Caro Direttore,
mi è venuta una buona idea che potrebbe avverarsi molto utile per l'economia del nostro Comune. Se l'Amministrazione comunale cercherà di approfondirla e magari di metterla in pratica, questa penzeata dovrebbe poter contribuire, evidentemente, a risolvere, almeno in parte, il sempiterno problema, guaio piuttosto, della disoccupazione. Vediamo di cosa si tratta qui di seguito.
È risaputo che Acri Produce... Poco. Non è questo il luogo per scrivere una statistica più una lista delle... produzioni comunali. Perfino le soppressate, salsicce, prosciutti, cheapeccuolli, eccetera, si sono rivelati un fallimento (uno di più). Eppure erano storicamente rinomati: potremmo citare diversi storici. E enciclopedie. Ad esempio, e velocemente, alla voce Acri, nel Grand Larousse Encyclopédique 1960, troviamo ancora: “Ville d'Italie, en Calabre (prov. de Cosenza), dans la Sila; 22.200 hab. Elevage de porcs.” - Nell'Enciclopedia Italiana 1929, leggiamo: “... Produce ed esporta vino, olio e bestiame, tra cui notevoli specialmente i maiali, che alimentano l'industria delle salumerie localmente rinomati”. A parte le esagerazioni, possiamo credere, almeno, che il maiale ha avuto un ruolo importante nell'alimentazione e nell'economia acrese.
Pertanto, si era molto investito (finanziamenti, ecc.) e discusso; investito, e soprattutto discusso, sulla necessità di questa industria porcina. Perbacco, è andata veramente male, è il meno che se ne possa dire.
Pensandoci mentre guardavo i piccioni (un giorno, su una piazza parigina), ho avuto, dunque, quest'idea (ho forse trovato una parte della soluzione). L'Amministrazione dovrebbe puntare sull'allevamento dei colombi; e sulla loro massiccia esportazione. Volendo, possono crearsi tanti, molti posti di lavoro. Effettivi, questi.
Bisognerà scegliere i piccioni viaggiatori, logicamente. Se sanno, e vogliono, dovrebbero addomesticarli in tal modo che questi colombi potrebbero esportarsi... Da soli: “Dal produttore al consumatore, il piccione fa a meno del motore”.Lo slogan per la vendita sarà questo.
Come vantaggio: odorano diversamente che i nostri storici e simpatici maiali. Hanno un odorino... come dire? più volatile?
In un'altra occasione dettaglierò un altro allevamento da farsi (devo dare una rifinitura a questo possibile progetto). L’allevamento degli asini. I quali asini (ciucci da noi) ritroverebbero le loro terre abituali. Per il momento sono quasi scomparsi.
Ringraziandola per l'accoglienza, faccio i più cordiali saluti a lei ed a “Confronto”.
- Ninnillo, Parigi febbraio 1996.
---
P.S. – Sono passati quasi tredici anni. Certo. Ma, questo articoletto lo trovo più che mai attuale. Infatti, una delle principali preoccupazioni della nostra attuale amministrazione, come delle precedenti, non sono gli allevamenti? Che si tratti di Salumifici, o altro.
(Ninnillo, 18 dicembre 2008)
mi è venuta una buona idea che potrebbe avverarsi molto utile per l'economia del nostro Comune. Se l'Amministrazione comunale cercherà di approfondirla e magari di metterla in pratica, questa penzeata dovrebbe poter contribuire, evidentemente, a risolvere, almeno in parte, il sempiterno problema, guaio piuttosto, della disoccupazione. Vediamo di cosa si tratta qui di seguito.
È risaputo che Acri Produce... Poco. Non è questo il luogo per scrivere una statistica più una lista delle... produzioni comunali. Perfino le soppressate, salsicce, prosciutti, cheapeccuolli, eccetera, si sono rivelati un fallimento (uno di più). Eppure erano storicamente rinomati: potremmo citare diversi storici. E enciclopedie. Ad esempio, e velocemente, alla voce Acri, nel Grand Larousse Encyclopédique 1960, troviamo ancora: “Ville d'Italie, en Calabre (prov. de Cosenza), dans la Sila; 22.200 hab. Elevage de porcs.” - Nell'Enciclopedia Italiana 1929, leggiamo: “... Produce ed esporta vino, olio e bestiame, tra cui notevoli specialmente i maiali, che alimentano l'industria delle salumerie localmente rinomati”. A parte le esagerazioni, possiamo credere, almeno, che il maiale ha avuto un ruolo importante nell'alimentazione e nell'economia acrese.
Pertanto, si era molto investito (finanziamenti, ecc.) e discusso; investito, e soprattutto discusso, sulla necessità di questa industria porcina. Perbacco, è andata veramente male, è il meno che se ne possa dire.
Pensandoci mentre guardavo i piccioni (un giorno, su una piazza parigina), ho avuto, dunque, quest'idea (ho forse trovato una parte della soluzione). L'Amministrazione dovrebbe puntare sull'allevamento dei colombi; e sulla loro massiccia esportazione. Volendo, possono crearsi tanti, molti posti di lavoro. Effettivi, questi.
Bisognerà scegliere i piccioni viaggiatori, logicamente. Se sanno, e vogliono, dovrebbero addomesticarli in tal modo che questi colombi potrebbero esportarsi... Da soli: “Dal produttore al consumatore, il piccione fa a meno del motore”.Lo slogan per la vendita sarà questo.
Come vantaggio: odorano diversamente che i nostri storici e simpatici maiali. Hanno un odorino... come dire? più volatile?
In un'altra occasione dettaglierò un altro allevamento da farsi (devo dare una rifinitura a questo possibile progetto). L’allevamento degli asini. I quali asini (ciucci da noi) ritroverebbero le loro terre abituali. Per il momento sono quasi scomparsi.
Ringraziandola per l'accoglienza, faccio i più cordiali saluti a lei ed a “Confronto”.
- Ninnillo, Parigi febbraio 1996.
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P.S. – Sono passati quasi tredici anni. Certo. Ma, questo articoletto lo trovo più che mai attuale. Infatti, una delle principali preoccupazioni della nostra attuale amministrazione, come delle precedenti, non sono gli allevamenti? Che si tratti di Salumifici, o altro.
(Ninnillo, 18 dicembre 2008)
11 commenti:
Grazie Salvatore per il bellissimo pensiero. Ho molto da fare in questi giorni ed ho poco tempo da dedicare ai pirati.
Un saluto furiasticu a tutti voi ed in particolare al mio sindaco!
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