"IL TANGO E IL BLUES"

(PITTURA AD OLIO DI GIACINTO FERRARO)

VINO AI SUONATORI

Uno di questi giorni
vorrei incontrare un suonatore Jones qualsiasi
per raccontarmi questa città.
Lo spirito di terra e di frane,
la statale
attorcigliata al collo,
il suo utero sterile,
il suo tango ed
il suo blues.
Vorrei che questo suonatore Jones sfilacciasse
canzoni e storie come foulard nel vento,
che desse l’audio
a questo silenzio polveroso, ammuffito, umido di vecchiaia, scaduto.
Acri è una città immobile,
anzi, una serie di immobili sparpagliati.
E’ ferma, distrofica, obesa, cieca
come l’oscurità dell’ignoranza,
un black-out intellettuale, una secca culturale,
siccità di intelligenza.
Questa città ridotta
a mendicare otto ore di lavoro settimanali,
a preparare tavolate di cozze e vongole,
questa città che passeggia nei corsi di altre città,
che fa largo a “politicanti alcolizzati”
e mercedes,
con una notte talmente spaziosa da poter pisciare in piena luce,
che ha due spalle larghe per sostenere
i giorni pesanti,
piombati, che gli occhi non riescono a tenere

nello sguardo.


ANGELO SPOSATO