«…Una crisi d’ispiration? …E se non fosse per niente passeggera, signorino bello? ! Se fosse il crollo finale d’un bugiardaccio senza estro né talento? (Federico Fellini / Otto e mezzo.) »
Avrei dovuto andarmene a vent’anni. Anche prima, forse. Dietro sogni e desideri impossibili, …fanculo tutti! Le granitiche certezze, il passato da preservare, speranze vergini da ingravidare. In hac lacrymarum valle la spensieratezza contagiosa del ritrovarsi non soli. Smargiasso fare ritorno da villeggiante: Natale, ferragosto forse. L’umiltà? L’umiltà no. L’umiltà… una sega!
Ci vuole coraggio ad andarsene. Un coraggio differente a restare. Nessun coraggio ad accettare ed accodarsi. Intrupparsi. Mettersi all’ombra di fronzuti arbusti. Farsi il segno della croce. Pietire. Ingraziarsi la sorte. La dignità di cittadini non ci appartiene. Tutt’al più consumatori, (tele)spettatori, sic simpliciter sudditi.
«Mi domando che madri avete avuto. \...\ Madri feroci, intente a difendere\ quel poco che, borghesi, possiedono,\ la normalità e lo stipendio,\ quasi con rabbia di chi si vendichi \ o sia stretto da un assurdo assedio. \ Madri feroci, che vi hanno detto: \ Sopravvivete! Pensate a voi! \ Non provate mai pietà i rispetto \ per nessuno, covate nel petto \ la vostra integrità d’avvoltoi! (P:P:Pasolini)»
Il tempo delle certezze, prima o poi, svanisce. Prendi le distanze. Incolmabili, un giorno dietro l’altro. La tua mano sinistra si sovrappone perfettamente alla destra e i jirita i ra manu su tutti i stessi. Ascolti con fastidio gli Assalti Frontali, i Gang, Ivan Della Mea. “l’Avvelenata” di Francesco Guccini, il rock e la sua finta trasgressione. Mandi al diavolo compagni e compagnucci e qualsiasi idea di sinistra. Qualcuno era comunista… Qualcun altro democristiano. Andreotti ha fatto novant’anni. Ma la sciagura più vera è che ancora esista qualcuno che si continui a considerare comunista!
«Uno può benissimo non votare mai e avere lo stesso la propria opinione… e anche più d’una… privilegio dell’età… a un dato momento, non leggi più gli articoli… solo la pubblicità… ti dice tutto… e la “rubrica dei necrologi”… sai quel che la gente desidera… e sai che sono morti… basta! …tutto il resto, blablabla, sinistra, centro o destra! “Casse di tolleranza”come una volta le “case”… per tutti i gusti.., le piccole manie e le grosse… (L. F. Céline)»
La comunità. La patente d’intellettuale. L’ironia facile che fa pendant ma mai pendaglio da forca. La politica che è sporca ed il re che è nudo. «Up patriots to arms, Engagez-Vous la musica contemporanea, mi butta giù. (F. Battiato)» … Ma dov’è che si annida il potere e cos’è il potere. Anche l’ultimo buttunu i ra vrachetta si crede un Padreterno! …La laurea in tasca invece ti serve per pulirtirci il culo! I chierici, gli orfani, i rivoluzionari in pianta stabile, filosofie es(s)oteriche per palati fini, il titolo di prof. Delta-9-tetracannabinolo, Vasco e/o il Liga, Facebook e/o Myspace, Saviano e tutte le altre belle facce da cazzo o da rotocalco. … Ma che diavolo fa o dovrebbe fare un intellettuale al giorno d’oggi? La cultura trippa ‘un ni ghinchjia, tutt’al più ti consegna una medaglietta d’appenderti al petto!
Avrei dovuto andarmene a vent’anni. Anche prima, forse. Dietro sogni e desideri impossibili, …fanculo tutti! Le granitiche certezze, il passato da preservare, speranze vergini da ingravidare. In hac lacrymarum valle la spensieratezza contagiosa del ritrovarsi non soli. Smargiasso fare ritorno da villeggiante: Natale, ferragosto forse. L’umiltà? L’umiltà no. L’umiltà… una sega!
Ci vuole coraggio ad andarsene. Un coraggio differente a restare. Nessun coraggio ad accettare ed accodarsi. Intrupparsi. Mettersi all’ombra di fronzuti arbusti. Farsi il segno della croce. Pietire. Ingraziarsi la sorte. La dignità di cittadini non ci appartiene. Tutt’al più consumatori, (tele)spettatori, sic simpliciter sudditi.
«Mi domando che madri avete avuto. \...\ Madri feroci, intente a difendere\ quel poco che, borghesi, possiedono,\ la normalità e lo stipendio,\ quasi con rabbia di chi si vendichi \ o sia stretto da un assurdo assedio. \ Madri feroci, che vi hanno detto: \ Sopravvivete! Pensate a voi! \ Non provate mai pietà i rispetto \ per nessuno, covate nel petto \ la vostra integrità d’avvoltoi! (P:P:Pasolini)»
Il tempo delle certezze, prima o poi, svanisce. Prendi le distanze. Incolmabili, un giorno dietro l’altro. La tua mano sinistra si sovrappone perfettamente alla destra e i jirita i ra manu su tutti i stessi. Ascolti con fastidio gli Assalti Frontali, i Gang, Ivan Della Mea. “l’Avvelenata” di Francesco Guccini, il rock e la sua finta trasgressione. Mandi al diavolo compagni e compagnucci e qualsiasi idea di sinistra. Qualcuno era comunista… Qualcun altro democristiano. Andreotti ha fatto novant’anni. Ma la sciagura più vera è che ancora esista qualcuno che si continui a considerare comunista!
«Uno può benissimo non votare mai e avere lo stesso la propria opinione… e anche più d’una… privilegio dell’età… a un dato momento, non leggi più gli articoli… solo la pubblicità… ti dice tutto… e la “rubrica dei necrologi”… sai quel che la gente desidera… e sai che sono morti… basta! …tutto il resto, blablabla, sinistra, centro o destra! “Casse di tolleranza”come una volta le “case”… per tutti i gusti.., le piccole manie e le grosse… (L. F. Céline)»
La comunità. La patente d’intellettuale. L’ironia facile che fa pendant ma mai pendaglio da forca. La politica che è sporca ed il re che è nudo. «Up patriots to arms, Engagez-Vous la musica contemporanea, mi butta giù. (F. Battiato)» … Ma dov’è che si annida il potere e cos’è il potere. Anche l’ultimo buttunu i ra vrachetta si crede un Padreterno! …La laurea in tasca invece ti serve per pulirtirci il culo! I chierici, gli orfani, i rivoluzionari in pianta stabile, filosofie es(s)oteriche per palati fini, il titolo di prof. Delta-9-tetracannabinolo, Vasco e/o il Liga, Facebook e/o Myspace, Saviano e tutte le altre belle facce da cazzo o da rotocalco. … Ma che diavolo fa o dovrebbe fare un intellettuale al giorno d’oggi? La cultura trippa ‘un ni ghinchjia, tutt’al più ti consegna una medaglietta d’appenderti al petto!
ROSARIO LOMBARDO
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