3 ottobre 2008

"WALK ON THE WILD SIDE"


Il fatto delittuoso accaduto ad Acri, in questi giorni, ci conduce a riflettere su alcuni elementi di questa vicenda drammatica, resa ancora di più tale perché appartenente ad uno strato sociale disagiato ed emarginato della nostra cittadina.
Innanzitutto, abbiamo notato la consuetudine della distanza da parte di tutta la categoria degli amministratori, i quali, forse, se si fosse trattato di un personaggio più di rango sarebbero intervenuti in manifestazioni di cordoglio ed ammonimenti vari, mentre questa sorte è toccata ad un giovane disoccupato, come il cosiddetto Lupin, definito “ladro” dai giornali solo perché, forse, si appropriava liberamente dei frutti della nostra terra. Invece, il nostro “perterra” politico, di ieri, di oggi, di domani e dopodomani, di fronte a questo omicidio, crediamo, avrebbe dovuto almeno convocare un consiglio comunale straordinario, per la discussione sulla maturazione ai margini sociali di vicende del genere, con l’aggravante della ferocia e del fatto che questo ambito sociale, disagiato ed emarginato, acquista spessore in una comunità piccola come Acri, dove queste “nicchie”, oggi più che mai, sono in espansione a causa di una mutata condizione economica e culturale della società. Infatti, invece di portare attenzione al fatto accaduto con un giorno di lutto, si è manifestato il disinteresse più totale, ne è un esempio il tranquillo svolgimento della festa del partito di Forza Italia. A questo proposito, vogliamo ricordare a molti che Lupin faceva comodo quando la merce, di cui si dice si appropriasse liberamente, veniva, poi, riacquistata a basso costo da chi, col petto gonfio, se tornava a casa orgoglioso del buon affare, ed oggi lo condanna con frasi tipo “se l’è cercata”.
L’evento delittuoso appena accaduto può sembrare apparentemente isolato, invece, negli ultimi anni, altri accadimenti similari nella sfera di emarginazione sono avvenuti nella nostra comunità, come la morte del giovane rumeno nei pressi del palazzo municipale, o come l’altro giovane di La Mucone trovato morto nel comignolo di un’abitazione. A questi fatti non è mai stata prestata alcuna prolungata attenzione ed analisi da parte dei nostri governanti e dagli organi preposti, come i vari assessorati ai servizi sociali. La nostra comunità, vive, ormai da tempo, un disfacimento socio-economico-culturale che ha come effetto anche questo tipo di avvenimenti, i quali vengono catalogati, esclusivamente, come fatti appartenenti ad una sfera privata e personale delle vittime, mentre paiono indicatori del crescente disagio sociale. Tale disagio viene acuito non solo dal menefreghismo dei governanti, ma anche da un’errata distribuzione della ricchezza pubblica, generando sempre più disuguaglianza.
Quali sono i programmi delle nostre amministrazioni, di destra e sinistra, rivolti alla risoluzione, possibile in una piccola comunità come la nostra, del disagio sociale di pensionati, disoccupati, migranti, lavoratori in nero, ecc.? A parte le promesse mai mantenute e le baggianate dei loro miseri programmi elettorali, quale è stato il loro intervento amministrativo?
Lo diciamo noi: ZERO!
Nel caso il nostro articolo a lorsignori possa sembrare distante dalla realtà, vi invitiamo ad un pubblico dibattito, affinché questi fatti delittuosi non cadano nell’oblio, perché eventi del genere colpiscono noi tutti.


LA REDAZIONE with Franco Cofone

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