18 novembre 2008

L’olivastro o della perduta innocenza.






D’in su la collina, due-trecento passi e un fischio dietro casa, dominava solingo un olivastro. Non certo la collina di Spoon River. Neanche “La collina dei conigli.” La verde collina dei miei sogni fanciulli. Placida la sua frescura, d’estate, il riparo agognato nelle ore più assolate. La fragranza delle stoppie tutt’attorno, per la recente mietitura — “…che ne sai tu di un campo di grano?” — ad inebriarmi. D’agosto, improvvisi gli acquazzoni e l’arsura della terra a saziarmi. Graziata dalla falce, fatua avena sul limitare dei declivi. E nei pressi ginestre, chiappari, il lentisco, la desolazione amica d’un perastro. La paura dei serpenti a tenermi sveglio. L’ombra spessa e ospitale il mio conforto e ristoro.
Di quell’olivastro secolare, contorto, nodoso, imperioso, scolpito dalla furia dei venti e dei temporali, non ne rimane oramai che un arboscello macilento e scorticato, simulacro e rimpianto dell’esuberanza d’un tempo. I frutti piccoli, la polpa scarsa e avara, la sua natura selvatica indomabile alla scure. Un inestricabile groviglio di propaggini, frasche, tralci, e una chioma d’impaccio eppure sbarazzina. Fra i rami cinguettii, polluzioni, il frinire inesausto di cicale e sogni inossidabili ad eclissarsi rapidi, anno dopo anno. In un giorno come altri, in un batter d'occhio, inatteso il fuoco, ad espugnare la sua invincibilità secolare. Impietoso, un taglio netto ed affilato sembrava averne cancellato per sempre il volto. Improbabile araba fenice miracolosamente risorse, esibendo rigogliosa la prodigiosa dote di rigenerarsi dalla ceppaia. Germogli, teneri virgulti, polloni, una pianticella informe.Ed ero già un brufoloso adolescente.
Oggi come allora, da quell’altura che domina la valle, il mio sguardo si leva attorno, “respirando brezze che dilagano su terre senza limiti e confini”. Ormai irriconoscibile l’olivastro, forse l’innesto d’un novello cultivar. I campi, le case, le strade e stradine, gli ulivi e le vigne ed innumeri altri artifici. Comincio a non riconoscerla già più questa vetusta media valle del Crati, che si mostra sì (im)mutabile. Forse per via dei fondi abbandonati, forse per via delle macchine agricole che sollevano il lavoro ma non eguagliano la cura dei contadini d’un tempo. L’imprenditoria agricola di nuovo conio ad implorare calamità, grucce, vigorosi diserbanti: …fa’ sordi e va’ ‘nculu a ru munnu! Forse per via delle coltivazioni in serra infestanti come la gramigna. Forse per via del deserto dell’area/alea industriale. Forse per via delle dimore, il mondo chiuso fuori dietro le persiane, il pattume via dall’uscio di casa direttamente giù in strada, fortini inviolati e pretenziosi, …picchì nissunu è cchiù fissa i tia. Riverbero manifesto di miseria interiore.
L’occhio s’abitua e dopo un po’ non vede più niente. “La luna e i falò” non è solo il libro di Pavese. Ciechi fra ciechi ognuno annaspa per proprio conto. La città territorio o il territorio defraudato, defedato, disorientato, che s’è fatto città: …dove cazzo sta la bucolica ed incontaminata campagna? Il Crati, il Mucone, il Duglia stancamente a vomitar fiele. La discarica dimessa di Croce Dalla ancora rutta, sputazza, spetazza, scacazza. Cerchi il campanile a cui aggrapparti: meglio le Vibrazioni o il Baldi senz’Alotta? Meglio il Palio o la Quintana? Meglio il selciato o il bitumato[1]? Meglio u sinnacu o i suoi vice? Dove stia il punto mediano e dove il margine nemmeno te lo chiedi più. Ogni anfratto, na cuoculicchia, un santo e la targa-ricordo d’improbabili gemelli crucchi[2]. Perdi la bussola. Bisignano s’è apparecchiata a valle e strepita agonizzante senza freni o inibizioni: l’umiltà è una finzione. Campi consacrati e sconsacrati campisanti, edilizia a buon mercato nel culto di una morte per far cassa: …Deorum Manium iura sancta sunto un cazzo! Nella casa municipale la commedia dell’arte del giuoco delle parti d’una politica bisignanese in cerca d’un proscenio di teatro.
Urbi et orbi le benedizioni, le rassicurazioni, le disposizioni di Sua Umiltà Umile (da) Bisignano[3]. Le deliberazioni del Consiglio Comunale n.ro 29 del 25/07/2008 a titillare glandi, clitoridi, appetiti rapaci.1)-Miglioramento della viabilità degli accessi di penetrazione al centro storico. Importo €. 800.000,00;
2)-Riqualificazione piazza Collina Castello (Verde Attrezzato). Importo €. 650.000,00;
3)-Illuminazione percorsi di orientamento all’interno del centro storico. Importo €. 500.000,00;
4)-Rafforzamento della coesione sociale. Importo €. 400.000,00;
5)-Recupero dei valori identitari-Sistemazione Statua Sant’Umile. Importo €. 2.500.000,00;
Se le parole, e il significato delle parole, valgono qualcosa da rabbrividire e/o inorridire a propria discrezione. Orgasmi da (ap)pagare in un cupio dissolvi generale. Altri soldi da buttare alle ortiche per rimaner parchi di eufemismi. Non ci resta che arrancare per il v.le Roma e chiederci quando ci sarà finalmente un bel shopping center, proprio lì in mezzo all’ammattonato che non approfittarne è da matti. “Ecco i negozi / che ingoiano tutti i fracassi, /…/ ecco qui, tra le creature scisse, /tra chi entra e chi esce, /c'è uno scambio /di temperature.”
Da non aver dubbi: la Santità dell’Umiltà è tutt’altro che un’opportunità, ma solo una calamità.

