PENSIERINO DI UN POMERIGGIO SENZA CANNE...
...LA MEDIOCRITA'...
Vorrei capire perché i comunicati di un partito (SD di San Giacomo) sono sempre firmati dal suo segretario... gli altri non sanno scrivere o non sanno pensare? Mi sembra che altri partiti e movimenti non facciano così ! O forse è solo ego-sono-io-e-basta-perché-il-partito-l' ho-vinto-con-i-punti-alla-esso?
ANGELO SPOSATO
34 commenti:
Illustre sig. Angelo ne vuole di più? Senza canne perchè, nonostante il periodo favorevole, ne circolano poche e care e amare.
Le denuncie in questione vengono fuori da invidie e gelosie piuttosto che da disparità di trattamento e irregolarità reali.
Mai come quest'anno lì le cose sono state imparziali.
Probabilmente il problema è proprio questo considerando "le stranezze" degli anni precedenti.
Ma di più non posso dire non essendo autorizzato!
IMPARARE DAL VENTO
TIROMANCINO
Mi dispiace aver ferito qualcuno. Se l'ho fatto, l'ho fatto inconsapevolmente.
Non sapevo dell'esistenza di una tale sindrome.
Invito tutti a non sfuggire, però, con voli pindarici dal con-testo di ciò che si scrive. Le cri du chat per me era solo il grido del gatto: letteralmente. Per assonanza. Da lì ciangottio ...
Aggiungo che a volte il "lettore" legge ciò che vuole leggere, ma forse questo non era il caso.
E poi, torno a ripetermi, odio le chat. Mi piace ponderare ciò che scrivo. Se ho dei bersagli non mi sottraggo dal fare nome e cognomi.
Rosario.
Scrivo, sì scrivo. Scrivere è diventata una mia necessità fisiologica. Il labor limae è l’ossessione. Quasi mai sono contento di ciò scrivo, in verità. Le parole non sempre sono quelle giuste, sapendo che il lettore eventuale o improbabile ci mette di suo, ma m’illudo: io non scrivo che per me stesso! A volte, mi domando, fino a che punto ciò che scrivo veste i miei panni o se volete fino a che punto, in generale, un autore coincide con ciò che scrive. Non sempre le due cose coincidono, c’è una sorta di sfasamento. Corrado Augias ha detto che ama molto Philip Roth, ma ha paura di conoscerlo di persona, di intervistarlo, ha paura di rimanerne deluso. Vale la pena di correre quel rischio?
Troppo spesso ci si dimentica che il Web è un mezzo, in divenire, e che ingloba ciò che ad esso preesisteva o preesiste. Il linguaggio parlato impazza. Il linguaggio degli essemmesse infuria. Il fraintendimento è possibile. Se si parla vis à vis l’ironia si coglie, non rimane nelle intenzioni. Il retroterra culturale, i legami (amicizia, la complicità sperimentata, le origini comuni…) le proprie ossessioni e speranze complicano le cose. Facile trovare poi la scappatoia dell’ironia. L’acrese, l’altese, il francese non sono parte del mio fenotipo.
L’anonimato è un rifugio sicuro. Lanci la pietra e godi per l’effetto che fa. I ripensamenti a fare il resto (vedi i commenti eliminati). Penelope, Giulietta, Salvatore, Ninnillo, j.xck... mister no… per me sono solo dei fantasmi ed a volte penso che sia un solo sbarbatello che giochi a fare il grande o giochi un tiro birbone alla sorte. La sindrome di Peter Pan se volete. Un miagolio disperante che cerca attenzione.
Spesso mi si rimprovera per le citazioni. Io le chiamo le mie pezze d’appoggio. Cioran avrà evidentemente il suo bel da dire, ma io penso che chi scrive deve avere pure uno stile, una carta d’identità, un vissuto fatto pure di letture. Post-moderno se il termine non fa orrore. Non so se in Calabria ci siano o meno 100000 scribacchini, me lo auguro!, ma evidentemente gli altri 99999 (-8 o -7) non frequentano questo blog. Sono impegnati altrove: meglio che li raggiunga. E poi fra poco inizia pure la stagione delle olive… e ho fretta, tremendamente fretta… di andare altrove… Al diavolo il web!
Cosa voglio ottenere con il mio scrivere? Prendere per il culo in prima istanza, e poi assestare un bel calcio in culo. Ma l’oggetto di queste attenzioni sono prima di tutto me stesso.
Rosario
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