimo, non avevo letto la tua ultima
Quando si parla dei centimetri del Presidente Berlusconi o del Ministro Brunetta la prof. non si indigna ma magari ride e si diverte.
Congratulazioni vivissime al presidente Cristofaro,eletto come rappresntante del PD di... Castrovillari.Un vero uomo di mondo,oltre che di cultura.
Purtroppo ad Acri hanno vinto i capibastone, e Cristoforo è solo un Presidente.
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