Rosario Lombardo


[1] A proposito del recupero di un centro storico abbandonato di fatto dai bisignanesi che si sono spostati in massa verso le nuove zone residenziali o pseudo tali.
[2] Ancor prima che ad Acri anche a Bisignano si è ha la strada dei gemellaggi. Per celebrare il gemellaggio con la città tedesca di Feldkirchen è stata perfino ritagliata una sfiziosa piazzetta a forma triangolare (delle dimensioni di un monolocale) a ridosso del Viale Roma che non ha altra funzione che ospitare una targa ricordo. Finiti i tempi dell’abusivismo edilizio, grazie ai soldi dei “Germanesi”, che ha fatto la fortuna di Carmelo Lo Giudice e dei suoi accoliti, la politica bisignanese è alla disperata ricerca di altri miracoli per assicurarsi la propria sopravvivenza: Sant’Umile o il mito Germanico non fa differenza.
[3] Umile Bisignano sindaco di Bisignano.

37 commenti:

me ha detto...
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ln ha detto...

Scusa Rosario,ma come si rafforza la coesione sociale?
E la statua che dovrebbe recuperare i valori identitari è quella orribile del "campo sportivo"?

Comunque complimenti agli amministratori bisignanesi,sono più fantasiosi dei nostri!

Ah,vuoi far parte del nostro movimento elettorale come consulente esterno?

Anonimo ha detto...

Grazie per gli ennesimi complimenti prof. ...ma non ci imbrodoliamo.
Eccelsa Libertà Negata parli di fantasia, ma a me sembra che più che fantasia per Bisignano si dovrebbe parlare di chiodo fisso senso unico: come far soldi e mantenere le proprie posizioni di potere.
Non so a quale statua si alluda di preciso ( fra busti, obelischi e croci e la statua del campo sportivo...), penso ad una ex novo. ...Ma €. 2.500.000,00 sono un'enormità.
Sull'idea di coesione sociale dovresti parlarne con gli amministratori di Bisignano.
Mi spiace esser così laconico, ma penso che quanto riportato nell'articolo basti ed avanzi. E poi non vedo grosse differenze tra i nostri paesotti e lo stesso capoluogo.

me ha detto...
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ln ha detto...

Esimo Rosario,il mio commento era solo un tentativo di enfatizzare il tuo esaurientissimo articolo.
E' ovvio che il chiodo fisso è quello ma concorderai con me che lo propongono e nascondono con fantasia. I nostri sono un tantino più rudi(consulenze,spese legali,rimborsi spesa).

Stai valutando la proposta?

P.S. Non prenderci troppo sul serio. E grazie per l'eccelsa,si vede che non mi conosci! Grazie anche per avermi ridato quei profumi che ricordo sempre con grande nostalgia.

me ha detto...
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me ha detto...
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me ha detto...
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anonima ha detto...
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anonima ha detto...
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anonima ha detto...
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me ha detto...
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J.xck ha detto...
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J.xck ha detto...
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J.xck ha detto...
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ln ha detto...

Vi siete alzati allegri stamattina!
Grazie per l'attenzione che mi dedicate ma non vi sembra che siano finiti i tempi per accasare le persone?
E poi la storia con Mister no non può funzionare,io adoro gli elicotteri!

Per il momento vado a cucinare per la truppa,per le altre vi rispondo dopo.
Oggi vado in una scuola elementare a vedere"dal bosco alla tavola",un esposizione di alimenti a base di castagne. Volte venire?

anonima ha detto...
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me ha detto...
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anonima ha detto...
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anonima ha detto...
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Salvatore ha detto...
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Unknown ha detto...

Scusate il fuori tema, volevo sapere un Vs parere sulla cerimonia della prima centina della galleria che si terrà giovedì 20.

Possibile che in altri posti, che sia termovalorizzatore, discarica, Tav, Basi missilistiche, c'è un movimento che dice "NO" mentre qui è pieno di "dassamistaeari" e "puvidimu"???

l'idea di una galleria che passi attraverso una frana anziché evitarla, dell'inquinamento delle falde acquifere, di nuove zone da coprire con il cemento non vi interessa???

J.xck ha detto...
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J.xck ha detto...
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ln ha detto...

Dove sono finite le strisce sui titoli degli articoli?
Mi piacevano così tanto!

Illustre Sig.Paki non so nulla di questa inaugurazione. Puoi illustrarmi?
E comunque, e mi permetto di parlare anche a nome degli altri(tranne Salvatore che vista la sua quinta elementare parla da solo), tutti noi siamo piuttosto intolleranti al cemento.
In merito al movimento NO BUCO,non pensi sia un pò tardi. Si doveva fare qualcosa prima dell'inizio dei lavori,magari quando hanno proposto la variante al prog iniziale.
Ho fretta,sono certa che i nostri stanno preparando un trattato per risponderti.

Salvatore ha detto...
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Unknown ha detto...

è vero, forse è troppo tardi:\

Giovedì 20 Novembre, posa della prima centina in "pompa magna" penso pomeriggio, poi si "magna" al Palazzo Falcone o al Cinema alle 20:00.
In giro ci sono dei "bellissimi" manifesti.

Salvatore ha detto...
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me ha detto...
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me ha detto...
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Salvatore ha detto...
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ln ha detto...

Avevi ragione j.xck sui lampioni. Li dobbiamo spegnere tutti,c'è troppa luce, le notte non è più tale.

me ha detto...
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ln ha detto...

Ad una certa età si diventa piuttosto permalosi. Salvatore non volevo offenderti,piuttosto farti un complimento.Mentre noi ci atteggiamo ad intellettuali tu produci storielle sui "festini verdiacomunali".
Comunque grazie per il furiestica, è l'aggettivo che si addice di più alla mia persona.

me ha detto...
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me ha detto...
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me ha detto...
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